Questo tipo di risposte le reputo fuori luogo e anche da saccenti , credo che sia solo il concetto di quello che si esprime e non come che conti , una perfetta grammatica non credo che sia indispensabile averla , anzi ! forse troppe persone sono soggette ai dettagli invece che hai contenuti !! .... ed esistono anche i sbagli di battitura in italiacano !!! saluti !
max +42°c 14/8/03 / min -13°c 7/2/91- T a n o G. -Castelferretti , frazione a circa 5 km a s/o di Falconara Marittima (AN)
Negli ultimi anni tra Piemonte e Lombardia non è successo niente di che come potenza di temporali.
Qui la grandinata con chicchi grossi si ebbe nel luglio 2011. Sottomedia. Comunque apparte tra Emilia e Veneto non ci sono stati grandi temporali che non ha mai fatto nel passato. Anche perché ci vogliono le saccature. Col solo caldo fai ben poco
L'intensificazione dei fenomeni estremi è molto difficilmente dimostrabile, se non per fenomeni locali. Anche in questo caso, è tuttavia molto difficile distinguere tra una tendenza di lungo periodo ed una serie di fenomeni isolata. Per esempio, se io associo ad un evento un tempo di ritorno di 10 anni, il sentire comune pensa che questo evento capiterà quasi regolarmente ogni circa 10 anni: mentre potrebbe anche capitare 3-4 volte in anni vicini, e poi nulla per 40-50 anni. Per definire la norma climatica, purtroppo o per fortuna, ci vogliono almeno alcuni decenni.
Se proprio dobbiamo cercare eventi estremi ed anomali negli ultimi anni al Nord, indicherei una serie di anni molto piovosi e molto ravvicinati: 2008, 2009, 2010, 2013, 2014, finora anche 2016. E la frequenza di alluvioni autunnali (per cui né estive né tantomeno primaverili) a Genova, con 2010, 2011 e 2014, frequenza abbastanza elevata: tuttavia, come scritto sopra, difficile per ora sapere quanto sia veramente anomala.
In generale comunque, fenomeni normalmente associati dal pubblico come anomali nel periodo primaverile ed estivo - grandinate, temporali, trombe d'aria - hanno numerosissimi precedenti storici e recenti, anche e soprattutto nelle stesse zone. Per esempio i fenomeni tornadici nell'Alto Trevigiano o nella pianura tra Padova e Venezia (ricorreva appunto in questi giorni l'anniversario del turbine del luglio 2015). C'è dunque sempre un'evidente dose di approssimazione e di sensazionalismo spiccio, in questi articoli.
Finché poi capitano sulla stampa generalista, pazienza, anche se ci fa arrabbiare tutti. Quando però se ne trova qualcuno in testate che si autodefiniscono "meteogiornalistiche", mi cadono davvero le braccia...
Se chi studia meteorologia e climatologia, come all'Epson, dicono che comunque un certo aumento di fenomeni estremi in alcune zone del mondo e anche nel Mediterraneo c'è stato ci sarà un suo perchè
se lo dicono dovrebbero anche fornirci dettagli e uno studio in relazione dovrebbe essere reso pubblico.
Ce ne sono molti di studi che dicono che non è così:
Mariani e Parisi (2013), analizzando un vasto dataset di dati pluviometrici giornalieri per stazioni dell’area euro-mediterranea per il periodo 1973-2010 ed utilizzando lo schema di analisi proposto da Alpert et al. (2002) hanno evidenziato l’infondatezza dell’aumento parossistico delle piogge estreme giornaliere affermato dagli stessi Alpert et al. in un lavoro del 2002
Screen & Simmonds ( 2014), lavorando su un dataset di rianalisi relativo alle medie latitudini dell’emisfero Nord hanno evidenziato la sostanziale stazionarietà degli eventi pluviometrici e termici estremi nel periodo 1979-2012
Massimo rispetto per loro, ma sappiamo bene che i professionisti della meteorologia non sono unanimi sul tema. Anzi è proprio questa una delle principali critiche, da chi vorrebbe che i meteorologi si occupassero solo della meteorologia, e non della climatologia. Ti assicuro comunque che in tante questioni tecniche e finanziarie, con molte più certezze e molta più esperienza dietro, ci sono posizioni e dichiarazioni spesso praticamente opposte sugli stessi argomenti da parte di studiosi e tecnici più che preparati: non è anomalo che anche nella meteorologia possano esserci diatribe, anzi sarebbe strano il contrario.
Si vis pacem, para bellum.
Dando per assodato (ma non dimostrato) che sia così, il "conquibus" sarebbe comprendere a fondo quale percentuale sia imputabile ad un effettivo incremento delle precipitazioni estreme e quale percentuale sia invece imputabile ad una cattiva gestione del territorio (cementificazione diffusa, abbandono delle aree montane, cattiva manutenzione dei corpi idrici, etc. etc.).
Luca Bargagna
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