Concordo, ma dobbiamo prima metterci d'accordo nel thread. Si parla di inverni o di singoli eventi? Si guarda alle medie complessive trimestrali, ai picchi freddi, a una combinazione di durata/picchi, o a cos'altro? Per esempio il 29 ha certo un'estensione temporale che l'85 non ha: è più un inverno che un lungo episodio. Oppure, per tornare al thread, lo stesso 2012 (un lungo episodio e non un inverno) è il primo degli episodi minori, cioè esclusi i major, per durata/picchi (esempio: il suo termine di paragone è più il '56 verso l'alto, che, per dire, un '91 o un '86 verso il basso). Eppure vedo che è bistrattato da molti. Ecc.ecc. Bisognerebbe capire bene quali sono i termini di paragone.
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Come ti ho detto nella stanza nord, non ha nessun senso preoccuparsi per il futuro a fronte di una stagione andata storta(issima). Che ripercussioni potrà mai avere una singola stagione sul futuro meno prossimo?? Cioè, dopo il 2006/2007 doveva finire il mondo allora... O dopo l'85 o 56 o 29 dovevamo andare in era glaciale. Per il resto quoto quanto dici. Ma il preoccuparsi per il futuro non ha proprio senso secondo me.
Si vis pacem, para bellum.
Jack, nei miei messaggi ho voluto sottolineare due concetti:
1) che il 2012 per tutto il Paese è stato un mese complessivamente sotto-media, nevoso da record per molte zone, tra cui Emilia, Lazio, Marche, Abruzzo, Lucania e Puglia settentrionale. Ribadisco il mio parere: è stato un evento STORICO. In molte zone di bassa collina del centro-sud è arrivato l'esercito.
2) che il 2012 è paragonabile ai famosissimi 1956 e 1985 per durata del periodo freddo:nel febbraio '56 il freddo crudo durò una quindicina di giorni, così come nel gennaio del 1985. Quindi, eventi paragonabili, anche se con innegabili differenze.
Poi, non so perchè te la sia presa per il riferimento alla Scandinavia quando non mi riferivo a te. Basta che guardi il mio quote al messaggio dell'amico abruzzese.
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
Giusto max! Evento storico, non inverno. Sul punto due non concordo, sia l'85 che il 56 (soprattutto) hanno avuto periodi più lunghi. Se preso il singolo periodo beh, si può paragonare, ma secondo me è leggermente inferiore proprio per la durata, non per intensità (lo dico con riserva). Non è che me la sono presa, è che cerco di essere il più obiettivo possibile, non guardo il mio orticello e basta (non che tu lo faccia eh, non intendo dire questo), e soprattutto non pretendo la luna. Cmq chiarito, tutto a posto (ma lo era anche prima, oramai ti "conosco" e so che non parli per offendere).
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Mio Dio! Offendere? E perchè mai? Non mi permetterei mai. Men che meno per la meteo. E, anzi, mi scuso se ho dato questa impressione.
Tornando in topic:
se rileggi i miei post pomeridiani non ho mai detto che il 2012 è stato un inverno storico, ma ho sottolineato che prima dell'evento major di febbraio c'era stato un gennaio sotto media al centro-sud (continue correnti dal primo quadrante).
Quanto alla durata degli eventi in questione:
- l'evento monstre di febbraio '56 iniziò il 1 del mese per terminare intorno al 17-18 (la fase cruda);
- nel gennaio 1985 il gelo iniziò nella prima settimana del mese per terminare con le super-nevicate in pianura padana che, se non sbaglio, andarono avanti fino a metà mese.
Quindi, parliamo di una quindicina di giorni, così come successe grossomodo nel febbraio 2012 (al sud l'ultima nevicata si ebbe nella notte di san Valentino).
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fabio io comunque non vedo un vp spappolato, non vedo hp sul polo, ne tanto meno hp delle aeleutine o azzorre, sopratutto quest'ultimo elevarsi o sbaglio? vedo il lobo canadese del vp talmente forte che così facendo fa girare la corrente a getto a mille con influssi zonali su di noi! corregetemi se sbaglio, dato che non sono un esperto!
