Originariamente Scritto da
baccaromichele
Tali medie servono proprio a valutare il cambiamento in atto, usarne una recente è poco sensato. La stessa 51-80 usata dalla nasa è troppo recente, e si porta dietro già qualche decimo di °C di riscaldamento, per esempio usando la 1861-1880 l'anomalia corrisponde quasi al riscaldamento avvenuto dal periodo pre-industriale. Avere i tre quarti degli anni in negativo usando una media recente farebbe solo confusione in questo caso poiché si parla spesso di "1.5°C" o "2°C" sempre con riferimento al periodo pre-industriale (nell'AR5 dell'IPCC viene usata la 1850-1900 se non ricordo male), ovvero all'inizio della fase di riscaldamento.
Allegato 476940
In meteorologia il discorso cambia, se dovessi fare una mappa con le anomalie previste per la prossima settimana sulla 1861-1880 sarebbe un mare di rosso praticamente ovunque e avrei un riferimento che è sconosciuto a chiunque (nel senso che nessuno qui ha mai vissuto in quel clima). Però in questo caso, visto che il trend di riscaldamento prosegue tutt'ora, qualsiasi media è obsoleta, anche una che termina nel 2018 poiché il clima attuale è già più caldo del trentennio 1989-2018.
Comunque in linea generale più recente è e meglio è quando si parla di meteo, mentre per fare confronti climatologici sul riscaldamento in corso la direzione giusta è verso il passato.
Fino a qualche anno fa il riscaldamento, a livello globale, era in parte mascherato dalla variabilità naturale il che ha dato a molti l'impressione di una fase di stasi, mentre ora è evidente che il trend è praticamente invariato negli ultimi decenni (ma già prima di questo salto ricordo di aver letto uno studio che ipotizzava che avremmo recuperato il terreno perduto, magari appena ho un po' più di tempo lo cerco e lo posto). Il grosso del rallentamento era avvenuto proprio in inverno.
Per vedere quanto è cambiato negli ultimi anni prima di andare a vedere anche l'aspetto delle configurazioni è meglio che sia anche chiara la dimensione del salto avvenuto.
Queste le temperature globali terra+oceani per l'inverno (media 51-80):
2008-2013: +0.53°C
2014-2017: +0.90°C
Aumento: 0.37°C (circa
equivalente a 20 anni di riscaldamento al trend di 0.18°C/decennio)
Considerando solo le terre emerse del NH per i motivi del mio post precedente
2008-2013: +0.88°C
2014-2017: +1.54°C
Aumento: 0.66°C
Quindi arrivando al dunque, il cambiamento avvenuto dal 2013 è piuttosto importante ed è dato dal fatto che mentre il clima ci sembrava "stabilizzarsi" dalla fine degli anni 90 (il famoso riscaldamento fermo al 1998) in realtà il trend di riscaldamento e di accumulo di energia continuava (e aveva buon motivo di farlo dato il sempre crescente forcing radiativo) e il riscaldamento che non abbiamo visto avvenire in atmosfera e strati più superficiali degli oceani in quegli anni ce lo siamo beccati tutto in una volta con il cambio di fase dell'IPO e il super-nino del 2015-16.
Inoltre tra fine anni 00 e primi '10 si è verificato un anomalo raffreddamento dei continenti del NH in inverno, probabilmente legato alla variabilità naturale, che ha accentuato ancora di più il salto con questi anni.
Mettendo insieme tutto ciò si capisce meglio perché il cambio ci è sembrato così brusco. Lo scorso inverno ad esempio (2016-17: +0.26°C sulla 81-10 in Italia con dati Berkeley) è stato piuttosto fresco per le anomalie che ci si potrebbero aspettare ora, infatti la media per fasce di latitudine nelle terre emerse del NH del 2014-17 (su media 1981-2010) sempre con i dati GISS va dai circa 0.4°C sul tropico ai circa 0.7°C della nostra latitudine fino ai quasi 4°C dell'oceano artico.
Allegato 476938
Questo però affrontando il discorso solo sotto l'aspetto termico. Negli ultimi anni stiamo vivendo una fase caratterizzata da
NAO invernale piuttosto positiva e questo va a penalizzare il nord della penisola, lì indubbiamente c'è un aspetto che riguarda le configurazioni, ma sinceramente non mi aspetterei inverni
molto più freddi di questi ultimi anche se la
NAO dovesse scendere, sicuramente più dinamici e con qualche evento buono che non mancherebbe anche per il nord. Il salto che abbiamo fatto negli ultimi anni non esclude che possano ripresentarsi anche singoli eventi molto forti (ad es. sud Italia nel gennaio 2017 o più lontano Stati uniti quest'anno) o interi inverni buoni per la neve o il gelo, semplicemente lo rende più difficile e se sommiamo a tutto questo che la situazione recente non è particolarmente favorevole a situazioni da neve per il nord Italia ecco che sembra che di colpo sia sparito l'inverno (passatemela questa
).
Rimarrebbe da capire, ma i cambiamenti climatici quanto e in che modo influiscono sulle configurazioni?
Questa fase di
NAO+ è causata dalla variabilità naturale? O fa parte di un trend più ampio destinato a proseguire con il riscaldamento?
Allegato 476939
Grazieee
Sono caldofilo, ma il freddo lo accetto volentieri se porta neve.
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