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Risultati da 21 a 30 di 295
  1. #21
    Tempesta L'avatar di alby83
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    Predefinito Re: Le proiezioni invernali del NCEP risvegliano l’anticiclone russo: ecco i motivi di questa scelta

    Citazione Originariamente Scritto da falcon!!! Visualizza Messaggio
    Perche, quand'è stato l'ultimo inverno in cui si possa dire di aver visto l'Orso?

    C'è stata tutta una discussione sull'anticiclone termico siberiano, nella stanza "didattica", e l'orso vero e proprio alla fin fine è stato presente molto poco mi pare..
    non vorrei dire una castroneria ma credo che l'ultimo periodo di vero orso da noi (non solo ondata fredda) risalga agli anni '80 se non prima.
    Infatti la sua mancanza è la + grande anomalia della stagione fredda W europea , un po' come il cammello estivo
    Odio la nebbia !!!


  2. #22
    Tempesta violenta L'avatar di Fenrir
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    Predefinito Re: Le proiezioni invernali del NCEP risvegliano l’anticiclone russo: ecco i motivi di questa scelta

    Sarà, ma io ho sempre considerato (e continuo a considerare) un'eccezione che l'anticiclone siberiano si porti verso l'Europa (addirittura W poi... figuriamoci)... specie rispetto a una pulsazione dell'anticiclone africano, a 2 passi dal mediterraneo.
    Le anomalie erano quelle di quando si presentava in piena forza in Europa, non la sua assenza.

    Sempre se vogliamo parlare di anomalie, poi. Il clima normale è composto da un cocktail di moltissime facce diverse a cadenze diverse. Una puntata dell'anticiclone siberiano, cento dell'africano, mille dell'azzorre, dieci di un uragano, fan tutte parte di un normale svolgimento del clima europeo occidentale, fatto sia di rarità che di configurazioni usuali. Magari tra 10 anni cambieranno le proporzioni ;P
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  3. #23
    Vento fresco L'avatar di Articorusso
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    Predefinito Re: Le proiezioni invernali del NCEP risvegliano l’anticiclone russo: ecco i motivi di questa scelta

    Giusto fenrir, anche il dicembre 1996 rappresenta un'eccezione in questo senso, in quanto fummo colpiti in pieno noi diversamente dal solito quando tutto interessa le regioni più orientali del continente
    Anno 1830. A stento può credersi quanto incostante sia stata la stagione invernale, poichè dal novembre alla metà di febbraio corrente non si sono vedute due godibili giornate consecutive, mentre le nevi sono state replicatissime e magiori di quelle del 1790 e dei freddi del 1813 e 1814.


  4. #24
    Tempesta L'avatar di alby83
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    Predefinito Re: Le proiezioni invernali del NCEP risvegliano l’anticiclone russo: ecco i motivi di questa scelta

    Citazione Originariamente Scritto da Fenrir Visualizza Messaggio
    Sarà, ma io ho sempre considerato (e continuo a considerare) un'eccezione che l'anticiclone siberiano si porti verso l'Europa (addirittura W poi... figuriamoci)... specie rispetto a una pulsazione dell'anticiclone africano, a 2 passi dal mediterraneo.
    Le anomalie erano quelle di quando si presentava in piena forza in Europa, non la sua assenza.

    Sempre se vogliamo parlare di anomalie, poi. Il clima normale è composto da un cocktail di moltissime facce diverse a cadenze diverse. Una puntata dell'anticiclone siberiano, cento dell'africano, mille dell'azzorre, dieci di un uragano, fan tutte parte di un normale svolgimento del clima europeo occidentale, fatto sia di rarità che di configurazioni usuali. Magari tra 10 anni cambieranno le proporzioni ;P
    concordo!
    però le medie storiche invernali\annuali si basano ovviamente anche su quel anomalo periodo ( ci credo che poi gli amanti di un super GW a tutti i costi non riscontrino mai un inverno in media o sotto)
    Infatti prendendo in considerazione le medie basate sugli ultimi 20 o 10 anni la situazione circa le anomalie positive migliora non poco
    Odio la nebbia !!!