Riporto un post dell'epoca (che invito a leggere tutto), a riprova del fatto che la durata non è inferiore al 1985, anzi semmai il contrario (sempre nello stesso thread dell'epoca evidenzio anche i motivi per cui 1985 e 1956 restano inarrivabili). Per rispondere anche a stau: non c'è confronto tra 1991 e 2012. Il secondo è nettamente superiore, confrontabile più verso l'alto con il 56, che verso il basso con il 1991.
http://forum.meteonetwork.it/showthr...p?p=1059086274
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Le ripropongo, nella versione primi 14 giorni di gennaio 1985 e primi 14 giorni di febbraio 2012. Il confronto è sempre in termini di anomalie di temperatura e si nota che, su quella scala temporale, il 2012 finisce per essere addirittura più incisivo al suolo sul Mediterraneo e sull'Europa del 1985, altroché!
Il risultato complessivo, come documentato dal thread dell'epoca, è la confrontabilità del 2012 solo con gli episodi major (per cui amo dire che il 2012 è l'episodio minor di quelli major). Non esiste confronto possibile (salvo prova contraria, s'intende) con altri episodi che non siano quelli degli anni innominabili 1956,1963,1985. Resta la superiorità in senso assoluto di quegli anni, 1985 e 1956 (il primo più per l'Italia, il secondo più in senso ampio), per la dinamica complessiva degli eventi (vedere, ad esempio, la capacità di penetrazione a sud dei "noccioli" gelidi in quota nei vari anni, da quello stesso thread).
Ultima modifica di inocs; 18/02/2014 alle 10:01
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Non volevo "infierire", tranquillo , era più che altro per rimarcare il concetto: l'attività del vortice polare troposferico non è stato così intenso come si vuol far credere.
Due carte:
anom500.gifzonal300.gif
Quest'anno siamo di fronte ad una particolare e SINGOLARE anomalia emisferica. Abbiamo un vortice polare debole nella sua sede naturale, un potentissimo anticiclone Aleutinico ed alto-pacifico in perfetta sintonia con le anomalie dettate dalla PDO negativa, mitigata solamente da una altrettanta singolare anomalia positiva su tutta la ovest-coast americana. La combinazione dei due pattern (PDO-/PDO+) quindi una estesissima anomalia pacifica probabilmente ha fatto si che le velocità d'uscita del getto subito dopo le rookies assumessero una caratteristica di persistenza.
Dalla carta a 300 hPa si nota bene l'anomalia del getto in uscita dal continente americano e, per essere una carta a quasi 80 giorni, è spaventoso vedere quel gap rispetto alle medie di riferimento.
In tutto l'emisfero nord è stata L'UNICA zona ad avere potenti anomalie positive (ke kulo diremmo).
La presenza di questa alta pressione aleutinica (CHE SPERO VIVAMENTE ANDARSENE VIA DAI MARONI QUANTO PRIMA CHE HA FATTO GIA' PARECCHI DANNI), anche a latitudini molto elevate calmierando poi infine il segno della AO hanno contribuito all'megaiperattività del lobo canadese annicchilendo quello siberiano costretto ad'essere molto decentrato e spostato sulla Siberia centroorientale (per questo motivo ha fatto molto freddo in quelle zone).
Al di sotto dell'anomalia del getto si notano invece anomalie negative tipiche delle azioni anticicloniche a caratteristica subtropicale ed in perfetta sintonia alla EA+.
Sconcertante infatti guardando (Matteo lo ha fatto spesso) le anomalie del GLAAM come pur avendo avuto una AO molto positiva solo a Dicembre e neutro-negativa nel proseguio, l'anomalia del getto nordatlantico ha compensato e rappresentato le forti anomalie GLAAM positive come se alla fine avessimo avuto una media AO trimestrale compresa tra +1.5 e +2.
Alla fine la morale è che gli inverni nei continenti non vengono decisi SOLO dalla AO ma dai pattern di persistenza dei blocchi delle relative figure sinottiche.
Quindi gli indici teleconnettivi da tenere sempre ad occhio sono la NAO, l'EA per capire i movimenti nello scacchiere Europeo a breve e medio termine. La PDO, EPO, PNA, ENSO per capire quelli a lungo termine perchè questi ultimi condizionano pesantemente il comportamento della corrente Nordatlantica.
Come ho spiegato più volte la AO ci dice solo una cosa. Con AO che tendono a positive non abbiamo pattern bloccanti e le correnti troposferiche si comportano in prima armonica con correnti tese zonali, con AO negative abbiamo pattern bloccanti e quindi i condizionamenti delle figure sinottiche tra la cella di hadley e quella polare (linee di discontinuità) a loro volta condizionate dalle macro-anomalie termiche e di circolazione (oceano, ecc.ecc.). Il resto lo si gioca tutto nelle zone temperate.
le nuvole alte non portano la pioggia. Papa Luciani
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