Ad oggi francamente non capisco come si possa pensare ad un rovesciamento del pattern che ha prevalso durante l’inverno, attraverso l’instaurarsi di una situazione di blocco tra l’Atlantico e l’Europa, laddove viene addotta una neutralizzazione dell’indice AO come fattore determinante.
Se è vero come è pur vero che un blocking atlantico è descritto da una neutralità dei pattern NAO e AO, anche una blanda azione zonale con debole semipermanente ed alta delle Azzorre opportunamente bassa di latitudine, se non addirittura un flusso Atlantico piuttosto basso di latitudine associato a ridge altopressori disposti attorno al 65°N sono descritte dal medesimo pattern. La differenza tra le disposizioni meridiane e quelle zonali è generalmente osservata attraverso la variabilità del pattern descrittivo PNA.
Tuttavia anche il PNA non presentarà carattere forzante. Il tutto sembra relegato ancora una volta all’interazione oceano-atmosfera sul comparto atlantico soggetto all’input del jetstream delle medie latitudini.
La Global Wind Oscillation è attualmente in piena fase zonale, portandosi anche oltre il fondo scala positivo mentre la Madden non appare possa avere influenza sulla circolazione generale. Per quanto riguarda il comparto atmosferico sovrastante, si osserva una normale fase stagionale di stratcooling a cui potrebbe venir meno il coupling nei bassi strati, con una situazione che alla fine è vista poco incline ad AO positiva.
E’ da poco sopraggiunta l’inversione completa della QBO ed il vortice polare rimane disassato sulla Siberia in modo tale da spingere verso un 4-wave pattern emisferico nell’arco dei prossimi 10 giorni con valori sui 20 dam/gpt per blocking strutturato in nordamerica ed un omega-ridge associato a basso contenuto di anomalia sulla Siberia centrale.
Fa da contorno al primo blocking una azione zonale a dipolo invertito sui 2 oceani: una striscia di basse pressioni sul nord-Pacifico e una su latitudini quasi-tropicali del nord-Atlantico.
Quest’ultima è in accordo ad una disposizione della linea di demarcazione delle SSTA nordatlantiche che osserveremo modificata rispetto al pattern invernale in quanto si disporrà accentuando l’asse WSW-ENE per due motivi:
1) un ricompattamento ancorchè debole in area polare associato al blocking strutturato sul nord-America porterà affondi artici in ovest atlantico atti a rialimentare il canale depressionario alle basse latitudini;
2) la ripartenza dell’aliseo di NE porterà il maggior calore derivato dall'anomalia termica positiva e costante negli ultimi 6 mesi sull’Africa settentrionale, a mantenere calde le acque superficiali dell’Atlantico tropicale.
Francamente la presenza del Nino non consente di forzare lo schema degli alisei e dunque non ritengo facilmente estinguibile verso ovest (cioè sulla zona caraibica) l’anomalo calore accumulato in area sahariana. E questa sarà un questione da tenere in debita considerazione quando verrà ceduto questo surplus energetico.
In conclusione (e qui mi scuso per la lunghezza del post) nella nostra area ci troviamo di fronte ad un periodo caratterizzato da tre fasce con fasi di instabilità decrescente e caldo crescente: 1) nord-ovest; 2) centrali tirreniche e nord-est; 3) centrali adriatiche e sud. In altre parole il pendolo atlantico continuerà ad alzarsi a est e ad abbassarsi a ovest.
I break al flusso mediamente zonale, laddove si formino, permetteranno alla massa d'aria fredda di essere pilotata dalla depressione in est-Europa ma si avranno effetti modesti su ¾ d’Italia, provocando “solo” contrasti accentuati al sud e freddo sulla media Europa. Non mi è chiaro ancora se questo periodo sarà concluso da un break con caratteristiche tardo-invernali che avverrebbe più avanti con la stagione.
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Andrea
chiaro come il sole.....
No spoken word....Just a scream
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s t i k a z z i !!
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webcam.....sperem...
Personalmente io invece non riesco a capire come nel passaggio da un AO a fondo scala e un AO prossimo alla neutralità o lievmente negativo, che comporta una sostanziale modifica circolatoria emisferica polare, non vi debba essere una fase di break circolatorio contrassegnato da scambi meridiani (a prescindere dal fatto che divengano poi un vero proprio pattern oppure una fase transitoria).
Non stiamo parlando della rappresentazioni di 2 situazioni estraniate dall'attuale contesto, ove effettivamente la rappresentazione di 4ecast ci può stare, bensì di 2 fasi tra loro concatenate e che non possono non creare una sorta di reset....(temporaneo.....definitivo? boh?)
Sarebbe un pò come negare la diversità tra queste 2 carte già da giorni reiterate, pur nelle dovute sfumature dai vari GM:
Mah...quante cose a volte non si riescono a capire...![]()
Matteo
non ci sarà magari rovesciamento del pattern invernale ma sicuramente di quello attuale(e che ci portiamo dietro dal MMW).
Mappa di oggi
144 ore(un modello vale l altro)
mi pare che la situazione sia un tantino diversa in atlantico (o nel nord emisfero), peccato per la madden che si è piantata
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Investo in un futuro meteoclimatico in palese enfasi scalare
Reading decisamente molto fredde per il nord tra il 5 ed il 7, dinamica prettamente invernale e perchè no, con qualche sorpresa in serbo![]()
Il mio blog meteo http://www.comunicaveloce.it/blog_meteo.php
Continuo a non capire su quali premesse si basi un cambio complessivo di pattern oltre agli elementi non molto convincenti che abbiamo/avete già discusso in altri td. Cosa c'è di nuovo ?
Per ora siamo in due a pensarla diversamente eppure i modelli propongono a 10 giorni (!!) una sfreddata che si rivelerebbe assai improduttiva su molti settori di nostro interesse ed invece assai intensa sui settori dell'Europa centrale, associata a forte instabilità al sud. Come da analisi.
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Andrea
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
Amici però un appunto perdonatemi, a me pare che tra il 5 ed il 7 il nord sia preso in pieno dalla colata con una buona entrata che potrebbe pure essere produttiva![]()
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Beh, non mi sembra ci si poi molto da capire
Le correnti oceaniche più tese alle medie latitudini hanno coinciso con le fasi di più evidente e spiccata antizonalità polare... mentre le fasi di inverno più crudo per l'Europa e per parte della ns. penisola invece con momenti di remissione del pattern antizonale.
Nel primo caso a gelare erano le fasce subpolari dopo di che i minimi di gpt passando per il Regno Unito, cadevano verso l'Oceano, nel secondo caso si spingevano verso sud determinando fasi di gelo intenso su paesi dell'Europa settentrionale e, in parte centrale.
Se poi si vuole discutere sulla scarsa perseveranza delle fasi di blocco a causa delle ssta negative si può pure farlo senza tuttavia dimenticarsi che la resezione alta della parte meridionale dell'hp possa attribuirsi in parte quantomeno paritaria proprio all'antizonalità marcata che subito dopo sopraggiungeva e che con i suoi gpt bassi scioglieva di fatto l'hp come il burro.
Non vedo poi cosa ci sia da aggiungere ancora quando i GM vedono a breve distanza un così sostanziale stravolgimento della sinottica..
Se poi vogliamo dire che il tutto avrà breve vita e che si tornerà a situazioni simili a quella attuale...beh....mi pare non vada a inficiare comunque l'espressione "cambiamento", tranquillamente attribuibile a ciò che avverrà di qui a medio termine....
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Matteo
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