  5. #25
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Re: Le proiezioni invernali del NCEP risvegliano l’anticiclone russo: ecco i motivi di questa scelta

    In attesa delle nuove proiezioni modellistiche e degli aggiornamenti del quadro teleconnettivo, possiamo magari provare a capire qualcosa di più sul probabile comportamento futuro di alcune teleconnessioni e come il minimo solare potrebbe influenzare la loro intensità e la loro durata. Nell’articolo che ho scritto, ad un certo punto affermo che:

    Citazione Originariamente Scritto da andrea.corigliano Visualizza Messaggio
    Per quanto riguarda El Niño, invece, non credo ad una forte ripresa delle SSTA del Pacifico durante questo ciclo di ENSO, e comunque credo anche ad una sua influenza scarsa, se non addirittura nulla, nella determinazione dei patterns sinottici che si contenderanno lo scacchiere europeo.
    Vediamo perché sono giunto a questa conclusione.
    Se andiamo a contare il numero di eventi di Niño che si sono verificati nell’ultimo secolo, troviamo questo risultato:

    · 5 eventi nel periodo 1900-1970 (1899/00, 1904/05, 1913/15, 1925/26, 1940/41);
    · 5 eventi nel periodo 1970-2000 (1972/73, 1982/83, 1986/88, 1991/95, 1997/98);

    per cui è lecito chiedersi se esiste un collegamento tra gli eventi di ENSO ed il GW. Pur non esistendo un consenso unanime degli scienziati su questo argomento, c’è comunque l’evidenza che nel trentennio 1970-2000 le caratteristiche dell’ENSO sono cambiate: i dati sopra, infatti, dimostrano che tra gli anni ’80 e ’90 (guarda caso nei due decenni il cui il GW ha registrato una netta accelerazione) gli eventi di Niño sono diventati più frequenti e, in particolare, l’evento più lungo del 1991/95 è subito seguito dall’evento più intenso del 1997/98. Dando ora credito a questo grafico (fonte Università dell’Alabama)…


    Z01_13044_j.png

    … che evidenza il calo di temperatura nella bassa troposfera a partire dal 2005 (in pratica da quando l’attività solare ha iniziato la sua fase di declino senza più risollevarsi), si potrebbe benissimo ipotizzare che il prossimo evento di Niño non sarà intenso come i precedenti. Se fosse infatti vero che l’ENSO dipende dal GW, a rigor di logica non solo dovremmo assistere ad un prossimo Niño più debole rispetto ai precedenti ma, nel caso di un ciclo solare numero 24 sottotono ed alla pari di quello consumatosi negli anni 60-70, secondo il mio modesto punto di vista potremmo anche sperimentare, nel prossimo ventennio, un periodo in cui le fasi di Niño potrebbero anche scomparire.

    Questo ciclo di ENSO, quindi, rappresenta un altro banco di prova...

    Buona giornata
    Ultima modifica di andrea.corigliano; 22/07/2009 alle 17:13

  6. #26
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    Predefinito Re: Le proiezioni invernali del NCEP risvegliano l’anticiclone russo: ecco i motivi di questa scelta

    Citazione Originariamente Scritto da alby83 Visualizza Messaggio
    Ormai sono taltmente tanti inverni che l'orso latita dalle nostre lande che sarebbe il benvenuto, vedremo....
    sara/sarebbe la volta buona per Torino e la nevicata storica???
    Binomio che latita da ben 23anni???
    Ma va...dobbiamo anche lottare contro le correnti ostrali e libecciose

    Boh se l'alta russa quest'anno ci sarà, non farà altro che aumentare queste probabilità...la speranza è ultima a morire!
    Andrea Tritto - staff MNW Piemonte
    Le mie foto su flickr: [URL]http://www.flickr.com/photos/31004467@N05/[/URL]

    ...Tornati al solito tram tram invernale...Solita menata!
    Il mio avatar???mai stato così azzeccato!!! Devo solo resistere fino ad Aprile!!!

  7. #27
    Uragano
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    Predefinito Re: Le proiezioni invernali del NCEP risvegliano l’anticiclone russo: ecco i motivi di questa scelta

    Citazione Originariamente Scritto da andrea.corigliano Visualizza Messaggio
    A mio avviso ci sono alcuni casi, nello studio della dinamica atmosferica, in cui la linearità del sistema può vincere sulla caoticità dello stesso. Se, infatti, rimane sempre vero il detto che “il battito di ali di una farfalla in Australia è in grado di generare, qualche settimana dopo, un uragano a Cuba”, può essere vero che, in rarissimi casi, la predicibilità della circolazione atmosferica è visibile fin quasi all’orizzonte con molti mesi in anticipo, specie se le basi di questa circolazione sono dettate, passo dopo passo, da quei fattori climatici che vedono le proprie variazioni esplicarsi su scale biennali e/o decadali. Mi riferisco, in particolare, al ciclo solare, alla QBO (Quasi Biennal Oscillation) ed all’AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation).

