Salve a tutti
Aggiornamento sullo stato di alcuni importanti parametri connettivi, in particolare si osserva lo stato attuale delle SSTA in zona atlantica tropicale in attesa che nei prossimi giorni i dati relativi ad aprile forniscano nuove indicazioni.
Vediamo l'ultima mappa SSTA disponibile, aggiornata al 30 aprile:
è evidente come lo stato delle SSTA in Atlantico sia ancora tipicamente Nina-like; la Nina tende ad intensificare gli alisei durante il periodo invernale cosicchè la disposizione delle SSTA in Atlantico tende ad assumere una configurazione simile a quella che si ha nel Pacifico laddove la Nina si origina e si manifesta pienamente.
Si può spiegare anche così la presenza di vaste aree con SSTA negative in zona NAT (North Atlantic Tropical) in progressiva espansione verso ovest verso il golfo del Messico e la cosiddetta "piscina calda", il WHWP:
Il valore del WHWP di aprile non è ancora disponibile (credo sia ancora negativo), comunque già a Marzo aveva segnato un ragguardevole -0.47, ovvero in zona WHWP c'erano stati 470.000 Km2 in meno con STA> 28.5 °C rispetto alla media.
Già in passato è stato affermato come esista una discreta correlazione positiva tra WHWP e temperature estive nel mediterraneo, seppur questo, di per sè, non costituisca carattere particolarmente forzante sul tempo di J-J-A dell'Europa centro-meridionale.
Sicuramente sarà molto interessante vedere come varieranno durante maggio e poi in condizione di lag0 estivo le SSTA in tutta zona atlantica tropicale considerando ormai certo il passaggio da Nina a SSTA neutrali in area ENSO nei prossimi mesi: è probabile una diminuzione progressiva delle anomalie negative in area NAT e inoltre andrà ben analizzato, fra un mese o poco più, come procederà il raffreddamento delle acque costiere dell'Africa centrale; questo determinerà la partenza e l'intensità del monsone del Sahel la cui posizione influirà direttamente sull'ITCZ estivo occidentale con effetti importanti sul clima estivo del Mediterraneo.
Roberto
Always looking at the sky....
Ho provato ad approfondire il discorso sul minimo solare che secondo me potrebbe essere interessante, ma prendendo in esame anni con SF basso come quello attuale, non emergono combinazioni particolarmente significative o ignote (ad es. una delle forzanti chiave rimane sempre l'AMO).
Ho invece fatto un'altra scoperta che potrebbe essere interessante.
I valori puntuali di correlazione non sono altissimi, ma sembra comunque presente una certa anticorrelazione tra il segno dell'EA/WR in Aprile e i gpt sull'Europa in Giugno e, soprattutto, Luglio dove si arriva a un valore di 0,3. In Agosto la correlazione è più blanda e comunque cambia totalmente il ruolo della forzante sul pattern.
Ovviamente tutto dipende dal presupposto necessario (ma non sufficiente) che l'indice EA/WR sia risultato fortemente positivo in Aprile, ma direi che già ad un semplice confronto visivo, l'ipotesi risulti molto verosimile:
Nessuna scoperta epocale, ma potrebbe essere un altro piccolo tassello a favore di alcune tesi già esplicate in questo thread:
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""[URL="http://dailymotion.alice.it/video/x3ov8b_peak-oil-how-will-you-ride-the-slid_tech"]How Will You Ride The Slide[/URL]""
[B] Don't panic. But if you panic, be the first.
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«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Sempre sulla base di quanto espresso sopra, ricollegandomi al post di Casentino passo ad analizzare la correlazione SSTA e Solar Flux.
Purtroppo la correlazione con il flusso solare arriva con i dati fino al 1948 e dunque tali dati mancano di riferimenti per minimi che si prolungano oltre i 2 anni: quei valori potrebbero essere (ampiamente) sottostimati e le sorprese potrebbero essere dietro l'angolo. Stay tuned !
