Credo che spesso si faccia un cattivo uso degli scenari, che NON sono previsioni e NON devono essere usati come tali, ma per definizione sono elaborati entro certe condizioni e danno quindi certi risultati dipendenti da essi. Una cosa e' dire che il mondo attuale e' piu' caldo di un X ± Y rispetto ad un altro periodo storico, ed ovviamente ricercarne ed evidenziarne le cause; un'altra e' dire che, siccome esiste un set di scenari catastrofici entro certe condizioni, allora la catastrofe e' certa (mi sembra che all'attuale situazione, siamo praticamente al massimo delle emissioni ed al minimo del riscaldamento previsto; inoltre non per tutti il GW rappresenta un danno economico). E nemmeno va sottovaluata la capacita' dell'Uomo di adattarsi a sempre nuove condizioni.
[QUOTE=FilTur;1060132015]Ovviamente il petrolio, ai ritmi di sfruttamento attuali, prima o poi finirebbe: tecnologie ed investimenti permetteranno di dilazionare tale momento, ma prima o poi succederebbe comunque.
Il problema, e' che non solo non sara' ora che raggiungeremo il punto in cui inevitabilmente la produzione mondiale di idrocarburi decrescera', ma probabilmente nemmeno in questo secolo; e, per rispondere a Nix, no, non ci sara' nessun aumento "monstre" del prezzo dovuto all'estrazione, dato che sopra i 70-80 dollari al barile abbiamo una miriade di opzioni economicamente convenienti (shale oil, sabbie bituminose, giacimenti piu' difficili es. Artico o off shore in Brasile, vecchi giacimenti che possono essere ancora sfruttati, e persino metodi per ricavare idrocarburi dal carbone).
L'era del petrolio finira' quando ci sara' una tecnologia in grado di superarlo, ed e' possibilissimo che al di la' del picco, all'attuale consumo si tiri avanti anche fino al 2200 senza problemi. Per questo dico che tali teorie, che poi non sono nemmeno nuove (le prime risalgono addirittura alla prima "crisi" dei prezzi ad inizio '900), lasciano il tempo che trovano ora; non prevedevano infatti che le nuove tecnologie, gli investimenti, le nuove scoperte e le vecchie scoperte non sfruttate, avrebbero largamente superato i picchi via via previsti. E se sul "nuovo" si possono "perdonare", fino ad un certo punto, molti (anche geologi di rilievo) si sono fatti ingannare dallo sfruttamento solo parziale delle riserve conosciute (e comunque esistono anche quelle ipotizzate).
... caspita, addirittura 2200! da dove discende questa tua considerazione?
l'argomento del peak oil non è in linea con questo topic sulle t globali ma è interessante.
sarebbe forse più opportuno un nuovo thread ad es. su agorà.
Anticipo che, personalmente, (da profano che potrebbe benissimo sbagliarsi), mi è sempre parso che gli argomenti dei picco-oilisti non siano così strampalati, ma magari se ne può discutere altrove.
Infatti altro che 2200...il petrolio sta finendo, tanto che sono costretti a usare metodi deleteri come il fracking per andarlo a prendere a 15 km sotto Terra oppure a cercarlo nientemeno che in riservine ridicole come quella che c'è a Carpignano Sesia nel novarese
Il tutto con costi di estrazione e manutenzione impianti sempre più onerosi...del resto non è un caso se i prezzi al barile si sono quasi quintuplicati dagli anni '90
HadCRUT4, un analisi di trend
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[QUOTE=ldanieli;1060132028]
Concordo sull'apertura altrove. Oltre la meteo o agora?
Riguardo al 2200 sono molto molto dubbioso...
Non ci sarebbero state tutte le guerre recenti, la più assurda delle quali è quella in Libia, con le conseguenze tanto d'attualità in questi giorni.
Gradirei un grafico che dica 2200, uno solo.
Edit: rileggendomi mi rendo conto di essere stato un po irruento e quindi elimino la parte che non mi piace
Ultima modifica di Rws; 18/02/2015 alle 07:50
Certe "battaglie" sono state indubbiamente vinte, altre le stiamo perdendo. E per molte ho idea che siamo soltanto ai giri di prova...
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Usciti i primi dati di gennaio, secondo posto sia per NOAA che per NASA dopo il 2007.
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Sono un po perplesso nell area subsahariana ci sono zone con pochi dati per problemi di guerre etc, pero' le prime due settimane abbiamo avuto anomalie negative molto marcate, poi e' vero le temperature si sono impennate e ore sono prossime anche a record di caldo (aria molto secca) , mi sorprende pero' che nel quadro di stazioni NCDC abbiano recuperato tanto da salire in positivo, si vede che per combinazione sono rimaste fuori proprio le aree che avrebbero aiutato a tenere un po' piu' basse le anomalie. Succede in ambedue in sensi quando c'e' problema di completezza e di qualita' dei dati che possano esserci qualche discrepanza, si spera che nel lungo si tendano ad annullare.
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