Non posso fare altro che CONDIVIDERE IN TOTO i post di galisonga e ldanieli espressi nella pagina precedente.
E di fronte alla drammaticità di quello che sta succedendo quest'anno in tutta Italia (e a livello globale in questi ultimi anni) trovo a questo punto "nauseante" la lettura di certi post, che cercano di negare una evidenza ormai drammatica.
Chiudo, da appassionato di glaciologia, con un suggerimento: chi sostiene (Marcoan ad esempio) che il 2003 sia stato un anno ben peggiore rispetto al 2017 per i nostri ghiacciai alpini è gentilmente pregato di dimostrarlo, tramite dati e/o raffronti fotografici. Io penso esattamente l'opposto, la situazione (ad esempio nel mio "orticello" alpino occidentale) è già peggiore oggi rispetto al 2003, e subirà una ulteriore pesante mazzata, forse nemmeno l'ultima, nei prossimi 10 giorni.
Un saluto a tutti
cornobianco
Li ho citati, sono tra le parentesi, ce l'ho soprattutto con robertino e con Climavariante, ma in "peccatucci" come l'orticellismo ci cadiamo a turno tutti. C'è anche Marcoan che sistematicamente fa il bastian contario, di fronte ad obiezioni suffragate da dati incontestabili... non me ne voglia, ma anche questo è un atteggiamento che non contribuisce a una serena discussione... Aggiungo anche che collegare fenomeni di durata limitata a trend di lungo periodo ha senso, se questi hanno una ricorrenza statistica elevata, esempio: ha senso collegare l'aumento medio dei geopotenziali in area mediterraneo centro-occidentale (tra l'altro trend iniziato a fine anni '70) al GW? Direi di sì... ha senso collegarvi la tendenziale riduzione dei giorni di pioggia/anno registrata in molte stazioni del litorale italiano? Direi di sì, Ha senso collegare al GW la tendenza ad avere, in ambito mediterraneo, trimestri estivi sempre più caldi? Sì, eccome se ha senso. Ma perché ha senso? Ha senso perché esiste un supporto statistico, perché il trend è sufficientemente lineare, perché concorda con determinati scenari prospettati da specifici modelli matematici (concordanza che ovviamente non sarà mai assoluta, né nel tempo, né nello spazio, ma è sufficiente che ci sia e sia abbastanza significativa per non poterla ignorare).
Ha senso osservare quanto avvenuto negli ultimi 2 o 3 anni e inferirne tendenze climatologiche... non rispondo con un no assoluto, ma ho profonde perplessità a tal riguardo.
Ultima modifica di galinsoga; 24/08/2017 alle 13:27
E' sicuramente peggiore, in primo luogo perché i ghiacciai alpini, dal 2003 al 2017 hanno vissuto quasi tre lustri di pesante ablazione (con la parzialissima eccezione del 2014, che comunque non rappresenta alcuna controtendenza) in secondo luogo perché anche se, in termini di massa, la perdita registrata dai ghiacciai alpini in questo trimestre estivo, fosse stata abbastanza inferiore a quella avuto nell'estate 2003, 14 anni fa si partiva da una situazione già molto brutta, ma certamente non paragonabile a quella attuale...
In termini assoluti concordo perchè, come hai detto, sono passati altri 14 anni di perdite medie annuali...quindi come bilancio complessivo sicuramente tutti i bacini glaciali alpini sono messi peggio del 2003....io mi riferivo al fatto che limitatamente alla perdita di massa , forse nel 2003 fu peggio di quest'anno mentre come bilancio totale quest'anno è sicuramente peggio perchè in mezzo ci sono stati 14 anni di perdite.
Separating climate change signals into thermodynamic, lapse-rate and circulation effects: theory and application to the European summer climate | SpringerLink
Terza volta che lo si linka, ma non c'è peggior sordo...
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Il Gries, per es. la dice lunga...(e la seconda foto è della scorsa estate)
Vorher-Nachher Gletschervergleich Griesgletscher (Obergoms, Wallis, Schweizer Alpen)
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