Tale correlazione di per se non è eccezionale, come magnitudine, e raggiunge il massimo con 6 stagionalità antecedenti (cioè flusso solare nell'inverno 2007-08). E' invece molto interessante come ampiezza sul''Oceano Pacifico e Indopacifico.Originariamente Scritto da Casentino
Si nota come sul Pacifico, la PDO negativa e la zona Nina3+4 abbiano le carte in regola per continuare la loro progressione verso la stagione estiva. Inoltre la correlazione è presente sull'Oceano Indiano, soprattutto quello orientale; anticorrellazione nella zona Namias, cioè quella centrale alle medie latitudini dell'emisfero nord. Nessuna correlazione sul settore tropicale nelle zone Nino 1, 2 e 3.
Sull'Oceano Atlantico è interessante l'area WHWP, debolmente correlata al SF, mentre quella che potrebbe subire gli effetti più importanti è la zona Atlantic Meridional Mode (AMM). L'AMM è caratterizzata da acque molto calde sul Golfo di Guinea e fresche sul nord atlantico tropicale fino all'Europa occidentale. E' già stato ricordato da Casentino come il delta T che caratterizza il monsone saheliano ne esca ridotto ed inoltre la massima convezione in Atlantico tropicale avverrebbe più a sud in quanto gli alisei indotti dall'AMM- hanno spiccata componente settentrionale. Dunque abbassamento dell'ITCZ africano ad ovest (quello orientale dipende dal monsone indiano - sul quale, stante la correlazione spaziale mostrata con questo predittore, non è possibile fare inferenze -).
Da notare come l'Oceano Atlantico nel settore centrale del nostro emisfero e soprattutto in quello australe, si predisponga per anomalie molto positive.Originariamente Scritto da steph
I'm hoping you are reading this blog outside enjoying the wonderfulness of the weather wherever you may be.
Always looking at the sky
Lo stato termico della bassa stratosfera primaverile sull’Europa e la corrispondente altezza della tropopausa, soprattutto negli ultimi 30 anni, si sono dimostrati degli interessanti indicatori di come evolve, stagionalmente, la situazione generale sullo scacchiere europeo. Il nostro elnino (ora alla sezione Analisi Clima) mise in luce l’ottima correlazione fra anomalie termiche primaverili a 200 hPa sull’Europa centro-meridionale (40-50N, 10W-30E) e anomalie termiche estive al suolo sempre nella stessa regione di riferimento. Cosa che dimostra, fra l’altro, l’importanza della persistenza di un certo pattern: se presente costantemente in primavera, questo risulta poi difficile da “sradicare” in estate. In questo senso, è utile attendere ancora almeno un paio di settimane per farsi un’idea più precisa sul terzo mese primaverile, anche se correlazioni cmq significative si hanno già solo per i primi 2 mesi primaverili.
Ci ritornerò quindi a tempo debito.
Oggi vorrei invece soffermarmi su una caratteristica associata a questo predittore: se proviamo a plottare la mappa di correlazione, sull’area euro-atlantica e nell’ultimo trentennio, fra altezza primaverile della superficie isobarica di 250 hPa (alle medie latitudini, corrispondente ad una quota di poco più di 10'000 m nell’atmosfera standard e dunque vicina alla tropopausa) e NAO estiva (SNAO), ecco cosa esce:
In sostanza, una SNAO+ è favorita da una distribuzione delle anomalie del GPT a 250 hPa in primavera di tipo “Low Ocean-High Continent” (LOHC), con notevole indice di correlazione negativo sul Nordatlantico (in particolare fra Islanda e Scozia) e positivo sull’Europa orientale (soprattutto in Ucraina, a nord del Mar Nero). Il contrario, tende a favorire invece una SNAO-.
Vediamo la situazione dei primi 2mesi primaverili di quest’anno:
Pur mancando ancora il mese di maggio, sembrerebbe prevalere, per il momento, una tendenza verso una SNAO-.
