Io tenderei comunque a fare una distinzione. Oltre a lamentosi cronici, troll e quant'altro, esiste anche chi è cosciente di ciò che scrivi, ma tende a rimarcare con enfasi molte delle fasi calde che viviamo perchè sono "climatologicamente" sconvolgenti, nonché preoccupanti se inserite nel contesto del global warming e dei rischi ad esso connessi.
Detto diversamente: le auto svizzere, tedesche, olandesi e francesi c'erano anche prima del 2003; c'erano anche quando la Germania non stabiliva i suoi record di caldo o l'Italia non toccava a sua volta i suoi massimi. Il vero grido di molti, anche quando dissimulato e mascherato da lamentela comune, non è semplicemente "quanto è alta la temperatura, non si può vivere così", bensì "mamma mia quanto è cresciuta la temperatura in pochi anni, chissà come finiremo di questo passo!".
D'altronde, la prospettiva di vivere tutti come i beduini, o magari all'opposto come gli eschimesi, non è affatto allettante, anche se credo che sopravviveremmo come specie.
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Always looking at the sky
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Concordo pienamente, un conto sono 45 gradi nel deserto d'estate che c'erano anche nel secolo scorso, un conto il rialzo delle medie in climi temperati come il nostro, uniti ad una gestione non ottimale delle risorse e del territorio. E' un discorso scientifico non confutabile, a cui si aggiunge però la percezione di ognuno di noi, che poi rende molti thread di questo forum stimolanti, altrimenti darebbe un lavoro e non una passione. Sarà interessante a fine estate correlare questo luglio a quello del 2003. Io mi ricordo però un luglio caldissimo nel 86 o 87, ero in giro per Roma e tornai distrutto, poi seppi che i erano superati i 40 gradi, forse uno dei record del secolo. Vi torma?
jupiter
La parola d'ordine, a mio parere, deve essere "adattamento". Più è veloce il processo di adattamento a condizioni mutevoli, più la probabilità di "sopravvivenza" è elevata. Questo per dire che, cause antropiche o non, si dovrebbero spendere maggiori risorse (umane ed economiche) mirate ad un processo di adattamento al contesto climatico attuale invece che pensare "esclusivamente" ad una riduzione dell'impatto antropico (in che misura ???). Altrimenti rischiamo di fare la fine dei colonizzatori delle coste groenlandesi intorno all'anno 1000 DC che si trovarono nel giro di appena 2 secoli a morire congelati. Questo per dire che se non fosse ancora chiaro, la stabilità climatica è una caratteristica di breve termine e le mutazioni che siano di origine antropica o non, sempre ci saranno e saranno sempre in grado di "sconvolgere" lo stile di vita delle popolazioni, soprattutto su scale spaziali regionali.
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Io l'ho inteso Italia + Valori particolari da altre Nazioni.
Del resto la fascia di HP SubTropicale che ci interessa e' la stessa fra Maghreb-Mediterraneo-Iraq fra l'ITCZ ed il 48mo Parallelo
con oscillazioni in su o giu' a seconda della Jet Stream e Monsoni.
HP in gran forma:
T altissime su Spagna e Maghreb.
Ultima modifica di Cesare1952; 28/07/2015 alle 15:26
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
a e sembrava palese che fosse ad appannaggio dell'italia, questo 3d.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Veramente caldo il CentroSud Europa:
http://www.cpc.ncep.noaa.gov/product...ing/wctan1.png
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