Originariamente Scritto da
Jadan
ma mica tutti!
In ogni caso, non vorrei raffreddare l'entusiasmo, ma questo sono cose che ogni valdostano (e io lo sono per metà) più o meno sa: non si spiegherebbe l'esistenza di passi alpini in luoghi nei quali, sino alla mia infanzia, si poteva accedere solo per poche settimane all'anno...
Si sa che veniamo da un periodo freddo che ne ha seguito uno caldo. Quanto caldo è materia che si dibatte da molti anni. Un altro suggerimento: considerate sempre la forte inerzialità di un ghiacciaio. Per usare un vecchio esempio che fece qui Ricky diversi anni fa: uno, in un pomeriggio d'estate, apre il freezer e ne tira fuori tre cubetti di ghiaccio.
Li poggia sul lavandino ed esce dalla stanza. Passa qualche minuto e, dalla finestra, un'altra persona sbiricia dentro, vede i cubetti di ghiaccio e pensa "accidenti quanto fa freddo là dentro".
I ghiacciai sono dei cuboni di ghiaccio che da molti anni si stanno sciogliendo. Sono come i cubetti dell'esempio. Che serve a dire questo: l'ATTUALE estensione dei ghiacciai non è AFFATTO quella compatibile con l'attuale temperatura. Quindi bisogna fare MOLTA attenzione a basarsi, per raffrontare le diverse temperature di periodi differenti, sull'estensione dei ghiacciai. Si potrebbe fare, al limite, una volta raggiunto l'equilibrio, una volta, cioè, raggiunto il momento nel quale la dimensione di un ghiacciaio non varia più sistematicamente da un anno all'altro, ma fluttua (un anno più , un anno meno) attorno ad un valore di equilibrio.
la situazione odierna sappiamo per certo non esser questa: ogni anno, ogni da qualche decennio in qua, si registra una significativa riduzione dei ghiacciai. Segno che, come quei cubetti che si stanno sciogliendo, la loro estensione è sovradimensionata rispetto all'attuale temperatura. Di quanto? Fin dove si scioglieranno? Da un lato mi piacerebbe saperlo. Dall'altro no, se devo essere sincero.
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