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  1. #1
    Vento fresco L'avatar di lukeud
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    Predefinito Amarcord: il nevosissimo inverno 1950/51

    Inverno 1950/51

    A Cave del Predil (900, Tarvisiano, Prov di Udine)
    caddero 10,17 metri di neve.
    Altezza massima 3,05 metri.




    ALPI GIULIE

    Agli anni di siccità, che ininterrottamente si sono succeduti in quest'ultimo
    periodo di tempo e che tentavano di estinguere per sempre i
    piccoli ghiacciai delle Giulie, e subentrata un'annata eccezionale per
    I'abbondanza della pioggia e della neve caduta, per la insistente nebulosita
    del cielo e per Ie temperature medie estive mantenutesi a valori
    piuttosto bassi. Queste particolari condizioni meteorologiche ebbero di
    necessita la loro ripercussione nella regione, con I'efletto che nei versanti·
    settentrionali delle montagne i canaloni portavano ancora neve fino a
    quote basse gia ad autunno avanzato. Ed i ghiacciai del Canin e del Montasio,
    nello scorso settembre, erano ancora COS1 ricoperti da ingenti masse
    di neve, defluente attraverso i canaloni fino nei ripiani e nelle conehe
    sottostanti, che non fu possibile eflettuare alcuna misura, ne conoscere
    ad un di presso I'eventuale posizione delle fronti .
    . Un'annata così eccezionale merita, seppure brevemente e quale premessa
    di questa nota, un cenno illustrativo.
    I dati relativi alle precipitazioni, alle temperature, alla nebulosità'
    del cielo, i tre fattori meteorologici che voglio qui prendere in considerazione,
    provengono tutti dal locale Osservatorio che fondai nel 1947
    con 1'aiuto della Sezione Meteorologica del Magistrato alle Acque e del
    dott. ing. GIOVANNI NOGARA, Direttore Generale della « Raibl » Societa
    Mineraria del Predil. Detto Osservatorio si trova a m. 900 s.m. , nel cuore
    di una regione che per instabilita di clima e per abbondanza di precipitazioni,
    a parita di quota, non trova riscontro con alcun 'aItra localita del1'
    intera catena delle Alpi. La sua posizione poi, qualche chilometro a nord
    della maggior catena delle Giulie (Mangart, Cima del Lago, M. Rombon,
    M. Canin) baluardo naturale ai venti sciroccali caldo-umidi provenienti
    dall'Adriatico etale che, pur non essendo a quota eccessivamente elevata,
    gode di un insieme di condizioni meteorologiche che rispecchiano molto
    bene il clima medio regionale.
    Nel quadro climatico che presento nella figura 1 sono riassunte: Ie
    medie mens ili delle precipitazioni, ricavate dal pluviografo, tenendo
    distinta l'acqua caduta come pioggia e come neve; la quantita di neve
    caduta mensilmente determinata all 'asta nivometrica ; le temperature medie
    mensili delle minime, medie e massime giornaliere ; la nebulosita media
    mensile del cielo.
    ......
    Vediamo che nei dodici mesi considerati sono caduti 1683,8 mm.
    d'acqua sotto forma di pioggia e 956,4 mm. d'acqua sotto forma di neve;
    in tot ale mm. 2640,2 di acqua!
    II mese con maggiori precipitazioni risulta
    il febbraio 1951 che nei suoi 28 giorni ha dato mm. 534,4 di acqua, di
    cui 228 come neve e 306,4 come pioggia
    .


