Bisognerebbe soltanto rendersi conto di dove si vive, solo così si possono apprezzare eventi come il gennaio appena trascorso. Altrimenti ci si affanna soltanto alla ricerca di situazioni estreme altamente improbabili.
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più che di "dove" direi in che anni
altrimenti continuerà all'infinito la litania del tempo che fu che oggettivamente ammorba la maggior parte delle discussioni climatiche/metereologiche
dopo qualche decennio dovremmo ragionevolmente prendere atto di che direzione ha preso la fase climatica attuale senza infiniti riferimenti nostalgici a quando tutto era latte e miele
le serie storiche in climatologia sono fondamentali per studi e analisi ma se avere determinati riferimenti deve provocare queste conseguenze forse meglio cancellare tutto e ripartire da zero
Ultima modifica di Alessandro1985; 21/02/2017 alle 15:01
Direi di sì. Credendo di interpretare il pensiero di chi si lamenta, anche se non dovremmo farlo e io non sono quasi mai propenso a farlo, se prendiamo una serie abbastanza lunga, facciamo 50 anni, l'inverno dovrebbe durare di più. Avere anticipi nella seconda parte di novembre e ritorni a marzo ed a volte anche aprile. Una fase calda mediamente può durare 10-15 giorni, non 40. Non è normale che il freddo si concentri tutto in 15-20 giorni se non di meno (quest'anno facciamo 20 giorni?). Non è normale che a fine febbraio a 1.500 metri sull'Appennino settentrionale si abbia una nevosità complessiva inferiore al mezzo metro (su una media di 2 metri e passa, altrimenti non ci sarebbe una storica stazione sciistica come Abetone dove hanno imparato a sciare Zeno Colò, Celina Seghi e Alberto Tomba ), a 800 metri sui 30 cm e a 500 praticamente zero cm. E lasciamo perdere la pianura. E non si può dire siano mancate le precipitazioni, solo che se fa caldo piove anche a 1500 metri... Non è normale non avere neppure una gelata a febbraio in pianura in 3 anni su 4 (2014, 2016 e 2017) quando la media delle minime assolute dovrebbe essere sui - 2° in città e sui - 4° in campagna.
Voglio dire, sono d'accordo che la normalità non sono gli eventi eccezionali. Ma fra un evento eccezionale e il nulla in due terzi d'inverno ci sono pure vie di mezzo, quelle vie di mezzo che hanno caratterizzato la maggior parte degli inverni degli ultimi 50 anni ed oggi son più rare degli eventi estremi (di caldo e di freddo).
Per concludere: la passione meteo credo sia nata in quasi tutti noi per le nevicate, i temporali, gli eventi più o meno interessanti, se non per forza estremi. Non penso che a qualcuno a 8-9 anni di età gli è venuta la fissa grazie alle giornate di febbraio con solicello e + 3°/+15° o di maccaja piovigginosa con + 7°/+12°. Quindi posso capire le litanie, anche se non bisognerebbe farle in un forum "serio".
Vabbè,non fare sempre Catone il censore: un poco di scoramento per i forumisti del nord(soprattutto per l'area alpina) ci sta tutto.Sia perché questo febbraio,diciamocelo chiaro, è veramente piatto ed insulso per chi non sia mitofilo/caldofilo,sia perché è dal 2012/13 che non portano a casa un inverno anche solo vagamente compatibile con i loro gusti.
Diverso il discorso per chi sta al CS:in quel caso,un febbraio di questo tipo viene dopo uno dei mesi di gennaio più freddi e nevosi degli ultimi decenni.Anche se pure da noi l'inverno ormai ai titoli di coda è un'invernata che chiuderà un pelo sottomedia o persino in media,con un mese maiuscolo.
Intanto per il fine settimana UKMO si arrende a GFS che ha perseverato da 3 giorni....raramente ricordo una scoppola del genere presa dai modelli europei.
modelli che sfoderano un gran pioggione per i settori occidentali sulla sogli del long range
"Noi non sappiamo aver pazienza. Vogliamo l'uovo, il culo caldo e la gallina. Ma quella, appena ha fatto l'uovo se ne va, e il culo caldo non ce l'hai. So che è un pò volgare, ma è così...." 07-06-2011 G.Trapattoni
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