    Ieri, 18 luglio, il modello climatico elaborato presso il NCEP ha aggiornato le proiezioni stagionali per il prossimo inverno ed ha assegnato al continente europeo una certa probabilità di avere una stagione sottomedia, con anomalie negative che si dovrebbero attenuare procedendo da est verso ovest. Pur tenendo sempre a mente che, a scala continentale ed allo stato attuale, l’affidabilità di un modello climatico è scarsa, ci sono a mio giudizio dei discreti presupposti per cominciare a ragionare su quali possono essere i punti chiave che hanno portato l’integrazione operata dal modello climatico ad elaborare proprio questa linea di tendenza stagionale, espressa ovviamente sempre in termini di probabilità che l’evento si verifichi (ricordo sempre che, in questo frangente, non parliamo mai di previsione deterministica).

    Se, infatti, l’elaborazione avviene su dati che mantengono gli stessi valori di anomalia (in quanto quest’ultima ha caratteristica di durata decadale o biennale) allora è probabile che il modello climatico faccia meno “fatica” a cogliere lo scenario che detiene la maggiore probabilità di successo. Non solo, ma più i valori di queste anomalie sono “forti” nelle aree in cui si accompagna la dinamica atmosferica che da esse dipende, più è probabile che la dinamica circolatoria che è invece legata ai valori degli indici teleconnettivi che “operano” lontano da queste aree venga ancor più soffocata (leggi El Niño Southern Oscillation). È noto, infatti, che più ci allontaniamo dalle zone in cui l’anomalia sussiste e più il suo effetto si fa meno evidente e meno incisivo sul piano circolatorio: non per nulla le proiezioni stagionali, basate per esempio sull’alternanza del Niño e della Niña, hanno un’elevata probabilità di successo proprio nella fascia tropicale, cioè laddove il ciclo ENSO è di casa.

    Dando per scontate ormai le considerazioni sulla scarsa attività solare che, tra l’altro, si mantiene inalterata da ormai due anni circa, è interessante invece notare come, dal giugno scorso, la QBO sia passata in terreno negativo, alla quota isobarica di 30 hPa, sopra l’Equatore: qui le correnti zonali stanno già correndo a circa -5,5 m/s, ovvero sono diventate anti-zonali (moto da est verso ovest). Considerando quindi che il picco negativo della velocità si raggiunge, mediamente, circa 6-7 mesi dopo aver registrato il primo valore che attesta “il cambiamento di direzione al moto delle correnti”, è auspicabile che, proprio in concomitanza della prossima stagione, i moti troposferici raggiungano il massimo dell’antizonalità.

    Allegato 135286

    Dando questa dinamica praticamente per certa, aggiungendo l’effetto altrettanto certo di un sole “freddo” che ormai vede sempre più aumentare la probabilità di dare il via ad un ciclo 24 sottotono, non ci resta che evidenziare anche l’anomalia marcatamente negativa dell’AMO che, sicuramente, rimarrà su tali valori (se non addirittura più bassi) anche nei mesi avvenire, a causa della sua caratteristica di “quasi stazionarietà” multidecadale. Per quanto riguarda El Niño, invece, non credo ad una forte ripresa delle SSTA del Pacifico durante questo ciclo di ENSO, e comunque credo anche ad una sua influenza scarsa, se non addirittura nulla, nella determinazione dei patterns sinottici che si contenderanno lo scacchiere europeo.

    Allegato 135287

    A mio avviso, quindi, è molto probabile che il modello climatico del NCEP abbia elaborato la proiezione della prossima stagione invernale proprio in base alle considerazioni appena esposte. Per questo motivo sembrerebbe mediamente più probabile un pattern circolatorio che predilige un inverno più freddo sul continente europeo per la probabile affermazione, dopo tanti anni, dell’anticiclone russo-siberiano che, da oltre gli Urali, potrebbe piazzare una roccaforte anche sull’Europa dell’Est. Tale ipotesi appare plausibile anche per il fatto che, con l’avanzare della stagione invernale, l’anomalia negativa della temperatura a 2 metri prevista dal modello tende ad amplificarsi sia nel valore che nella superficie occupata. Considerando poi un Oceano Atlantico molto incline a produrre centri depressionari per le SSTA negative persistenti, lo scenario più probabile potrebbe quindi essere quello che vede il Mediterraneo terra di scontro tra due masse d’aria dalle caratteristiche diverse: una gelida orientale e l’altra mite zonale che interesserebbe, in modo più determinante, solo il settore più occidentale del nostro continente. Poco probabili, invece, le rimonte africane per il segno troposferico negativo della QBO.

