Marco, alla fine di questo articolo di Guido Guidi sull'Opi, si fa riferimento, seppur di passaggio, alla questione che hai posto tu con il trd in oggetto.
L?inverno? Te lo dice l?ottobrata! | Climatemonitor
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
Grazie Max, ora me lo leggo....aggiungo un altro tassello, ovvro il TOTAL SNOWCOVER alla data del 23/10 sia del 2002 che di quest'anno:
23/10/2002:
TOTAL SNOWCOVER AL 23:10:2002.png
23/10/2013
TOTAL SNOWCOVER AL 23:10:2013.png
come immaginavo il TOTAL EXTENT fra i due anni è estremamente simile, la differenza notevole riguarda il settore nord americano....questo mi conferma il fatto che il SAI dell'Ottobre 2002 ( il SAI si calcola sulla velocità di avanzamento della copertura nevosa sul settore euroasiatico) con tutta probabilità risultò molto simile a quello che si avrà alla fine dell'Ottobre di quest'anno: però partendo da uno SNOWCOVER positivo a fine settembre, risulterebbe smussata e "calmierata" la correlazione di Cohen con la AO invernale, visto che la AO dell'inverno 2002/3 risultò mediamente leggermente negativa.
staremo a vedere forse il 31 ottobre ci sarà qualche sorpresa nell'indice OPI..tutto è possibile
Ho postato questo 3d a Guidi nel suo blog....
Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
Si i dati dell'AO sono quelli, li puoi comunque trovare dal 1950 in poi qua:
http://www.cpc.ncep.noaa.gov/product....current.ascii
Inerente a questo, mi chiedo, a cosa possa portare una situazione simile sull'andamento del VP...
gfsnh-0-324.png
Always looking at the sky.
Articolo di Guidi largamente condivisibile.
Trovo particolarmente interessante anche la scissione che opportunamente opera laddove evidenzia l'opportunità di non confondere il dato medio dell'AO con la percezione circa la stagione invernale.
Cito il passaggio:
"Un lavoro molto interessante dunque, sul quale però è giusto fare qualche riflessione, anche e soprattutto per quanto appena detto, cioè per gli episodi di annate particolari. Nel testo del paper leggiamo che l’anno 2011 è stato caratterizzato da un pattern ottobrino tendenzialmente favorevole ad una successiva AO di segno positivo. Lo studio si ferma proprio al 2012, quindi non disponendo dei dati ma delle sole figure non so se la corrispondenza si sia rivelata poi elevata, però ricordo che la prima fase della stagione invernale vide una zonalità molto elevata e un vortice polare solido e ben formato, saldamente baricentrico alle latitudini polari, proprio come si vuole che sia una situazione da AO positiva. Ma ancora non era arrivato l’inverno. Infatti poi, nel febbraio 2012, il vortice polare è andato in pezzi e abbiamo rivisto il ‘nevone’, dieci e più giorni di Siberia all’Italiana. Pochi rispetto ad un trimestre, ma abbastanza da lasciar capire che la media trimestrale è poco adatta ad intercettare episodi di così ampia portata spazio-temporale. In pratica, la previsione dell’andamento dell’AO, non solo non è una previsione del tempo – e questo nessuno lo mette in dubbio – ma fa fatica anche a tracciare eventi veramente anomali che alla fine finiscono per dare un carattere all’intera stagione".
A ragione di ciò è bene scindere a mio avviso la portata dell'AO index rispetto al fatto di lanciarsi in facili quanto improbabili definizioni anzi tempo dell'inverno futuro.
Questo per almeno una sostanziale ragione che risiede nel fatto che una media non disegna affatto quelli che saranno gli accadimenti invernali in quanto può trattarsi di un valore positivo spalmato sul trimestre quanto invece al contrario di un valore fortemente positivo su una frazione invernale contrapposto a valori neutri o al contrario anche negativi.
Aggiungo peraltro che lo studio di Cohen è stato rilevante nella misura in cui è riuscito a parametrare il valore del SAI sull'AO del trimestre invernale essendo di fatto l'indiscusso precursore della scoperta circa la correlazione tra la forza media del vortice polare (rappresentato dall'AO index ) nel periodo invernale e lo snow advanced index.
Matteo
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