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Segnalo due lavori di simulazione del clima del Pliocene basato su input di dati derivanti da ricostruzione paleoclimatica (con due immagini dai due lavori): utilizzando modelli di circolazione globale inizializzati sulle condizioni al contorno (soprattutto le SST) disponibili dai dati paleo, gli autori mostrano come, nonostante il pianeta fosse più caldo di 2-3°C rispetto ad oggi, localmente in Antartide faceva più freddo (pur con meno massa glaciale). Anche in un pianeta molto più caldo, quindi, non è così inconcepibile che localmente (con condizioni di contorno particolari come quelle dell'emisfero sud) faccia più freddo.
Modelling Pliocene warmth: contribution of atmosphere, oceans and cryosphere
https://bora.uib.no/bitstream/handle...pdf?sequence=1
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Segnalo, altresì, come già nei modelli che giravano al GFDL di metà anni 70 si fosse ben consapevoli che l'amplificazione polare che veniva prevista (e che poi si è verificata) sulla base di considerazioni di natura fisica associabili per es. al feedback dell'albedo, non sarebbe stata della stessa intensità nei due emisferi ma sarebbe stata più forte in quello boreale; e questo, di nuovo, sulla base di considerazioni di natura fisica relative all'albedo.
http://www.gfdl.noaa.gov/bibliograph...les/sm8001.pdf
It is shown that the sensitivity of a global climate model to an increase of the CO2 content in the atmosphere has significant seasonal and latitudinal variations. For example, the CO2-induced warming of the surface air is particularly large in high latitudes owing mainly to the poleward retreat of highly reflective snow cover and sea ice. However, the warming over the Antarctic continent is significantly less than the warming over the Arctic Ocean partly because of the smallness of a snow albedo feedback mechanism over Antarctica...
Quindi: nessuna spina.
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Interessante Steph,
soprattutto il lavoro di paleo climatologia.
io non so se sia una spina nella teoria AGW, non ne ho le competenze.
Però è molto interessante tale comportamento di un continente situato al Polo Sud.
E credo che debba divenire uno stimolo per capire meglio il comportamento climatico in un'area estrema, sottoposta a un forte albedo.
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Posso dirti che a fine anni 90, quando non c'erano i forum, leggendo articoli su internet (a 56kb!!!) sulla climatologia ricordo teorie che parlavano di aumento delle temperature globale e aumento della nevosità in antartide e uno scioglimento del polo nord. Non è che poi siamo molto lontani a distanza di 15 anni...
però non ho le fonti nè i miei ricordi sono dettagliati.
interessantissimo articolo del Colonnello Guidi...beh che dire, l'ultima frase è eloquente: i ghiacci mondiali sono sopra la media di riferimento. Non è da poco.
Un po’ di fatti freschi E’ domenica, evitiamo sforzi intellettuali di cui poi potremmo doverci pentire. Da dubbiosi sulla catastrofe climatica quali siamo, questa prudenza è il minimo, perché le risorse cognitive si sa, le abbiamo limitate.
Quindi stiamo ai fatti e, sempre in accordo con il limite di cui sopra, guardiamo essenzialmente le figure (fonte).
Fatto # 1: l’Antartide non sa che è uscito l’AR5 ed ha dimenticato di iniziare la fase di scioglimento.
Fatto #2: Forse questo è accaduto perché quest’anno ha fatto segnare la terza estensione più vasta da quando le misurazioni sono oggettive.
Fatto # 3: Del resto il ghiaccio marino antartico ha trascorso gli ultimi due anni sopra la media di riferimento.
Fatto #4: al contempo il ghiaccio artico è rimasto per tutto l’anno entro le due deviazioni standard dalla media di riferimento.
Fatto #5: facendo segnare la più ridotta perdita di ghiaccio durante l’estate dal 2006
Fatto #6: Sicché il ghiaccio a livello globale è sopra la media di riferimento.
Non male per un pianeta che si scalda.
Un po? di fatti freschi | Climatemonitor
Sa però benissimo che sono usciti l'AR4
e prima il TAR, il SAR e il FAR. E molto prima ancora, come già scritto sopra, per es. questo bel lavoretto di simulazione:Holland and Raphael (2006) examine sea ice variability in six MMD 20C3M simulations that include stratospheric ozone depletion. They conclude that the observed weak increase in antarctic sea ice extent is not inconsistent with simulated internal variability, with some simulations reproducing the observed trend over 1979 to 2000, although the models exhibit larger interannual variability in sea ice extent than satellite observations.
It is shown that the sensitivity of a global climate model to an increase of the CO2 content in the atmosphere has significant seasonal and latitudinal variations. For example, the CO2-induced warming of the surface air is particularly large in high latitudes owing mainly to the poleward retreat of highly reflective snow cover and sea ice. However, the warming over the Antarctic continent is significantly less than the warming over the Arctic Ocean partly because of the smallness of a snow albedo feedback mechanism over Antarctica...
Per cui?Fatto #4: al contempo il ghiaccio artico è rimasto per tutto l’anno entro le due deviazioni standard dalla media di riferimento.
No, dal 2009, magari hai capovolto il 9 facendolo diventare 6...Fatto #5: facendo segnare la più ridotta perdita di ghiaccio durante l’estate dal 2006
...che è come guardare la corteccia di un albero e perdere di vista la foresta.Fatto #6: Sicché il ghiaccio a livello globale è sopra la media di riferimento.
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Fermo è un concetto abbastanza relativo, a quanto pare.
Schermata 2013-07-04 a 01.05.56.png
Ultima modifica di steph; 27/10/2013 alle 21:11
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