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  1. #51
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    Predefinito Re: Folco Quilici sui cambiamenti climatici e ambiente

    Di ben pochi fenomeni abbiamo certezze assolute. Chi ci dice che sia davvero la Luna a provocare le maree, per averne la certezza assoluta, dovremmo provare senza Luna....
    Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
    http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm

  2. #52
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    Predefinito Re: Folco Quilici sui cambiamenti climatici e ambiente

    Citazione Originariamente Scritto da clayco Visualizza Messaggio
    ti ho già risposto purtroppo non ho tenuto nulla, ho letto anche di popolazioni di trichechi limitate sempre per via del gw sempre per il cambiamento nella produzione di plancton ecc purtroppo sono vago perchè Sui coralli:

    mai ho negato lo sbiancamento in atto, ma Al Gore parla a reti unificate di Ad es nell'ultimo interglaciale i coralli tropicali erano presenti in Adriatico ( Pescara) e poi sono morti perchè adesso in quelle zone nono ci sono più, (è
    Stai mescolando cose tra loro diversissime. Il GW ha un effetto dirompente sul plancton (e quindi sulla catena trofica che da lì sale sino ai maggiori predatori). Ma il motivo è prestissimo spiegato (discorso comunque fatto già 100 volte): sulla superficie dei mari caldi o temperati si forma un film di acque calde. Queste acque, un po' come l'olio in un bicchier d'acqua, non si mescolano con quelle sottostanti e formano una sorta di tappo. Lo spessore di questo film di acque calde è variabile. Nel nostro Mediterraneo, ad esempio, varia da una ventina di metri in estate a zero (cioè non esiste) in inverno. Se mai ti dovessi immergere in estate, quando arrivi ad una certa profondità (ripeto: varia, a volte è 15, a volte, m'è capitato in mari caldissimi del sud Italia, verso i 30, a volte - come quest'estate nel sud della Turchia - non l'ho incontrato nemmeno a quasi 40) vedi ad un certo punto tremolare attorno a te. Ti sembra di essere entrato in una zona di acque oleose e inquinate. Invece no: è il termoclino, il passaggio fra caldo a freddo. In uno spazio brevissimo (1 o due metri al massimo) la temperatura dell'acqua può scendere di botto, anche di 10 gradi.
    Torniamo a noi: nelle acque calde esiste questo film che impedisce alle acque fredde di mescolarsi con quelle superficiali. E qui casca l'asino. Perché le acque profonde sono ricche di nutrienti, quelle superficiali sono ricche di sole e luce. Il fitoplancton (cioè le alghe unicellulari) ha bisogno sia di sole (fotosintesi) sia dei nutrienti (tipicamente composti azotati come i nitrati) che vengono dal basso. In mancanza di un mescolamento di acque capita che il fitoplancton che si sviluppa in superficie, si pappi velocemente tutti i composti azotati presenti nel film di acque calde e poi, non arrivando rifornimenti dal basso, cioè dalle acque profonde, muore di fame.
    E' questa la ragione per cui gli oceani, massime quelli tropicali, lontani dalla terraferma, sono un deserto.
    Il plancton (cioè gli animaletti) che si nutrono di fitoplancton è ovvio che non possono crescere in un deserto. Nei mari freddi il discorso cambia. Lì non c'è il film di acque calde e, in superficie, puoi trovare sia nutrienti sia sole. Questa è la ragione (apparentemente bizzarra) per cui i mari freddi (Labrador) sono così produttivi (pensa a merluzzi, aringhe ecc. ecc.). Questa è la ragione per cui alcunii grandi cetacei (come le Megattere) vanno a far rifornimento alimentare nei mari artici e poi vanno in quelli caldi a partorire. Vicino alla terraferma (ma non ci allunghiamo) il discorso è diverso. Anzi: opposto. Pensa alle barriere coralline. Ma come dicevo, il discorso si allunga perché cominceremmo a parlare di altro ecosistema. Una cosa però è chiara: le acque profonde (cioè desertiche a latitudini temperate o calde) sono la stragrande maggioranza rispetto a quelle prossime alla terraferma (cioè barriere coralline).

