allego due carte con riportate le zone ad rischio per l'Italia e la Svizzera
Lombardia e Canton Ticino ad lato rischio!
la migrazione del radon nel sottosuolo è fortemente condizionata dall'andamento della pressione atmosferica
tratto da APAT:
Gli effetti sulla salute
Il radon è un agente cancerogeno che causa soprattutto un aumento del rischio di contrarre il tumore polmonare.
L'Organizzazione Mondiale della SanitÃ* (WHO), attraverso l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha classificato fin dal 1988 il radon nel Gruppo 1, nel quale sono elencate le 95 sostanze dichiarate cancerogene per l’uomo.
Il radon è un gas inerte ed elettricamente neutro, per cui non reagisce con altre sostanze. Di conseguenza, così come viene inspirato, viene espirato. Tuttavia è anche radioattivo, ossia si trasforma in altri elementi, chiamati prodotti di decadimento del radon o più generalmente "figli". Questi sono elettricamente carichi e si attaccano al particolato presente in aria che può essere inalato e fissarsi sulle superfici dei tessuti polmonari. Gli atomi, così depositati, (in particolare due isotopi del polonio, Po-218 e Po-214) sono ancora radioattivi ed emettono radiazioni alfa che possono danneggiare le cellule.
I danni prodotti sono generalmente riparati dai meccanismi biologici. In alcuni casi uccidono le cellule, ma esiste anche la probabilitÃ* che il danno cellulare sia di tipo degenerativo e che la cellula mantenga la sua capacitÃ* di riproduzione entrando a far parte di un processo cancerogeno. Fino ad oggi non sono stati dimostrati altri effetti diversi dal tumore polmonare.
Fondamentale importanza assume la combinazione tra fumo di tabacco e esposizione al radon. Per i fumatori il rischio assoluto di un tumore polmonare causato dal radon viene considerato 15-20 volte superiore rispetto al rischio per i non fumatori.
Le più recenti e accurate stime di rischio, che prendono in esame le esposizioni nelle abitazioni e sono basate su un insieme di 13 studi europei su un totale di 7.148 casi di tumore polmonare e di 14.208 controlli, confermano e consolidano le valutazioni dei decenni precedenti. Il rischio in eccesso rispetto alla non esposizione viene valutato in circa il 16% per ogni 100 Bq/m3. Questo vuol dire allora, che, essendo la concentrazione media italiana pari a 70 Bq/m3 circa l’11% degli oltre 31.000 casi di tumore polmonare che ogni anno si registrano in Italia sono attribuibili al radon, e per la grande maggioranza tra i fumatori. Cifra che rappresenta circa il 2% di tutti i decessi per ogni tipo di tumore.
La probabilitÃ* di contrarre il tumore polmonare è proporzionale alla concentrazione in aria e al tempo trascorso nei vari ambienti di vita (case, scuole, ambienti di lavoro, ecc.) e al consumo di tabacco.
Non esiste una concentrazione "sicura" al di sotto della quale la probabilitÃ* di contrarre il tumore è nulla. Tuttavia molte organizzazioni scientifiche internazionali, l’Organizzazione Mondiale della SanitÃ*, la ComunitÃ* Europea e singoli Paesi hanno fissato dei livelli di riferimento per le abitazioni e per gli ambienti di lavoro al di sotto dei quali ritengono il rischio accettabile. Al di sopra di questi valori, invece, suggeriscono e in alcuni casi impongono di adottare provvedimenti per la riduzione della concentrazione.
Per aiutare a comprendere il rischio sanitario associato al radon è utile confrontare questo rischio con altri più conosciuti.
Nella tabella in alto sono riportati vari fattori di rischio di morte per alcune cause (fonte EPA - Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti - 2004).
Noi della PC del Friuli procederemo a mettere dei rivelatori in determinate aree.Verranno lasciati per un'anno e mezzo.
Nella nostra regione dopo il fumo e la seconda causa di tumori.
Da tenere sotto controllo.
Alla fine dello scorso anno scolastico, ad ognuno di noi ci hanno dato un rilevatore da collocare in un luogo chiuso e poco areato, da tenere per tutta l'estate senza toccarlo. Fra non molto lo riporteremo a scuola e, siccome quest'anno abbiamo iniziato lo studio della chimica, analizzeremo noi stessi al microscopio i risultati, che poi comunicheremo all'Arpa e ad un altro centro triestino di cui non ricordo il nome
ottima iniziativa della tua scuolaOriginariamente Scritto da Jefry
da lodare
ciao
Se non ricordo male non siamo l'unica scuola ad aver aderito! Proverò ad informarmi meglioOriginariamente Scritto da gb
mi dispiace che nessun lombardo sia intervenuto
la situazione in alcune zone è critica (es. varesotto) ma è possibile intervenire per bonificare gli edifici senza sostenere costi esorbitanti
Dalla carta della Svizzera pare che anche la Valtellina possa essere una zona ad alto rischio: cos'e' pero' che determina una minore o maggiore concentrazione di tale gas ? Esistono correlazioni con il tipo di luoghi/terreni/microclimi ?Originariamente Scritto da gb
si Fabio, esiste una correlazioneOriginariamente Scritto da zione
e il problema è esteso anche all'acqua (radon disciolto nelle acque di sorgente)
insomma nonostante siano anni che se ne conoscono gli effetti (è inserito tra i cancerogeni) non esiste ancora una normativa italiana
non vengono nemmeno fatte campagne di sensibilizzazione
il problema può essere risolto!
è importante fare dei test nelle proprie abitazioni per stabilire se sussiste il problema
pensa che a Stabio (in Svizzera a pochissimi km da Varese) il 40% delle abitazioni ha concentrazioni di radon superiori a 200 Bq/m3
qui trovate l'elenco dei comuni del Canton Ticino e i relativi valori
http://www.boehmgeol.ch/pdf/Radon_Ticino.pdf
ci si preoccupa dei ripetitori, delle antenne etc. ma non si sa nulla del radon!
ciao
guarda questa pagina
http://www.boehmgeol.ch/it/radon/radongeologie.html
Leggo solo ora questo thread.
Incredibile cosa abbiamo sotto i piedi...
Ho dato una rapidissima occhiata anche all'ultimo sito che hai proposto, ma non ho trovato niente che parli di possibili soluzioni.
Sai indicarmi qualche altro riferimento?
Stefano Giorgetti
always looking at the sky
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