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Risultati da 31 a 40 di 115
  1. #31
    Vento fresco L'avatar di mikisnow
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    Predefinito Re: CO2 ai massimi storici, tempo e clima verso orizzonti inesplorati

    Citazione Originariamente Scritto da Luca Angelini Visualizza Messaggio
    Se l'Artico (che è un oceano) e l'Antartide (che è un continente glaciale) sono "i posti più aridi della Terra..... come lo classifichiamo il Sahara?
    Per altro vedo che stiamo ormai divagando perdendo come obiettivo l'argomento del post con ardue arrampicate sugli specchi.
    Preso da "Il libro dell'ignoranza" (ovviamente non e' per dare dell'ignorante a qualcuno):

    Il posto più secco della Terra si trova in Antartide dove non si vede la pioggia da circa 2 milioni di anni. Il Sahara ne riceve 25 ml all'anno. Le precipitazioni medie in Antartide sono più o meno le stesse, ma il 2% e' privo di ghiaccio e neve. L'Antartide e' il più umido e ventoso. Le condizioni uniche delle Valli Secche si devono ai venti catabatici, il cui processo fa evaporare tutta l'umidità-acqua, ghiaccio e neve (sublimazione). Le sue regioni più aridi vengono chiamate oasi con una certa ironia.

    Non so se sia tutto attendibile (il libro), ma e' risaputo quale sia la regione più secca della Terra.

  2. #32
    Brezza tesa L'avatar di Luca Angelini
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    Predefinito Re: CO2 ai massimi storici, tempo e clima verso orizzonti inesplorati

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    Luca rileggiti il commento parlo di Canada non di oceano ed ho discusso di CO2 e IPCC, ma capisco che sulle obiezioni fatte non puoi risponderci e che parlare del termine "arido" ponendo gli altri nella luce di coloro che divagano() parlando di CO2 e IPCC civilmente siano degli arrampicatori sia meglio per chi non ha da replicare.
    Sinceramente non ho capito una sola parola....
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  3. #33
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: CO2 ai massimi storici, tempo e clima verso orizzonti inesplorati

    Citazione Originariamente Scritto da Luca Angelini Visualizza Messaggio
    Sinceramente non ho capito una sola parola....
    hai scritto che stiamo divagando, a chi ti riferisci?
    La CO2 aumenta e i deserti e le zone aride diminuiscono e arretrano.
    Una discussione è fatta per chi vuole approfondire una questione cercando di far spiegare agli altri le proprie vedute e possibilmente di capire quale sia la veduta degli altri. Io le domande le ho fatte..

  4. #34
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di 4ecast
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    Predefinito Re: CO2 ai massimi storici, tempo e clima verso orizzonti inesplorati

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    hai scritto che stiamo divagando, a chi ti riferisci?
    La CO2 aumenta e i deserti e le zone aride diminuiscono e arretrano.
    Una discussione è fatta per chi vuole approfondire una questione cercando di far spiegare agli altri le proprie vedute e possibilmente di capire quale sia la veduta degli altri. Io le domande le ho fatte..
    Tutto lascia supporre il contrario: i deserti e le zone aride aumentano e avanzano.
    I paper da te citati sono vecchi; solo uno è del 2014, i dati che prendono in considerazione arrivano al più agli anni 2000, mentre il cammino verso orizzonti inesplorati è iniziato in questa decade ed in particolare dopo il Nino strong del 2015. Il paper del 2016 da voi citato è l'inizio dell'autocritica di quello che dicevano quei paper cioè che tutto era rimato tale e quale. Dopo la scomparsa della massa glaciale artica niente è più uguale, perchè come ti ha detto Luca, le acque oceaniche hanno un albedo del 10% e quella del ghiaccio è 100% cioè viene introdotto in atmosfera un surplus esagerato di energia che altrimenti sarebbe riflessa. E questo senza nemmeno considerare l'effetto della CO2 ai massimi, solo considerando che prima nei semestri caldi in artico c'era albedo e ora no
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  5. #35
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: CO2 ai massimi storici, tempo e clima verso orizzonti inesplorati

