A me sembra che il blocco atlantico stavolta sarà ben supportato dalla
base azzorriana e questa situazione favorirà l'accoppiamento a fasi alterne
delle anomalie negative con base Scandinavia con quelle sul
Mediterraneo centro orientale.
Il 1 Marzo il blocco su centro atlantico potrebbe essere già in azione.
Sono comunque d'accordo con 4ecast che sia solo un break che possa
durare la prima quindicina di marzo e poi con molta probabilità il flusso
atlantico possa scardinarlo a latitudini nord africane.![]()
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 26/02/2010 alle 01:41
ecco che qui si vede la supremazia del modello inglese che quest'anno si è vista poco...
niente a che vedere con l'effeto miraggio che propone oggi gfs!!
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Inverno 2016?" Che l' HP si ammali di PRIAPISMO !!"
Cassano M: PET
“Mai discutere con un cretino..dopo 5 min non si capisce + chi sia tra i due”
ad oggi, la scaldata (peraltro già in atto) pare certa, e pare durare per tutto il fine settimana... in questa fase, il culmine del caldo dovrebbe aversi al centro-sud...
più a nord, la nuvolosità ammassata dai venti meridionali potre regalare massime assai più basse, a causa dello scarso o nullo soleggiamento, ma in ogni caso anche quì, ove presente il sole, si andrà ben oltre la media...
successivamente, un blocco atlantico dovrebbe provocare, sul medio-lungo termine, un afflusso freddo dall'europa centrale verso sud che andrebbe a produrre contrasti sul mediterraneo, generando una struttura di bassa pressione, e quindi il possibile ritorno delle piogge sull'Italia, con anche un marcato calo termico (marcato in considerazione delle temperature elevate di partenza) che, soprattutto al nord, potrebbe riportare anche la neve a media-bassa quota
Bahh vedremo alla fine se c'è un atlantico sparato o c'è invernata, magari solo per il nord ( ma su questo bisogna vedere e molto ancora, ) ma invernata..
Dio c'è ...
Volevo porre l'accento su questo aspetto, ma vedo che sono stato preceduto.
Riporto per inciso anche la mia riflessione su eventuali break, che come vedete era già stata messa nel conto:
I break al flusso mediamente zonale, laddove si formino, permetteranno alla massa d'aria fredda di essere pilotata dalla depressione in est-Europa ma si avranno effetti modesti su ¾ d’Italia, provocando “solo” contrasti accentuati al sud e freddo sulla media Europa.
Il break al flusso mediamente zonale a cui si riferiscono Tony, Alex e Matteo del 6-7 marzo, è pilotato dalla depressione sul nord-est Europa ed avrà effetti prettamente invernali sulla media Europa (Germania, Francia, UK, Paesi Bassi).
Se poi si vuol andare a vedere i possibili effetti (anche se questo non è scopo del topic), in linea di massima e ad oggi, posso dire che verranno coinvolte le Alpi e le Prealpi con accumuli dai 4-500 m sui settori ovest fino a salire fino ai 800-1000 m ad est. A seguire ci sarà una ciclogenesi mediterranea con effetti importanti sulla Sardegna, in primis, ma anche la Sicilia (purtroppo) sarà di nuovo coinvolta.
Invece è In-Topic la considerazione che tale beak è appunto un break limitato nel tempo che quindi non produce nessun cambiamento di pattern in accordo a quanto scritto:
Ad oggi francamente non capisco come si possa pensare ad un rovesciamento del pattern che ha prevalso durante l’inverno, attraverso l’instaurarsi di una situazione di blocco tra l’Atlantico e l’Europa, laddove viene addotta una neutralizzazione dell’indice AO come fattore determinante.
seppure si voglia confutare questa tesi con la neutralizzazione dell'indice AO. Come si vede è pur presente un cedimento della struttura altopressoria in terra groenlandese, ma questo non impedisce affatto una strutturale debolezza dei blocchi in est-Atlantico. Questo perchè la GWO gira molto forte, in particolare sul settore di nostra competenza. Quindi il JS opera una tensione zonale tale da deradicare qualsiasi tentativo di blocking strutturato a matrice subtropicale.
