Con il caldissimo mese di marzo la media mobile su 12 mesi è adesso 0.4°C più calda dello stesso periodo durante il nino 97-98 e probabilmente salirà ancora di circa 0.1°.
Poichè sono passati poco meno di 20 anni da allora questo suggerisce che il trend di fondo, al netto della variabilità enso, è in linea con quello previsto di circa 0.2°C/decennio e poichè la differenza tra il picco di un nino strong e una nina è di circa 0.3° la prossima nina sarà probabilmente più calda del nino '97-'98.
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Hai un po' sintetizzato quello che a mio avviso è la lettura del clima globale GHG alterato.
Il dibattitto negli anni è stato arbitrariamente spostato su cambiamenti naturali 100% vs alterazione antropica 100%.
Quello che invece ci troviamo sotto gli occhi, e che era stato molto chiaramente indicato dalla letteratura scientifica, è che la variabilità naturale è sempre fondamentale....ma che
il sistema terra sarebbe andato incontro a squilibri radiativi...con tendenza al riscaldamento.
a me, che ho sempre letto letteratura scientifica ( e non gli articoli mediatici catastrofici) e ho sempre chiesto agli esperti, delucidazioni, è sembrata fin da subito...una ipotesi predittiva assolutamente robusta, solida e realistica.
La realtà odierna, magistralmente sintetitizzata nel tuo post, è un'altra chicca predittiva che testimonia una sapiente e profonda comprensione della complessità del tutto...ma di quanto sia importante quel piccolo quid che disturba input-output energetico.
Mi fa molto piacere...che il giochetto scorretto di attribuire alla teoria antropica, per demolirla, la cancellazione dell'impronta variabilità naturale,.....stia scemando.
Non solo, ma quantunque il sole avesse un ruolo maggiore di quanto oggi ritenuto, i gas climalteranti avranno sempre ..l'ultima parola.
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Il problema della sfiga configurativa è (tra l'altro) il fatto che le suddette configurazioni vengono trattate come fossero variabili esogene al modello climatico. Ma, a parte quelle di tipo astronomico, che sono effettivamente esogene, tutte le altre sono alla fin fine variabili climatiche che non possono essere indipendenti dal set di dati di partenza.
Detto in soldoni: si dice: c'è la configurazione X, essa è sfigata,, ergo aumentano le temperature. In realtà, molto più probabilmente, il ragionamento più corretto sarebbe: abbiamo temperature alte, ergo si determinano configurazioni sfigate.
Lo stesso Nino: non sappiamo cosa lo determini e, meno che mai, sappiamo perché ad un ciclo è debole e nell'altro extra strong. E se la condizione di Nino strong, sino ad ora relativamente rara (una volta ogni 15/20 anni) dovesse, in futuro, essere più frequente? E se i balzi in avanti che una configurazione extra strong determina dovessero in futuro ripetersi non a cadenza quasi ventennale (1998-2016) ma decennale? Chi può affermare il contrario? Insomma, guardiamo e trpidiamo.
Quanto ai prossimi anni: credo che sarà un simil post98. Le temperature non cresceranno a questo ritmo (e vorrei vedere: ad un terzo di grado all'anno finiamo in apocalisse in un ventennio) ma ripiegheranno e si manterranno su questi livelli, o poco sotto, sino al prossimo evento strong. Questo immagino e spero.
Ma la domanda, ripeto, è un'altra: il prossimo Nino strong, avverrà nel 2030-2035 o prima? L'aumento di temperature registrato, può favorire l'innesco più rapido e frequente di eventi negativi?
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
abbiamo temperature alte, ergo si determinano configurazioni sfigate.
a questa tua logica affermazione la tipica risposta era : ma che c'entra il GW con le configurazioni warming (sfigate)?