    Citazione Originariamente Scritto da 4ecast Visualizza Messaggio
    Tutto lascia supporre il contrario: i deserti e le zone aride aumentano e avanzano.
    I paper da te citati sono vecchi; solo uno è del 2014, i dati che prendono in considerazione arrivano al più agli anni 2000, mentre il cammino verso orizzonti inesplorati è iniziato in questa decade ed in particolare dopo il Nino strong del 2015. Il paper del 2016 da voi citato è l'inizio dell'autocritica di quello che dicevano quei paper cioè che tutto era rimato tale e quale. Dopo la scomparsa della massa glaciale artica niente è più uguale, perchè come ti ha detto Luca, le acque oceaniche hanno un albedo del 10% e quella del ghiaccio è 100% cioè viene introdotto in atmosfera un surplus esagerato di energia che altrimenti sarebbe riflessa. E questo senza nemmeno considerare l'effetto della CO2 ai massimi, solo considerando che prima nei semestri caldi in artico c'era albedo e ora no
    Ho scritto che c'è più albedo? dove? mi quoti il messaggio?
    parliamo allora del "tutto" che fa pensare il contrario (cosa? che c'è meno vegetazione nel mondo?), io qualche articolo/paper "vecchio" del 2016 del 2015 del 2014 e del 2013 l'ho linkati, vorrei leggere qualche paper in cui si osserva il contrario (non le previsioni).
    questi link del 2016:
    http://climate.atmos.uiuc.edu/atulja...tters_2016.pdf
    Elevated CO2 as a driver of global dryland greening : Scientific Reports
    questo del 2015:
    Greening of the Earth and its drivers : Nature Climate Change : Nature Research
    questo del 2014:
    Water-use efficiency and transpiration across European forests during the Anthropocene : Nature Climate Change : Nature Research
    questo è del 2013:
    Impact of CO2 fertilization on maximum foliage cover across the globe's warm, arid environments - Donohue - 2013 - Geophysical Research Letters - Wiley Online Library
    Ho solo scritto che con più CO2 c'è più vegetazione nel mondo, poi chiaramente l'albedo diminuisce perchè un deserto (Es.Sahara)ha un albedo maggiore di un terreno con vegetazione.
    Con più CO2 la biosfera si adatta, l'uomo si sta adattando , ma non servono strategie di mitigazione su cui si è speso fin troppi soldi(protocollo di Kyoto ecc ), bensì strategie di adattamento.
    Adattamento significa che se c’è la siccità devono essere gestite meglio le risorse idriche, pozzi e acquedotti;
    se c'è un alluvione deve essere gestito meglio il flusso delle acque dei fiumi.

    Si dovrebbe cercare di svolgere la stessa attività umana utilizzando sempre meno energia, acqua e materia (non di certo producendo pannelli solari, pale eoliche ecc. che sono diminuite le emissioni e l'energia costa meno, ma la chiamano green economy).
    Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 10/04/2017 alle 02:02

  6. #36
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: CO2 ai massimi storici, tempo e clima verso orizzonti inesplorati

    I soldi andavano e andrebbero spesi in altro modo, PRIMO FRA TUTTI nell'educazione al rispetto dell'ambiente e nell'educazione civica a partire dalle SCUOLE ELEMENTARI, questo andava fatto e non inutili simposi internazionali che non hanno portato NULLA....e ancora devo sentir parlare di IPCC e Kyoto, dimostrazioni di inutilità TOTALE sia per quanto riguarda lo studio del clima e ancor più per quanto riguarda il rispetto dell'ambiente e della terra in cui viviamo.
    Aggiungo a latere per 4ecast: non mi sembra che il polo artico si sciolga totalmente d'estate, c'è una forte riduzione rispetto ad anni passati ma di ghiaccio ne rimane ancora anche d'estate....ovviamente minore albedo vista la superficie più ridotta.