    Ergo: mari freddi (se non gelati) sono vivi. Mari caldi sono morti (sempre al largo).
    Ora, se i mari si scaldano, si riduce quella parte di mare priva di termoclino. Succede, insomma che si riduce la quota di mare produttivo e aumenta quella di mare desertico. Ciò è potenzialmente in grado di provocare sconquassi inimmaginabili. Non solo sui pesci, ma anche su di noi. Perché, ancorché non stimata esattamente, si pensa che la quota di ossigeno che noi respiriamo provenga in misura gigantesca dalla fotosintesi del fitoplancton. Un tempo si diceva che l'Amazzonia fornisce l'X per cento dell'ossigeno del pianeta. Spesso era un dato errato (in eccesso), perché si considerava SOLO l'ossigeno "terrestre" (cioè boschi e foreste) che è solo un parte di quello prodotto. Quanto incide il fitoplancton? Non mi pare che con certezza lo si sappia, ma dicendo che è circa la metà (o comunque una percentuale abbondantemente a due cifre) di quello che respiriamo non credo che diciamo una castroneria troppo leggendaria.
    Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la quasi estinzione attuale del merluzzo del Labrador. Questo è un fatto di pesca. Ma l'effetto del GW sui mari è quello che ti ho detto prima. Ogni persona che sa un minimo (ma minimo) di ecologia marina NON può confondere i due argomenti. Parentesi: questo è l'argomento principe di coloro (tra i quali sono un po' incline anch'io) che sostengono come durante le glaciazioni il pianeta sia più vivo che nei periodi interglaciali. Perché è vero che ti perdi alla vita una quota di terre in quanto coperte dai ghiacci. Ma guadagni milionate di Kmq di Oceano (e terre ora desertiche: pensa al Sahara). E quanto sia estesa una sola frazione di Oceano Pacifico rispetto all'Europa o l'America del Nord (ricopribile di ghiacci in caso di glaciazione) non è il caso di ricordarlo. Immaginiamo un Oceano Pacifico, oggi deserto, percorso da milioni di branchi di merluzzi come avviene nei mari artici. Sai la biomassa? Fine parentesi.

    Coralli in Adriatico. Notizia di dominio pubblico

    Scogliere coralline nell'Adriatico | tiscali.notizie

    ma non erano coralli "caldi", non erano tropicali come dici tu. I coralli, infatti, possono (almeno: alcune specie) campare benissimo nei mari freddi
    Anthozoa - Wikipedia

    e in Adriatico ci campavano durante la glaciazione. Il titolo dell'articolo citato (Adriatico come Caraibi) è una strunzata: durante la glaciazione l'Adriatico proprio NON era come i Caraibi. Quei coralli che hanno trovato in Adriatico sono Lophelia, simili a quelli che OGGI vivono al largo della Gran Bretagna e della Scandinavia:

    Lophelia.org - Cold-water, deep-sea and deep-water coral resource - Learning Zone

    a conferma del fatto che allora i nostri mari erano ben più freddi.

    Ciò detto, è vero che la fine di una glaciazione comporta sconvolgimenti sui mari. Ma cosa vuoi dimostrare, tirando in ballo i coralli adriatici, se non quello che gente come me va dicendo da lustri? Cioè che (potenzialmente) il GW potrebbe avere un impatto squassante come quello avvenuto alla fine della glaciazione? Solo in senso ancora peggiorativo? Siamo d'accordo.
    Ancora sui coralli: ripeto per l'ennesima volta, focalizziamoci sul bleaching, non su altro. Non sui predatori, non sulla pesca a cavolo. Sul bleaching. Se mi riparli ancora di distruzione delle barriere dovute a pesca di predatori o frodo o altre cose allora ne dedurrò che fai finta di non capire.

    Infine. Perché non si parla più dell'ozono? In realtà se ne parla, ma è vero che se ne parla meno. Perché ? Ovvio: raggiunto il protocollo di Montreal, messi al bando i CfC, ora c'è solo da vedere quando e se lo strato, nei prossimi decenni, saprà ricostruirsi. La situazione viene monitorata costantemente, mi pare.
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

  3. #53
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    Predefinito Re: Folco Quilici sui cambiamenti climatici e ambiente

    Citazione Originariamente Scritto da Marco P. Visualizza Messaggio
    Di ben pochi fenomeni abbiamo certezze assolute. Chi ci dice che sia davvero la Luna a provocare le maree, per averne la certezza assoluta, dovremmo provare senza Luna....

    E' una provocazine naturalmente.......per dire che esiste uno scetticismo costruttivo proprio dell'uomo di scienza e uno scetticismo oscurantista che non porta a nessun progresso.
    Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
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  4. #54
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    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    E questo lo sanno tutti. E allora?
    E allora quello che dice Quilici è corretto, cioè ci sono cicli naturali di riscaldamento che guardacaso Mann ha avuto la committenza di nascondere.

  5. #55
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    Citazione Originariamente Scritto da clayco Visualizza Messaggio
    E allora quello che dice Quilici è corretto, cioè ci sono cicli naturali di riscaldamento che guardacaso Mann ha avuto la committenza di nascondere.
    Ma per piacere: qui siamo all'invenzione. Che il clima in Groenlandia fosse più caldo nel medioevo rispetto al Rinascimento è cosa che tutti sanno e che Mann non ha mai voluto nascondere. Cosa ti inventi?