    Allegato 135288

    Dietro alla proiezione del modello climatico del NCEP, quindi, sembra esistere una logica circolatoria molto chiara che, a mio avviso, probabilmente potrebbe rivelarsi anche quella giusta, perché governata da fattori climatici le cui anomalie o valori possiamo definirli costanti su lungo periodo. Verificheremo più avanti se questo Centro di calcolo varierà questa proiezione probabilistica, anche alla luce di possibili cambiamenti dei parametri teleconnettivi qui analizzati. Ad essere sincero, però, penso che la strada sia stata a grandi linee ormai intrapresa, per il semplice fatto che quest’anno potremmo cadere nello 0.1% dei casi in cui, come detto all’inizio, la linearità del sistema atmosferico può vincere la caoticità dello stesso. Mia opinione personale sicuramente molto discutibile, ma che questa volta mi sento di mettere per iscritto.

    Buona serata a tutti
    Ciao andrea gran bell'analisi... e poi questa linea di tendenza è molto positiva per il nw italiano in termini di belle speranze nevose

    Tienici aggiornato su questa previsione!!!!
    Attendiamo notizie maggiori in merito
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  8. #28
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    Predefinito Re: Le proiezioni invernali del NCEP risvegliano l’anticiclone russo: ecco i motivi di questa scelta

    Citazione Originariamente Scritto da roby85 Visualizza Messaggio
    Dal mio umile punto di vista ho notato una cosa, che può sembrare stupida ma secondo me sarebbe da indagare: non voglio entrare nelle proiezioni vere e proprie sappiamo tutti che in proiezioni a 6 mesi a volte tendono ad enfatizzare sia in negativo che in positivo le anomalie che man mano vengono smorzate con l'avvicinarsi del mese;

    ....bene, avete notato da + di un'anno a questa parte in questo la tendenza del modello ha pendere + per il freddo che per il caldo...ripeto può sembrare stupido ma mi ricordo che nel passato quasi sempre si vedevano per tutti i 6 mesi anomalie positive fin al punto che ormai molti di noi li prendevano come una presa di posizione del modello ormai adeguato-rassegnato alla tendenza del riscaldamento globale...trovare macchie azzurrine-blu era difficile e molto limitate ...ma qualsosa sembra cambiato..

    ...avevamo pensato che il modello prendesse in considerazione in questi anni la nina nelle sue proiezioni ma ad oggi la tendenza a continua ...ci avevete fatto caso pure voi? quale fattore o fattori allora sta considerando ora diversamente dal passato?
    E' proprio strano, anche io lo stavo notando da un po di tempo a questa parte!!!

  9. #29
    andrea.corigliano
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    Predefinito Re: Le proiezioni invernali del NCEP risvegliano l’anticiclone russo: ecco i motivi di questa scelta

    Citazione Originariamente Scritto da roby85 Visualizza Messaggio
    quale fattore o fattori allora sta considerando ora diversamente dal passato?
    Non possiamo dare adesso questa risposta: bisogna aspettare marzo per poter avere qualche indicazione in più su quanto chiedi. Nel frattempo andremo avanti con i continui aggiornamenti mensili, vedendo come il modello climatico "reagisce" ai dati di inizializzazione (relativamente a SSTA, ENSO, NAO, ecc...) su cui poi elabora la proiezione. Ed è anche per questo che sono partito da lontano, con una proiezione a 5 mesi, proprio per avere un campione maggiore di confronti su cui poter poi provare a quantificare il peso statistico degli indici teleconnettivi.

    Sei hai pazienza, daremo una risposta alla tua giustissima domanda a marzo 2010.

  10. #30
    Brezza tesa L'avatar di roby85
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    Predefinito Re: Le proiezioni invernali del NCEP risvegliano l’anticiclone russo: ecco i motivi di questa scelta

    Citazione Originariamente Scritto da andrea.corigliano Visualizza Messaggio
    Non possiamo dare adesso questa risposta: bisogna aspettare marzo per poter avere qualche indicazione in più su quanto chiedi. Nel frattempo andremo avanti con i continui aggiornamenti mensili, vedendo come il modello climatico "reagisce" ai dati di inizializzazione (relativamente a SSTA, ENSO, NAO, ecc...) su cui poi elabora la proiezione. Ed è anche per questo che sono partito da lontano, con una proiezione a 5 mesi, proprio per avere un campione maggiore di confronti su cui poter poi provare a quantificare il peso statistico degli indici teleconnettivi.

    Sei hai pazienza, daremo una risposta alla tua giustissima domanda a marzo 2010.
    Certo andrea che avrò pazienza cmq; allora l'hai notato anche tu questo cambiamento nel pannello delle previsioni....ricordo come fosse ieri che quando si andava al link delle stagionali il rosso dominava quasi sempre e anche a 6 mesi...eravamo rassegnati al sopramedia...


    PS: il minimo solare viene considerato?; e se si come dalle stagionali...sarebbe interessante conoscere proprio concretamente come avviene l'elaborazione di una stagionale...

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    Cassano M: PET
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