  7. #37
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    Predefinito Re: CO2 ai massimi storici, tempo e clima verso orizzonti inesplorati

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    parliamo allora del "tutto" che fa pensare il contrario (cosa? che c'è meno vegetazione nel mondo?), io qualche articolo/paper "vecchio" del 2016 del 2015 del 2014 e del 2013 l'ho linkati, vorrei leggere qualche paper in cui si osserva il contrario (non le previsioni).
    questi link del 2016:
    http://climate.atmos.uiuc.edu/atulja...tters_2016.pdf
    Elevated CO2 as a driver of global dryland greening : Scientific Reports
    questo del 2015:
    Greening of the Earth and its drivers : Nature Climate Change : Nature Research
    questo del 2014:
    Water-use efficiency and transpiration across European forests during the Anthropocene : Nature Climate Change : Nature Research
    questo è del 2013:
    Impact of CO2 fertilization on maximum foliage cover across the globe's warm, arid environments - Donohue - 2013 - Geophysical Research Letters - Wiley Online Library
    In realtà A. Foiano, ti ripeto la mia osservazione dell’altro giorno quando ti accusavo di fare solamente copia-incolla degli articoli che citi, senza leggere interamente i full-text, ma di citare solamente gli abstract, oppure copia/incollare i commenti altrui da altri siti (pratica che ritengo scorretta ai fini della discussione e della quale hai sorvolato dopo che ti ho sorpreso in flagranza…).

    Se avessi letto interamente i full text che citi (se lo hai fatto ti chiederei gentilmente di girarmi questi due, che sono di riviste a pagamento della quale non ho l’abbonamento: http://www.sciencedirect.com/science...34425712000545 e questo http://www.sciencedirect.com/science...1001957… aspetto fiducioso)
    ti saresti subito accorto, che quello che ti ha fatto notare 4cast è corretto.
    I quattro articoli che citi li ho letti interamente, e sono delle review che riportano dati di lavori più vecchi e che risalgono agli anni 2000-2005 (basta spingersi oltre il titolo e l’abstract, tutto scritto già nell’introduzione). Il dato di incremento della vegetazione citato in Thomas et al. 2016, si ferma in realtà al 2010 e prende in esame solamente 2/3 dell’emisfero N, non tutto il pianeta. Beck et al. (2011) conferma un trend di crescita della copertura vegetale in Nord America a cui aggiunge Cina e Australia, ma allo stesso momento non trova variazioni positive per Europa, Sahel e Africa sub-sahariana, dove quindi l’effetto fertilizzante della CO2 pare non avere successo: che ci siano altre cause forse?
    Il lavoro recentissimo di Wang e McCabe (2016) cita in realtà cinque lavori che parlano di aumento della copertura vegetale, pubblicati però tra il 2000 e il 2008, e che trattano non l’intero globo ma aree regionali, come può essere il bacino mediterraneo. Scorretto secondo il mio modo di intendere la ricerca scientifica, estendere queste osservazioni a tutto il pianeta come continui a ripetere in maniera ossessiva da settimane.
    Addentrandosi poi nella lettura dei full-text, le possibili cause dell’effetto greening sono molteplici, l’effetto fertilizzante della CO2 è una tra queste possibili. In Osborne e Woodward (2010), in relazione al bacino di Meditteraneo è presa in considerazione l’aumento delle precipitazioni. Per l’Africa saheliana (Hermann et al. 2005) cito per brevità: “rainfall emerges as the dominant causative factor for the increase in vegetation greenness”. In Nielsen e Adriansen (2005) è presa in esame l’area del medio oriente e il “greening” inteso, tra l’altro, non come aumento della sup. fogliare ma della produttività è correlato, secondo questi autori, ad “outcome of government policies”. Il lavoro di Runnström citato in Wang e McCabe (il “recentissimo” 2016) risale al 2000 e analizza dati satellitari rilevati tra il 1982 e il 1993, oltre ad essere limitato geograficamente alla Cina settentrionale. Infine l’aumento del greenness riportato da Fensholt (2012) limitatamente alle aree semi aride e con dati che si fermano al 2007 è correlato piuttosto con il regime pluviometrico e la temperature.
    Quindi continuare a scrivere da settimane, in maniera tra l’altro volontariamente poco comprensibile e fumosa, che l’aumento della concentrazione di CO2 atmosferica ha permesso un aumento delle rese agricole (attendo un paper che lo dimostri) e della copertura vegetale del pianeta (vero non per tutte le aree del pianeta, e dove ciò è avvenuto è stato messo in relazione anche con altre cause, vedi regime pluviometrico, trend delle temperature, uso del suolo e disponibilità di nutrimenti) non trova questo riscontro così assoluto come pare continuamente dai tuoi messaggi.
    Infine, ricordo discussioni (anche recenti) al limite del ridicolo in cui fai le pulci a chiunque sulle medie storiche e l’attendibilità di dati e stazioni meteo, e poi te ne esci con commenti in cui parti da un caso particolare (tipicamente un copia/incolla di abstract) ed estendi queste affermazioni all’intero globo, o a tutto il regno vegetale, come fossero quelle due o tre specie botaniche, trattate in camera di crescita a concentrazioni crescenti di CO2, a dimostrare l’effetto fertilizzante per tutte le restanti specie (le sole Angiosperme sono qualcosa come 300 mila specie), comprese quelle a metabolismo C4 o CAM…