Tutto questo al netto delle SSTA (che mi sono guardato bene dallo scomodare).
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Andrea
Ritengo poi opportune un'altro paio si precisazioni.
Ad oggi i clusters su base NCEP vedono una lieve risalita del PNA index che effettivamente potrebbe avere, da solo isolatamente preso,un carattere solo lievemente forzante sull'ondulazione atlantica ma, a mio avviso comunque resta il fatto che tale indice possa essere preso in considerazione, come elemento incisivo e determinante sull' interazione Pacifico/Atlantico solo qualora non vi siano condizioni estreme afferenti lo status del vp.
Come un AO a fondo scala positivo genera un comportamento molto contenitivo da parte del vp e una decisa impervietà ondulatoria in tale sede, così un AO estremamente negativo verosimilmente inibisce la trasmissione di un'ondulazione ad onda lunga capace di incidere profondamente nell'assetto circolatorio tra l'oceano pacifico e l'atlantico...quindi rimango piuttosto convinto che il PNA, quanto alla sua efficacia in tal senso, debba essere p reso in considerazione avuto prima riguardo allo stato del vp rappresentato dall'AO index.![]()
Matteo
Apriamo il grafico da te indicato:
Beh...nulla di nuovo sotto il sole.....
Abbiamo avuto una circolazione polare che di fatto...è "girata al contrario" per circa 2 mesi
I momenti che hanno visto la risalita dell'AO index su livelli meno disumani...(hanno dovuto rifare la scala AO per rappresentarlo) sono durati molto poco per poter instaurare un pattern di blocco e rallentare la furia del J-S.
Tuttavia se vogliamo osservare proprio il grafico da te esposto (che suppongo sia descrittivo e NON predittivo)..mi sembra di notare che i brevissimi momenti di calo della GWO siano coincisi con brevi fasi di relativa ripresa del Vp, o sbaglio?
Vorrei citare, a tal fine, un bel post dove proprio con te si parlava di queste interazioni:
E dopo...?
E qui chiudo dicendo che la fase di relativa (mai parlato di AO positiva) ripresa dell'AO index dovrebbe verosimilmente attenuare questa esasperata zonalità media.....
A meno che non si voglia sostenere che non vi sarà alcuna risalita dell'AO index (a valori meno negativi).
Durata e incisività dell'azione di blocco?
Dubbi assolutamente legittimi, specialmente qualora la fase in fieri dovesse risultare temporanea come legittimi i dubbi circa il coinvolgimento del centro sud.....ma l'analisi, come hai visto partiva da lontano, e non voleva nè poteva pretendere di scendere in questi aspetti.
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Matteo
Quoto e quoto.
Le fasi eccezionali di AO tra 10 dicembre e 5 gennaio e tra 3-4 febbraio e adesso hanno costituito una anomalia fortissima e compatta di GPT artici, questo ha indotto una antizonalita' fortissima sulle medio-alte latitudini. la fase di AO "meno negativa" ha chiaramente fatto scendere le zone di antizonalita' anche se perdendo di "globalita'" come sempre avviene in normale AO-
Questa la AO:
Questi i GPT delle tre fasi:
Credo di avere già risposto quasi a tutto, per cui evito di replicarmi.
La novità che introduci è la presunta anticorrelazione GWO/AO. E quì ho grossi dubbi che siano anticorrelate: p.e. tra dicembre e gennaio si vede un calo di GWO associato a sprofondamento fuori scala dell'AO. Se una qualche correlazione si vuole osservare, la si deve vedere sul grafico in alto, con il blu a latitudini superiori. Ma nella GWO una componente importante è anche il blu delle latitudini tropicali.
E soprattutto il rosso di quelle intermedie che è una costante se si esclude un unico momento, alla fine della seconda decade di gennaio, che poteva essere quello della svolta![]()
Andrea
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