Originariamente Scritto da
Nix novariensis
@
Federico Ogino
Bisogna però stare attenti alle fonti storiche, soprattutto a quelle non coeve. Il concetto di "mitezza" è relativo al periodo in cui la gente del '700 viveva, abituata a inverni quasi sempre molto più freddi e nevosi di quelli dei nostri giorni. Appena, per pura casualità, in un inverno nevicava poco (o non nevicava affatto - poteva capitare) questo veniva percepito come pesantemente anomalo.
Un esempio su tutti:
"Nel 1748/49 seguì di nuovo un invernocon temperature inusuali: nel gennaio del 1749 la neve rimase assente e sull’Altopiano bernese non si registraronogelate."
Ok, ma il 22 ottobre 1748 cadde "un palmo" di neve a Torino città (circa 10 cm, fonte "il clima di Torino, Mercalli)... se oggi si verificasse un evento del genere, anche qualora anticipasse un inverno mite, salterebbe fuori il robertino di turno a parlare di "segno inequivocabile di un raffreddamento"
Idemi i "miti" inverni degli anni 1790 comunque più freddi di un grado e mezzo sulla 81-10. E il caldo 1793-94, che nelle cronache appare come una primavera anticipata, oggi sarebbe perfettamente in media con la 81-10...cioè come il 2012-13.
Questo è bene farlo notare... oltre alle cronache servono i DATI
Allegato 442735
Questo NON significa che allora il caldo non esistesse... anche allora ci potevano essere eventi molto caldi (es. l'estate 1774, l'agosto 1802, il gennaio 1822, l'inverno 1845-46) ma erano isolati e inseriti in un contesto ben più freddo di quello di oggi.
Ritorna sempre il discorso che alcuni argomenti vanno analizzati e "filtrati" e non devono essere affrontati con "robertiniana" superficialità
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