Il vento del Gran Sasso e in generale dell'Appennino centrale è una celebrità, non c'è bisogno di scomodare nemmeno le stazioni meteo. Leggendo e/o ascoltando (nonché per esperienze dirette) i racconti di alpinisti, il vento da uragano è sempre presente. Perfino la roccia ne racconta la potenza, i famosi buchi svasi delle placche e le tanto amate clessidre ne sono una indelebile testimonianza.
Ora quale che sia l'effettiva frequenza degli "uragani" non lo so, come dice Kima, non ci sono ancora abbastanza dati per dire quale sia la "norma" climatica.
Prendo atto del fatto che Cristiano dica che quest'anno gli "uragani" siano stati più frequenti del solito, vedremo tra qualche mese quale ne sia stato l'effetto sulle nevi del Calderone.
Quotissimo Kima quando dice che per il Calderone ci vuole un miracolo... non sono gli inverni che mancano (a parte quelli scandalosi degli ultimi anni), metro più metro meno, un po' più in qua o un po' più in la, neve al Calderone ne ha sempre fatta. Poi si, ci sono inverni eclatanti altri normali e altri mediocri (+ quelli scandalosi recenti). Il vero problema è che la stagione di ablazione si è allungata di almeno due mesi e che l'estate è diventata africana invece che azzorriana.
Tutti contributi molto interessanti, e direi di fidarci di Cristiano perché lui è effettivamente un gran conoscitore del posto ed è il miglior conoscitore assieme ad Enrico.
Per la frana allora risolto (kima tranquillo ) meglio, sono più contento se il Corno Grande non frana!
Per gli accumuli servono foto più precise ma ormai la stagione si va aprendo e presto arriveranno nuovi importanti contributi.
Giancasherpa sono d'accordo sul fatto che la stagione di ablazione si è allungata e che ora c'è l'anticiclone africano anziché quello delle azzorre, ma mi sono sempre chiesto perché, però, anche in tutto il XX secolo, con l'anticiclone delle azzorre e ancora poco GW, il Calderone sia comunque andato a perdere oltre 80 metri di spessore rispetto a fine 1800...
Perché quando facciamo paragoni dobbiamo stare attenti con cosa li facciamo. Il periodo della PEG è fuori norma al contrario... fu un periodo di espansione glaciale e così fu anche per il Calderone. In quel periodo il limite delle nevi era decisamente favorevole alla formazione/mantenimento del Calderone. Finita la PEG il destino del Calderone come vero e proprio ghiacciaio era già segnato. Quello che invece fa veramente impressione è l'andamento degli ultimi 20 anni...
Comunque come dici, anche qui direi di affidarsi al parere dei più esperti. Tempo fa in questo post Enrico aveva linkato un articolo interessantissimo in merito.
Ragazzi, mettetevi l'animo in pace , il processo di arretramento dei ghiacciai durerà ancora , forse per almeno un altro secolo. Di lì in poi inizierà lentamente un'inversione che porterà attorno alla metà di questo millennio ad una nuova PEG. E' stata dimostrata la ciclicità anche ai tempi ellenistico-romani e medievali di questa alternanza, tempo fa su questo forum vidi un grafico che mostrava questa oscillazione negli ultimi 3000 anni. Il tutto comunque all'interno di questo periodo interglaciale che dura da 15- 20mila anni. In parole povere siamo al massimo del potenziale di caldo del nostro pianeta forse anche oltre visto il contributo umano con le emissioni di co2 che ha sicuramente la sua fetta di colpa.
Tra qualche decennio vedremo perfino ghiacciai alpini oltre i 3mila metri ridotti all'osso e per non parlare della calotta artica che ,forse, sarà al limite dell'estinzione con un'estensione di qualke milione di km2.
Previsione un po' catastrofica... speriamo in una qualche sorpresa.
Cambiando discorso, ieri o l'atro ieri da me è piovuto sabbia, avete notizie di neve rossa?
No non ho notizie, ma le previsioni indicano purtroppo altra sabbia nel weekend, con addirittura rischio prima dilavata stagionale (anche se leggera viste le scarse precipitazioni).
Speriamo di no... piuttosto che non vi siano precipitazioni!
Per la PEG: ok il discorso ma se davvero fosse così, è inutile lamentarsi del cammello o del GW, se tanto il Calderone è fuori quota anche per la media climatica del XX secolo... e sopravvive solo con la PEG. Cosa staremmo qui a fare, solo a vedere se una stagione è negativa o negativissima?
Piuttosto ricordo che qualcuno dava come altra spiegazione che le estati erano meno lunghe e calde ma gli accumuli invernali minori. Cioè che le calde estati sono più o meno compensate da un aumento delle nevicate invernali (a parte gli anni in cui l'inverno fa cilecca... e lì poi sono dolori).
Intanto situazione attuale (+1,3° al Franchetti):
webcam.php.jpg
Per la PEG: ok il discorso ma se davvero fosse così, è inutile lamentarsi del cammello o del GW, se tanto il Calderone è fuori quota anche per la media climatica del XX secolo... e sopravvive solo con la PEG. Cosa staremmo qui a fare, solo a vedere se una stagione è negativa o negativissima?[/QUOTE]
si io credo sia esattamente cosi....non è che ci sia molto da fare!!! il monitoraggio è cmq interessante!!
Confronto vallone delle cornacchie 2017-2018:
2017-2018.jpg
Dalle immagini si capisce bene che come diceva Cristiano sulla sinistra più o meno siamo messi come l'anno scorso (riquadri neri), addirittura sull'estrema sinistra peggio (riquadro rosso), mentre sulla destra molto ma molto meglio (riquadri verdi). Ovviamente merito delle maggiori precipitazioni e della diversa direzione del vento, che conferma anche all'altezza del Franchetti quello che accade anche più su nella conca del Calderone:
vento da est accumula meglio sulla sinistra e spazza sulla destra, da ovest accumula meglio sulla destra.
Dalle rocce si potrebbero ipotizzare anche 2-3 metri di più, voi che dite?
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