    Se vorrai controbattere ti prego scrivi in maniera più precisa e puntuale, ed evita i continui copia/incolla degli abstract. Buona serata.

  8. #38
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    Predefinito Re: CO2 ai massimi storici, tempo e clima verso orizzonti inesplorati

    Citazione Originariamente Scritto da Civetta Visualizza Messaggio
    In realtà A. Foiano, ti ripeto la mia osservazione dell’altro giorno quando ti accusavo di fare solamente copia-incolla degli articoli che citi, senza leggere interamente i full-text, ma di citare solamente gli abstract, oppure copia/incollare i commenti altrui da altri siti (pratica che ritengo scorretta ai fini della discussione e della quale hai sorvolato dopo che ti ho sorpreso in flagranza…).

    Se avessi letto interamente i full text che citi (se lo hai fatto ti chiederei gentilmente di girarmi questi due, che sono di riviste a pagamento della quale non ho l’abbonamento: Greenness in semi-arid areas across the globe 1981–2007 — an Earth Observing Satellite based analysis of trends and drivers e questo Error

    - Guest
    aspetto fiducioso)
    ti saresti subito accorto, che quello che ti ha fatto notare 4cast è corretto.
    I quattro articoli che citi li ho letti interamente, e sono delle review che riportano dati di lavori più vecchi e che risalgono agli anni 2000-2005 (basta spingersi oltre il titolo e l’abstract, tutto scritto già nell’introduzione). Il dato di incremento della vegetazione citato in Thomas et al. 2016, si ferma in realtà al 2010 e prende in esame solamente 2/3 dell’emisfero N, non tutto il pianeta. Beck et al. (2011) conferma un trend di crescita della copertura vegetale in Nord America a cui aggiunge Cina e Australia, ma allo stesso momento non trova variazioni positive per Europa, Sahel e Africa sub-sahariana, dove quindi l’effetto fertilizzante della CO2 pare non avere successo: che ci siano altre cause forse?
    Il lavoro recentissimo di Wang e McCabe (2016) cita in realtà cinque lavori che parlano di aumento della copertura vegetale, pubblicati però tra il 2000 e il 2008, e che trattano non l’intero globo ma aree regionali, come può essere il bacino mediterraneo. Scorretto secondo il mio modo di intendere la ricerca scientifica, estendere queste osservazioni a tutto il pianeta come continui a ripetere in maniera ossessiva da settimane.
    Addentrandosi poi nella lettura dei full-text, le possibili cause dell’effetto greening sono molteplici, l’effetto fertilizzante della CO2 è una tra queste possibili. In Osborne e Woodward (2010), in relazione al bacino di Meditteraneo è presa in considerazione l’aumento delle precipitazioni. Per l’Africa saheliana (Hermann et al. 2005) cito per brevità: “rainfall emerges as the dominant causative factor for the increase in vegetation greenness”. In Nielsen e Adriansen (2005) è presa in esame l’area del medio oriente e il “greening” inteso, tra l’altro, non come aumento della sup. fogliare ma della produttività è correlato, secondo questi autori, ad “outcome of government policies”. Il lavoro di Runnström citato in Wang e McCabe (il “recentissimo” 2016) risale al 2000 e analizza dati satellitari rilevati tra il 1982 e il 1993, oltre ad essere limitato geograficamente alla Cina settentrionale. Infine l’aumento del greenness riportato da Fensholt (2012) limitatamente alle aree semi aride e con dati che si fermano al 2007 è correlato piuttosto con il regime pluviometrico e la temperature.
    Quindi continuare a scrivere da settimane, in maniera tra l’altro volontariamente poco comprensibile e fumosa, che l’aumento della concentrazione di CO2 atmosferica ha permesso un aumento delle rese agricole (attendo un paper che lo dimostri) e della copertura vegetale del pianeta (vero non per tutte le aree del pianeta, e dove ciò è avvenuto è stato messo in relazione anche con altre cause, vedi regime pluviometrico, trend delle temperature, uso del suolo e disponibilità di nutrimenti) non trova questo riscontro così assoluto come pare continuamente dai tuoi messaggi.
    Infine, ricordo discussioni (anche recenti) al limite del ridicolo in cui fai le pulci a chiunque sulle medie storiche e l’attendibilità di dati e stazioni meteo, e poi te ne esci con commenti in cui parti da un caso particolare (tipicamente un copia/incolla di abstract) ed estendi queste affermazioni all’intero globo, o a tutto il regno vegetale, come fossero quelle due o tre specie botaniche, trattate in camera di crescita a concentrazioni crescenti di CO2, a dimostrare l’effetto fertilizzante per tutte le restanti specie (le sole Angiosperme sono qualcosa come 300 mila specie), comprese quelle a metabolismo C4 o CAM…

