Originariamente Scritto da
Jadan
Stai mescolando cose tra loro diversissime. Il
GW ha un effetto dirompente sul plancton (e quindi sulla catena trofica che da lì sale sino ai maggiori predatori). Ma il motivo è prestissimo spiegato (discorso comunque fatto già 100 volte): sulla superficie dei mari caldi o temperati si forma un film di acque calde. Queste acque, un po' come l'olio in un bicchier d'acqua, non si mescolano con quelle sottostanti e formano una sorta di tappo. Lo spessore di questo film di acque calde è variabile. Nel nostro Mediterraneo, ad esempio, varia da una ventina di metri in estate a zero (cioè non esiste) in inverno. Se mai ti dovessi immergere in estate, quando arrivi ad una certa profondità (ripeto: varia, a volte è 15, a volte, m'è capitato in mari caldissimi del sud Italia, verso i 30, a volte - come quest'estate nel sud della Turchia - non l'ho incontrato nemmeno a quasi 40) vedi ad un certo punto tremolare attorno a te. Ti sembra di essere entrato in una zona di acque oleose e inquinate. Invece no: è il termoclino, il passaggio fra caldo a freddo. In uno spazio brevissimo (1 o due metri al massimo) la temperatura dell'acqua può scendere di botto, anche di 10 gradi.
Torniamo a noi: nelle acque calde esiste questo film che impedisce alle acque fredde di mescolarsi con quelle superficiali. E qui casca l'asino. Perché le acque profonde sono ricche di nutrienti, quelle superficiali sono ricche di sole e luce. Il fitoplancton (cioè le alghe unicellulari) ha bisogno sia di sole (fotosintesi) sia dei nutrienti (tipicamente composti azotati come i nitrati) che vengono dal basso. In mancanza di un mescolamento di acque capita che il fitoplancton che si sviluppa in superficie, si pappi velocemente tutti i composti azotati presenti nel film di acque calde e poi, non arrivando rifornimenti dal basso, cioè dalle acque profonde, muore di fame.
E' questa la ragione per cui gli oceani, massime quelli tropicali, lontani dalla terraferma, sono un deserto.
Il plancton (cioè gli animaletti) che si nutrono di fitoplancton è ovvio che non possono crescere in un deserto. Nei mari freddi il discorso cambia. Lì non c'è il film di acque calde e, in superficie, puoi trovare sia nutrienti sia sole. Questa è la ragione (apparentemente bizzarra) per cui i mari freddi (Labrador) sono così produttivi (pensa a merluzzi, aringhe ecc. ecc.). Questa è la ragione per cui alcunii grandi cetacei (come le Megattere) vanno a far rifornimento alimentare nei mari artici e poi vanno in quelli caldi a partorire. Vicino alla terraferma (ma non ci allunghiamo) il discorso è diverso. Anzi: opposto. Pensa alle barriere coralline. Ma come dicevo, il discorso si allunga perché cominceremmo a parlare di altro ecosistema. Una cosa però è chiara: le acque profonde (cioè desertiche a latitudini temperate o calde) sono la stragrande maggioranza rispetto a quelle prossime alla terraferma (cioè barriere coralline).
Ergo: mari freddi (se non gelati) sono vivi. Mari caldi sono morti (sempre al largo).
Ora, se i mari si scaldano, si riduce quella parte di mare priva di termoclino. Succede, insomma che si riduce la quota di mare produttivo e aumenta quella di mare desertico. Ciò è potenzialmente in grado di provocare sconquassi inimmaginabili. Non solo sui pesci, ma anche su di noi. Perché, ancorché non stimata esattamente, si pensa che la quota di ossigeno che noi respiriamo provenga in misura gigantesca dalla fotosintesi del fitoplancton. Un tempo si diceva che l'Amazzonia fornisce l'X per cento dell'ossigeno del pianeta. Spesso era un dato errato (in eccesso), perché si considerava SOLO l'ossigeno "terrestre" (cioè boschi e foreste) che è solo un parte di quello prodotto. Quanto incide il fitoplancton? Non mi pare che con certezza lo si sappia, ma dicendo che è circa la metà (o comunque una percentuale abbondantemente a due cifre) di quello che respiriamo non credo che diciamo una castroneria troppo leggendaria.
Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la quasi estinzione attuale del merluzzo del Labrador. Questo è un fatto di pesca. Ma l'effetto del
GW sui mari è quello che ti ho detto prima. Ogni persona che sa un minimo (ma minimo) di ecologia marina NON può confondere i due argomenti. Parentesi: questo è l'argomento principe di coloro (tra i quali sono un po' incline anch'io) che sostengono come durante le glaciazioni il pianeta sia più vivo che nei periodi interglaciali. Perché è vero che ti perdi alla vita una quota di terre in quanto coperte dai ghiacci. Ma guadagni milionate di Kmq di Oceano (e terre ora desertiche: pensa al Sahara). E quanto sia estesa una sola frazione di Oceano Pacifico rispetto all'Europa o l'America del Nord (ricopribile di ghiacci in caso di glaciazione) non è il caso di ricordarlo. Immaginiamo un Oceano Pacifico, oggi deserto, percorso da milioni di branchi di merluzzi come avviene nei mari artici. Sai la biomassa? Fine parentesi.
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