    A Cave del Predil la neve e' comparsa per sette mesi consecutivi,
    raggiungendo un totale di m. 10,17 con un massimo mensile, nel
    dicembre 1950, di m. 3,05. Osservando poi nel diagramma la quantita di
    neve caduta in rapporto all'acqua ad essa corrispondente, si puo' facilmente
    rilevare che nei mesi di ottobre, novembre, febbraio, aprile la neve era
    sciroccata, fino a molto sciroccata. Questo sta a dimostrare che la quantita
    di neve complessivamente riscontrata a Cave del Predil, pari a m. 10,17,
    pili la quantita di pioggia caduta nei sette mesi considerati, con temperatura
    media mensile fra + 6°.6 e - 2°.2, dovevano equivalere, aIle quote
    dei ghiacciai del Canin e del Montasio (m. 2.200 - 1.850), ad una coltre
    di neve secca non inferiore ad un trentina di metri di potenza.
    Debbo ancora far notare che, nella notte fra il 6 e 7 febbraio, accompagnata
    da temporali con lampi e tuoni e da violente raffiche di scirocco,e caduta nelle Alpi Giulie e nella Carinzia della neve rossa, che ho analizzato
    per via chimica e mineralogica e sulla quale ho in preparazione
    . una nota. Quando nello scorso settembre mi recai sui ghiacciai del Canin
    e del Montasio trovai affiorante 10 straterello di neve rossa; il che voleva
    dire che si era sciolta fino allora soltanto la neve caduta dal febbraio alla
    fine di aprile-maggio, cioe appena 1/5 0 tutt'al pili 1/4 del totale neve
    caduta. Ci si puo rendere quindi conto delle quantita di neve ancora
    restante.
    Per quanto riguarda la temperatura dobbiamo notare la mancanza
    di forti valori estremi (minima - 15°, il giorno 20 dicembre 1950, massima
    +28° il giorno 2 agosto 1951
    ) e di forti escursioni giornaliere. II mese
    pili freddo estato il dicembre 1950 con una temperatura media di - 2°.2;
    fra i mesi pili caldi si riscontrano luglio e agosto 1951 con t:emperatura
    media mensile rispettivamente di + 16°,4 e + 16°,9. Le escursioni quindi
    della temperatura media invernale ed estiva risultano comprese entro
    valori non eccessivi. E ciò e' stato di grande importanza per la conservazione
    della neve nel tardo autunno fino a bassa .quota, come vedremo in
    seguito. Faccio ancora rilevare che la mancanza di basse temperature
    invernali ein stretta relazione con la massa d'acqua caduta sotto forma di
    pioggia e di neve ' in questo periodo;e così pure e da ritenere. che la
    discreta quantita di pioggia che sl eriversata dal maggio al settembre 195I
    (mm. 566) ha evitato l'eccessivo riscaldamento dell'atmosfera.
    L'andamento della nebulosita media del cielo presenta pure delle
    carattcristiche molto significative. Puo' meravigliare infatti che il cielo sia
    rimasto coperto per 6-7 decimi (media) durante otto mesi e per circa
    5 decimi nei rimanenti. E questa abbondanza di nebulosita' ha necessariamente
    influenzato la temperatura, in comune accordo con le precipitazioni,
    evitando gli eccessi termici sia in un senso che nell'altro.

    Volendo concludere, quali sono gli effetti di una annata COS1 eccezionale?
    che a Cave del Predil rimaneva della neve di valanga (valanga del
    canalone Barenklamm) fino a tutto settembre; che nella Val Saisera (alta
    ValBruna), sette chilometri a ovest di Cave del Predil,nello stesso mese i
    nevai scendevano dal gruppo del Piccolo e Grande Nabois e dal Montasio
    fino a q. 960; che presso il paese di Tamaroz in Val Raccolana (la Valle
    che si affonda lungo il versante settentrionale del gruppo del M. Canin) in
    piena posizione di sole, ancora alla fine dello scorso ottobre esisteva un
    banco di neve di valanga foracchiato dal torrente a q. 560; che infine nella
    zona dei ghiacciai del Canin e del Montasio, come gia dissi, erano pre senti
    ammassi di neve COS1 notevoli da occultare non solo lc fronti dei ghiacciai
    rna da mascherare anche la loro posizione sul terreno.
    Non resta da augurare che gli effetti della eccezionale annata si ripercuotano
    favorevolmente sulla vitalita dei nostri ghiacciai così minata e
    pericolante in questi ultimi anni.

    (fonte: glaciologia.it)
    Ultima modifica di lukeud; 28/11/2016 alle 21:28

  2. #2
    Brezza tesa L'avatar di mky
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    Predefinito Re: Amarcord: il nevosissimo inverno 1950/51


  3. #3
    ovestest
    Ospite

    Predefinito Re: Amarcord: il nevosissimo inverno 1950/51

    Beh dal titolo sembrava ci si riferisse all'intero territorio nazionale mentre qua si parla solo di un pezzetino. Forse sarebbe meglio se sin dal titolo si precisasse di quale zona si parla. Più volte ho notato che gli utenti aprono thread parlando di anno, estate, inverno, periodo, anno siccitoso, nevosissimo, temporalesco, piovosissimo ecc ma poi in realtà è solo riferito al proprio campanile più o meno grande. Magari quello che era nevosissimo in una zona è stato secchissimo in altre.