    Il punto da capire è se in Groenlandia nel Medioevo faceva più caldo rispetto a OGGI. Ed è questo di cui s'è discusso a uffa.
    Maurizio
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  6. #56
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    Predefinito Re: Folco Quilici sui cambiamenti climatici e ambiente

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Stai mescolando cose tra loro diversissime. Il GW ha un effetto dirompente sul plancton (e quindi sulla catena trofica che da lì sale sino ai maggiori predatori). Ma il motivo è prestissimo spiegato (discorso comunque fatto già 100 volte): sulla superficie dei mari caldi o temperati si forma un film di acque calde. Queste acque, un po' come l'olio in un bicchier d'acqua, non si mescolano con quelle sottostanti e formano una sorta di tappo. Lo spessore di questo film di acque calde è variabile. Nel nostro Mediterraneo, ad esempio, varia da una ventina di metri in estate a zero (cioè non esiste) in inverno. Se mai ti dovessi immergere in estate, quando arrivi ad una certa profondità (ripeto: varia, a volte è 15, a volte, m'è capitato in mari caldissimi del sud Italia, verso i 30, a volte - come quest'estate nel sud della Turchia - non l'ho incontrato nemmeno a quasi 40) vedi ad un certo punto tremolare attorno a te. Ti sembra di essere entrato in una zona di acque oleose e inquinate. Invece no: è il termoclino, il passaggio fra caldo a freddo. In uno spazio brevissimo (1 o due metri al massimo) la temperatura dell'acqua può scendere di botto, anche di 10 gradi.
    Torniamo a noi: nelle acque calde esiste questo film che impedisce alle acque fredde di mescolarsi con quelle superficiali. E qui casca l'asino. Perché le acque profonde sono ricche di nutrienti, quelle superficiali sono ricche di sole e luce. Il fitoplancton (cioè le alghe unicellulari) ha bisogno sia di sole (fotosintesi) sia dei nutrienti (tipicamente composti azotati come i nitrati) che vengono dal basso. In mancanza di un mescolamento di acque capita che il fitoplancton che si sviluppa in superficie, si pappi velocemente tutti i composti azotati presenti nel film di acque calde e poi, non arrivando rifornimenti dal basso, cioè dalle acque profonde, muore di fame.
    E' questa la ragione per cui gli oceani, massime quelli tropicali, lontani dalla terraferma, sono un deserto.
    Il plancton (cioè gli animaletti) che si nutrono di fitoplancton è ovvio che non possono crescere in un deserto. Nei mari freddi il discorso cambia. Lì non c'è il film di acque calde e, in superficie, puoi trovare sia nutrienti sia sole. Questa è la ragione (apparentemente bizzarra) per cui i mari freddi (Labrador) sono così produttivi (pensa a merluzzi, aringhe ecc. ecc.). Questa è la ragione per cui alcunii grandi cetacei (come le Megattere) vanno a far rifornimento alimentare nei mari artici e poi vanno in quelli caldi a partorire. Vicino alla terraferma (ma non ci allunghiamo) il discorso è diverso. Anzi: opposto. Pensa alle barriere coralline. Ma come dicevo, il discorso si allunga perché cominceremmo a parlare di altro ecosistema. Una cosa però è chiara: le acque profonde (cioè desertiche a latitudini temperate o calde) sono la stragrande maggioranza rispetto a quelle prossime alla terraferma (cioè barriere coralline).

    Ergo: mari freddi (se non gelati) sono vivi. Mari caldi sono morti (sempre al largo).
    Ora, se i mari si scaldano, si riduce quella parte di mare priva di termoclino. Succede, insomma che si riduce la quota di mare produttivo e aumenta quella di mare desertico. Ciò è potenzialmente in grado di provocare sconquassi inimmaginabili. Non solo sui pesci, ma anche su di noi. Perché, ancorché non stimata esattamente, si pensa che la quota di ossigeno che noi respiriamo provenga in misura gigantesca dalla fotosintesi del fitoplancton. Un tempo si diceva che l'Amazzonia fornisce l'X per cento dell'ossigeno del pianeta. Spesso era un dato errato (in eccesso), perché si considerava SOLO l'ossigeno "terrestre" (cioè boschi e foreste) che è solo un parte di quello prodotto. Quanto incide il fitoplancton? Non mi pare che con certezza lo si sappia, ma dicendo che è circa la metà (o comunque una percentuale abbondantemente a due cifre) di quello che respiriamo non credo che diciamo una castroneria troppo leggendaria.
    Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la quasi estinzione attuale del merluzzo del Labrador. Questo è un fatto di pesca. Ma l'effetto del GW sui mari è quello che ti ho detto prima. Ogni persona che sa un minimo (ma minimo) di ecologia marina NON può confondere i due argomenti. Parentesi: questo è l'argomento principe di coloro (tra i quali sono un po' incline anch'io) che sostengono come durante le glaciazioni il pianeta sia più vivo che nei periodi interglaciali. Perché è vero che ti perdi alla vita una quota di terre in quanto coperte dai ghiacci. Ma guadagni milionate di Kmq di Oceano (e terre ora desertiche: pensa al Sahara). E quanto sia estesa una sola frazione di Oceano Pacifico rispetto all'Europa o l'America del Nord (ricopribile di ghiacci in caso di glaciazione) non è il caso di ricordarlo. Immaginiamo un Oceano Pacifico, oggi deserto, percorso da milioni di branchi di merluzzi come avviene nei mari artici. Sai la biomassa? Fine parentesi.
    Spiegazione magistrale

