Si volevo dire che il VP si espande verso Sud scusatemi, errore che appena posso correggo ovviamente intendevo che il VP tende a progredire le sue propagini verso Sud e a splittare con frequenti warming o major w. che poi sono derivati dal VP instabile che a sua volta genera un Jet molto più ondulato con frequenti scambi di calore alle medio/basse latitudini europee e mediterranee con aumento del numero di eventi freddi!
Questi sn dati inequivocabili e anche se ci sn errori di gradi in + o in - il numero di ondate rimane sempre quello invariato dato che appunto io ho preso eventi forti o violenti quindi in linea generale si vede nettamente come questi siano in aumento nei periodi di cicli deboli solari.
Non mi convince.
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A me si e a molti anche, tutto coincide
Ecco, spiegamela un po' questa cosa, da cosa deriva questa sottostima del primo periodo di reanalisi?
In effetti ho dato un'occhiata alle reanalisi dal 1947 in giù di recente pubblicazione e balza all'occhio la frequenza delle discese fredde rispetto all'epoca più recente. Se mi dici che ciò dipende anche da una inizializzazione non del tutto calibrata dei dati ci credo, però un dubbio mi resta: la presenza di fortissimi anticiloni termici continentali in passato era la norma in qualunque inverno e bastava davvero poco, anche in inverni non particolarmente brillanti stile 1872 o 73, perché ci rovinasse addosso almeno qualche brandello di quel ben di Dio. E ciò si nota da metà novembre a marzo inoltrato. Non ho, invece, notato particolari differenze riguardo alla frequenza di split del vortice polare, con discese fredde artico-marittime nord-sud. Insomma, sottostime a parte, penso che l'influenza continentale fosse effettivamente maggiore e più efficace nel secolo 1850-1950 (all'incrica), un periodo che, dopotutto, climaticamente si pone come transizione fra la Peg e "l'optimum" climatico attuale.
Si albedo questo periodo è senza dubbio un punto chiave climatico che solca e divide due ere...Adesso ci accingiamo molto probabilmente ad entrare nell'era più fredda siamo nell'onda negativa climatica anche se come detto, l'inerzia termica del fortissimo massimo solare si ripercuoterà ancora chissà per quanto altro tempo (stimo altri 10 anni tra alti e bassi anche se la doppia fase di enso-- potrà ancora far calare di alcuni decimi di grado la temp media globale)...Non dimenticando che siamo anche entrati in indici climatici favorevoli e al ciclo solare molto debole che è fondamentale sulle sorti climatiche!
I pattern su larga scala non c'è motivo di ritenere che siano errati, il problema è che le 20 century reanalisi assimilano i soli dati di pressione(questo ha dei vantaggio perchè sono diffusamente disponibili in passato e richiedono meno correzzioni di omogenità)+sst e ghiacci mensili come condizioni al contorno, ci sono vari bias in queste reanalisi che sono riportati nella letteratura scientifica ed è evidente un ciclo annuale in europa con temperature + alte in estate e più basse in inverno rispetto alle altre reanalisi, l'articolo di compo et al. riporta un paio di possibili cause che però in teoria dovrebbero essere state corrette:
se la causa non è questa non ho idea perchè ci sia questo ciclo annuale esagerato, ma è facile dimostrare che il salto in giù nel numero di episodi freddi è un artifizio del passaggio da un dataset all'altro...le 20 century reanalisi non si fermano al 1947 ma vanno dal 1871 al 2008, è wetterzentrale che mischia i due dataset ,percui ad esempio possiamo calcolare usando le sole 20 century reanalysis la somma totale del numero di pixel con valori inferiori a -6 nell'area italiana per ogni decennio(anche se usare un valore fisso non è propriamente una buona idea poichè così viene dato maggior peso alle aree più fredde e al periodo dell'anno più freddo):Additionally, biases can arise from systematic errors in the model's simulation of planetary waves (D. Dee, pers. comm., 2010), or through systematic errors in the temperature field which is used for the reduction to the model orography. Both of these may vary with season and contribute to the time-varying biases removed
1871-1880 1936
1881-1890 2183
1891-1900 2088
1901-1910 1927
1911-1920 1342
1921-1930 1764
1931-1940 2077
1941-1950 2052
1951-1960 2132
1961-1970 2645
1971-1980 1589
1981-1990 2182
1991-2000 1934
1999-2008 2272
essendo che le differenze con le altre reanalisi variano nel tempo non so se questi valori siano credibili ma è evidente che non c'è il salto in giù post 1947 anzi il decennio con più valori inferiori a -6 è il 1961-1970....
Ultima modifica di elz; 10/09/2011 alle 19:40
Per l'appunto: tutto (o quasi) coincide troppo. È sicuramente una correlazione spuria.
I motivi sono diversi. Uno è che, come sempre, ci sono zillanta motivi che possono incidere sull'andamento termico di una regione come l'Europa (anche considerando la frequenza delle ondate fredde). È ovvio che su larga scala, in inverno, NAO e AO siano discriminanti. Ma questi indici sono influenzati, come detto, da una miriade di fattori. Molto probabilmente anche dalla stessa attività solare (forse attraverso l'attività geomagnetica). Per es. recentemente Lockwood ha provato a correlare attività solare e le CET invernali (laddove l'indice NAO ha influenza massima). Ne è uscita un'interessante correlazione ma con significatività molto (troppo?) bassa. Come dicevo, ci sono molto fattori che influenzano la NAO, non da ultimo l'intrinseca stocasticità che connota le fluttuazioni interne tipiche di ogni sistema complesso.
Altri motivi dipendono dai dataset usati. Il problema con le serie termiche lo ha già spiegato elz.
Quello con il dataset delle ricostruzioni solari va aggiornato, usare la serie del SIDC (sostanzialmente in accordo con l'ISN odierno che si porta ancora dietro le discontinuità di metà XX secolo e di fine XIX secolo) con le ricostruzioni non omogenee e non ancora calibrate (nel frattempo ne è passata di acqua...), non dà un quadro aggiornato e veritiero dell'andamento delle sunspots e quindi dell'irradianza della nostra stella nel periodo antecedente la metà del XX secolo. In questo senso, non vedo perché continuare a tirare in ballo il mito del Grand Maximum solare di fine XX secolo. Fra l'altro, proprio dagli anni 50 l'attività solare è in calo...
Qui una slide di una recente presentazione (luglio 2011, meeting di SHINE) di Cliver, Svalgaard e Schatten
Schermata 2011-09-09 a 19.52.29.png
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Vediamo per esempio i cambiamenti di intensità geomagnetica:
Z_map_sv_1900.jpgZ_map_sv_1955.jpg
Un occhio particolare va al cambiamento sulle zone polari/siberiane e sulle zone equatoriali (coste del Perù e Pacific Warm Pool)
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