    Se vorrai controbattere ti prego scrivi in maniera più precisa e puntuale, ed evita i continui copia/incolla degli abstract. Buona serata.
    Se ho ritenuto di copiare e incollare può anche non piacere, ma è quello che avrei scritto anch'io e l'ho condiviso.
    Se paper recenti valgono più di paper datati, non te lo so dire, ma le emissioni di gas serra non sono iniziate nel 2010.
    Per i due paper che hai linkato attendiamo che qualcuno condivida il full-text, io sono aperto a qualunque confronto e per il rispetto del pensiero altrui se non è fumoso coem dici. Porsi scrivendo "ciò che scrivo fa fede queste quattro righe" come se la bibliografia full text del report dell'IPCC sia stato tutto letto e assimilato, non mi piace come modo di porsi, ma probabilmente a molti qui sì. Quello che si scrive sui dati delle stazioni e delle anomalie non serve a questa discussione, c'entra come il cavolo a merenda.
    Io leggo volentieri il pensiero degli altri, ma se le obiezioni si limitano a spiegare che i paper di ieri valgono meno di quelli di oggi, rispetto il pensiero, ma vorrei anche leggere abstract in cui le ipotesi siano altre.
    P.s. L'aumento della C02 e l'aumento di temperatura ha permesso di coltivare dove prima non si coltivava, che siano aumentate le produzioni agricole è un dato di fatto e come si è scritto già in queste pagine un gran merito ce l'hanno anche (non solo) le innovazioni e le sperimentazioni agricole.
    800px-Food_production_per_capita.svg.png
    Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 10/04/2017 alle 22:11

  9. #39
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: CO2 ai massimi storici, tempo e clima verso orizzonti inesplorati

    Ma prendendo anche x buono che gli abstract citati da Foiano siano "vecchi", ma, fatemi capire, gli effetti sbandierati ai 4 venti dall'ipcc da 30 anni a questa parte sarebbero iniziati ad inizio degli anni 2000?

  10. #40
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    Predefinito Re: CO2 ai massimi storici, tempo e clima verso orizzonti inesplorati

    Sono iniziati prima. Ora, se qualcosa è stato sottovalutato sul global greening, si è anche iniziato ad osservare dall'inizio di questo decennio che l'effetto fertilizzante della CO2 limitato ad alcune aree del pianeta unitamente invece all'inaridimento di molte altre aree del pianeta ha un effetto limitato nel tempo.
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