    ho capito che se un sub quindi anche tu immagino che sognerai le Dahlak
    non conoscevo i risvolti del plancton però mi risulta che nei periodi caldi ci sia più vita anche in mare, ma devo approfondire.
    A proposito tu chi sei? cosa fai?

  7. #57
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    Predefinito Re: Folco Quilici sui cambiamenti climatici e ambiente

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
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    e in Adriatico ci campavano durante la glaciazione. Il titolo dell'articolo citato (Adriatico come Caraibi) è una strunzata: durante la glaciazione l'Adriatico proprio NON era come i Caraibi. Quei coralli che hanno trovato in Adriatico sono Lophelia, simili a quelli che OGGI vivono al largo della Gran Bretagna e della Scandinavia:

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    a conferma del fatto che allora i nostri mari erano ben più freddi.

    Ciò detto, è vero che la fine di una glaciazione comporta sconvolgimenti sui mari. Ma cosa vuoi dimostrare, tirando in ballo i coralli adriatici, se non quello che gente come me va dicendo da lustri? Cioè che (potenzialmente) il GW potrebbe avere un impatto squassante come quello avvenuto alla fine della glaciazione? Solo in senso ancora peggiorativo? Siamo d'accordo.
    Ancora sui coralli: ripeto per l'ennesima volta, focalizziamoci sul bleaching, non su altro. Non sui predatori, non sulla pesca a cavolo. Sul bleaching. Se mi riparli ancora di distruzione delle barriere dovute a pesca di predatori o frodo o altre cose allora ne dedurrò che fai finta di non capire.

    Infine. Perché non si parla più dell'ozono? In realtà se ne parla, ma è vero che se ne parla meno. Perché ? Ovvio: raggiunto il protocollo di Montreal, messi al bando i CfC, ora c'è solo da vedere quando e se lo strato, nei prossimi decenni, saprà ricostruirsi. La situazione viene monitorata costantemente, mi pare.
    Molto interessante
    ma la ricerca a cui alludevo io era un altra e riguardava il periodo interglaciale parlava infatti di tropicalizzazione dell'adriatico adesso la cerco era uscita su Ulisse

    sull'ozono concordo, un avolta vietati i CFC non possiamo più far niente e scema l'allarme e l'interesse.

  8. #58
    Rws
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    Predefinito Re: Folco Quilici sui cambiamenti climatici e ambiente

    Mi permetto di aggiungere una cosa: le acque fredde sono più ricche di vita anche (e forse soprattutto) perchè c'è più ossigeno. La quantità di ossigeno disciolto in acqua diminuisce molto velocemente all' aumentare della temperatura.

    A volte ho l'impressione che gli scambi anche accesi siano un pretesto per spiegare agli altri (compreso me). Dite la verità, siete d'accordo, vero?


  9. #59
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Folco Quilici sui cambiamenti climatici e ambiente

    Citazione Originariamente Scritto da guid49 Visualizza Messaggio
    No, perchè è difficile dimostrare con le regole del metodo scientifico la relazione causa - effetto sullo strato d'ozono che si trova a qualche decina di km di altezza.
    Mi segnali per favore le dimostrazioni?
    Certo certo. Così come è difficile dimostrare empiricamente l'esistenza della forza di gravità dall'osservazione del volo degli uccelli......
    ~~~ Always looking at the sky~~~








  10. #60
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Folco Quilici sui cambiamenti climatici e ambiente

    Citazione Originariamente Scritto da guid49 Visualizza Messaggio
    Anche Kary Mullis è Nobel per la chimica 1993...

    Kary Mullis - Wikipedia

    Solo che, nel frattempo, oltre ad essersi bevuto qualche neurone, è diventato una star dello spogliarello....

    Risorse, Economia e Ambiente: Le attempate spogliarelliste della scienza

    C'è poi Kari Mullis (1944- ), un premio Nobel per la Chimica che si è lanciato in una polemica in cui sostiene che il riscaldamento globale non esiste, che l'inquinamento è solo "un problema estetico" e cose del genere. Mullis è un esempio delle tante persone di un certo prestigio che si lanciano a criticare gli studi sul riscaldamento globale senza sapere niente di clima. Purtroppo, essendo persone di prestigio, c'è gente che gli da retta.
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