Hai scritto bene tu..(ma credimi su altri lidi l'ho scritto fino allo svenimento)...che AMO, PDO...,ENSO fanno tutti parte dello stesso sistema energetico planetario composto da idrosfera, litosfera ed atmosfera...Poi c'è l'Universo, il sole...ovvero i fattori extra-terra.
e tutti i fattori configurativi sono plasmabili, si adattano a stati energetici diversi...in un gioco dove cause primarie e relativi feedback possono agire con amplificazione reciproca.
C'è anche da considerare l'estrema velocità dei cambiamenti.....come peraltro previsto.
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Post breve (il lavoro...) per i dati numerici della NASA relativi a marzo. La mappa la trovate poco sopra nel post di @elz.
Poco da dire: mese caldissimo, record a Nord, a Sud e ovviamente su scala globale. In particolare, sul globale, abbiamo raggiunto +1,28, ovviamente maggiore anomalia mai registrata per marzo e seconda in assoluto dopo quella del mese di febbraio. Il secondo marzo più caldo, era relativo al 2010, e presentava un'anomalia di 0,92. Oramai un caro ricordo.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
A scala globale la sfiga configurativa non esiste per definizione: quando prendi in considerazione "il tutto" il risultato è necessariamente una media. E il risultato di questa media parla da solo.
A livello locale invece la questione è differente. Chiaro che anche qui non si può tranciare in maniera netta: non è che è tutto è sfiga (leggasi caso); se il sistema è globalmente più caldo inevitabilmente le configurazioni risultanti sono la conseguenza. Ma l'essere al confine (o sull'asse...) di una semionda calda o fredda a volte è proprio sfiga.
Guardo questa settimana e guardo la prossima, per esempio. Il quadro globale è lo stesso eppure...
Di certo in presenza di T mediamente in aumento le configurazioni "mediamente calde" saranno più di quelle "mediamente fredde". Ma questo si vede già senza essere un centro di calcolo... Allo stesso tempo se la T globale è 1° in più (numero a caso) rispetto al periodo di riferimento e nella tua zona sistematicamente ne fai 3° in più rispetto allo stesso periodo un po' di sfiga ce l'hai...
Ma io invece son contemporaneamente speranzoso e convinto che si ritorni ai livelli pre-2016 altrimenti le previsioni di aumento di X° in 100 anni le realizziamo in 10...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Lo sfasamento lo vedi anche (forse soprattutto) dagli scambi meridiani.
Prendi gli ultimi 7 giorni, con l'affondo atlantico (peraltro la posizione più inutile possibile, ma vabbè)...sotto il ramo freddo hai anomalie negative di 2-3 gradi, in un corridoio "largo" al più 2000-2500 km.
In compenso, dall'altra parte, il richiamo caldo (ciclonico o anticiclonico che sia) ti ha portato anomalie fino a +10/+12 nella totalità del continente euro-asiatico.
Ad azione fredda non corrisponde uguale risposta calda, ma la bilancia è spaventosamente pesa verso il caldo, sia per intensità che (direi soprattutto) per estensione dell'anomalia.
Quindi viene da chiedermi: quanto è probabile finire sotto un'anomalia fredda? Decisamente poco, rispetto alla possibilità di finire sotto un'anomalia calda.
E non è solo questione di probabilità eh...in questo mare caldo, anche qualora avessimo uno scambio meridiano da nord, quanto freddo vuoi che arrivi se l'aria fredda deve passare su territori che sono regolarmente 10 gradi sopramedia?
E' intuitivo pensare che, se una botta da nord ti porta sottomedia 48 ore, è già buono il pane
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tutte ottime osservazioni...ma una domanda mi sorge, anzi due: è previsto un nino strog....conseguenze?
e poi, il ciclo solare debole che stiamo vivendo, quanto, quando e se potrebbe dare 'risultati'
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Sì, ma tolte sfighe locali, se un'azione fredda ti porta a 4 gradi dalla media una calda ti porterà a 6 gradi dalla media, in tempi di GW. Quello che succede comunemente sull'Europa centro/meridionale negli ultimi 3 anni è che dai -2 passi ai +8 con estrema facilità, ma non potrà mica durare per sempre.
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