Ricordiamo che la SNAO (il più importante pattern barico estivo in area euro-atlantica) differisce un po’ dalla sorella invernale, segnatamente per quel che concerne l’estensione spaziale (minore) e lo spostamento verso nord del dipolo costituito dai 2 centri barici d’azione: la sede di quello settentrionale risulta essere l’Artico groenlandese, quella del centro d’azione meridionale, invece, il NW del continente fra le isole britanniche e il centro nord europeo.
Ci sono sostanziali differenze negli effetti climatici associati alla SNAO in dipendenza dell’area europea considerata, ma anche se si prende o meno in considerazione il secondo più importante pattern barico estivo (EAJ).
Tornerò prossimamente su questo aspetto, perché ritengo importante specificare i principali Weather Regimes associati ai primi 2 (più importanti) cluster pattern (o EOF) barici estivi in area euro-atlantica.
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La forza del monsone dell’Africa occidentale (West African Monsoon, WAM) e le relative precipitazioni sul Sahel (Sahel Rainfall, SR) sono correlate sia alla SNAO che, più in generale, al tipo di configurazione dominante in estate in Europa e soprattutto sulle regioni mediterranee. Tornerò, a breve, sulla questione degli effetti delle SR, accorpandoli ad un più ampio discorso sui regimi di tempo dominanti in estate in associazione ai 2 principali cluster pattern estivi euro-atlantici (SNAO, EAJ).
Per oggi, vediamo se si può trovare qualche indizio sul WAM; ci sono sostanzialmente 3 tipologie di predittori utili per intuire come potrebbe evolvere, in estate, la stagione monsonica dell’Africa occidentale e le associate SR: fan tutti capo alle SSTA.
[1] Su scala interdecadale, sembra esserci una discreta correlazione con l’AMO.
[2] Su scala interannuale, invece, ci sono alcune aree-chiave che mostrano interessanti correlazioni a seconda del trimestre considerato (Gaetani et al., IBIMET): le SR sono correlate con le SSTA sul Golfo della Guinea (fra ottobre e dicembre dell’anno precedente), sul Sudatlantico al largo del Brasile tropicale (fra novembre e gennaio), sul Mare Arabico e l’oceano Indiano occidentale (fra gennaio e marzo) e leggermente anticorrelate con le SSTA sul Sudpacifico tropicale al largo del Cile (sempre fra gennaio e marzo).
[3] In più, ovviamente e come già descritto nei post precedenti, risulta di strategica importanza guardare all’AMM primaverile, perché l’espansione verso nord dell’ITCZ e l’associata forza del WAM sono correlate a questo indice di gradiente delle SSTA atlantiche a cavallo dell’equatore.
L’analisi a partire dalle SSTA dello scorso autunno, purtroppo, non ci permette di ipotizzare un WAM e corrispettive SR molto discoste della media, in considerazione dell’apparente contraddizione che sopraggiunge dall’analisi dei vari predittori. Alcuni (punto [2], soprattutto le SSTA autunnali sul Golfo della Guinea e quelle tardo invernali sul Mare Arabico, come pure in parte l’[1], visto che siamo pur sempre in fase multidecadale di AMO+) sembrerebbero propendere verso SR più forti della media. Altri (le SSTA tardo invernali sul Sudatlantico per il punto [2], così come la parziale “frenata” stagionale dell’AMO e soprattutto il punto[3]), invece, lascerebbero supporre il contrario. Come sempre, in questi casi, risulta difficile soppesare segnali così contrastanti, e proprio in questi casi (come fu ad es. per la proiezione della scorsa NAO invernale) diventa quindi stimolante e utile impararne di più a stagione in corso.
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Le previsioni stagionali dobbiamo prenderle con le pinze.
e non solo quelle....
Record :Tmin -9.7°C min più alta 24,9°C Tmax 40,4°C max più bassa -1.9°C Pioggia 24 h: 69,2mm Vento:91.4 km/h Pmin 975.8 hPa Pmax 1027.3 hPa
VUE :2011 -3,4°C +40,4°C 622,2 mm 2012 -4.0°C +38.7°C 800,9 mm 2013 -2.4°C +36.4°C 735,6 mm 2014 -2.4°C +35,2°C 1168,2 mm
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