    Comunque bel resoconto molto interessante.

  4. #4
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    Predefinito Re: Amarcord: il nevosissimo inverno 1950/51


  5. #5
    Burrasca
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    Predefinito Re: Amarcord: il nevosissimo inverno 1950/51

    Citazione Originariamente Scritto da ovestest Visualizza Messaggio
    Beh dal titolo sembrava ci si riferisse all'intero territorio nazionale mentre qua si parla solo di un pezzetino.
    Non proprio un pezzettino: di sicuro furono interessate tutte le Alpi orientali lato sud, e probabilmente la gran parte dell'Arco Alpino. Tuttavia hai ragione, che il titolo in sé è fuorviante; l'inverno fu ad esempio relativamente mite, anche se certamente molto meno di un 2014. Potremmo dire che, in confronto ad altri due inverni recenti con nevosità alpina molto elevata, il 1951 fu termicamente una via di mezzo tra 2009 e 2014, ma con ancora più neve; anche se Cave del Predil finì isolata pure nel 2014.

  6. #6
    Vento forte L'avatar di Federico Ogino
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    Predefinito Re: Amarcord: il nevosissimo inverno 1950/51

    Ecco, a proposito dell'inverno 1950/51, qualcuno ha le anomalie italiane di quell'inverno?


    Metto prima il mio contributo: inverno '50/'51 a +0.4 dalla medie 81-10, esattamente a metà strada tra i già citati da Filippo 2008/09 (-0.6) e il 2013/14 (+1.6). Anche a livello nivometrico inverno scarsino ma non pessimo, poco più di 10 cm di neve caduti a Torino. (Qui presumo non più di 16-17 cm, diciamo attorno ai 15).

  7. #7
    Burrasca
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    Predefinito Re: Amarcord: il nevosissimo inverno 1950/51

    Citazione Originariamente Scritto da Federico Ogino Visualizza Messaggio
    Metto prima il mio contributo: inverno '50/'51 a +0.4 dalla medie 81-10, esattamente a metà strada tra i già citati da Filippo 2008/09 (-0.6) e il 2013/14 (+1.6). Anche a livello nivometrico inverno scarsino ma non pessimo, poco più di 10 cm di neve caduti a Torino. (Qui presumo non più di 16-17 cm, diciamo attorno ai 15).
    Tanta acqua mi sa A Milano mi risulta a ca. +1/+1.5°C dalla media (dicembre quasi normale, gennaio molto mite ma meno che nel 2014, febbraio mite ma meno che nel 2014). E ben 455mm abbastanza ben distribuiti nel trimestre.

  8. #8
    Vento fresco L'avatar di lukeud
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    Predefinito Re: Amarcord: il nevosissimo inverno 1950/51

    A Cortina d'Ampezzo (1224 m - Veneto)
    caduti nel 1951 oltre 7 metri di neve
    (la media 1970/2000 è di 248 cm)

    cortina.gif

  9. #9
    Vento fresco L'avatar di lukeud
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    Predefinito Re: Amarcord: il nevosissimo inverno 1950/51

    Lago di Cavia (2100 m), ubicata alla testata della Valle del Biois, caduti nel 1951
    1688 cm
    (nel 1977 971cm, nel 2004 635 cm)

    dolomitifig11.gif

  10. #10
    Vento fresco L'avatar di lukeud
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    Predefinito Re: Amarcord: il nevosissimo inverno 1950/51

    A CORTINA durante l'inverno 1950-51 nevicò di più rispetto all'inverno 2013-14 poiché quei tre mesi invernali fece mediamente più freddo; la temperatura media di quel trimestre risultò pari a -2.3°C, contro il valore di +0.7°C dell'inverno 13/14 (valore quest'ultimo condizionato dalle temperature molto miti registrate nei primi 18 giorni di dicembre, caratterizzati da tempo bello e stabile).

    Il confronto delle temperature permette di ipotizzare che la neve dell'inverno 1950-51 risultò mediamente meno densa e quindi meno «pesante», grazie ai valori termici più bassi durante le nevicate.
    In sintesi, si può affermare che per Cortina (paese) l'inverno 2013-14 è risultato il secondo più nevoso degli ultimi 100 anni, dopo quello del 1950-51, più nevoso anche degli inverni 2008-09, 1977-78 e 1959-60.
    Bruno Renon - A.R.P.A.V. - Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Servizio Idrologico Regionale

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