Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1
    ovestest
    Ospite

    Post Carta animata precipitazioni globali durante era glaciale. C'è qualcosa che non quadra?

    Ho trovato delle ineteressantissime cartine animate delle medie annuali pluviometriche (ci sono anche quelle delle temperature) durante la glaciazione, l'ultima, del Würm

    Per me c’è qualcosa che non quadra; confrontiamo le medie pluvio mondiali del periodo 1979-2000 con quelle del massimo periodo freddo dell’ultima era glaciale:


    -Periodo attuale: 1979-2000
    World_ERAI_PRCP_scycle.gif
    http://cci-reanalyzer.org

    Quello sopra è l’andamento delle precipitazioni annuali medie mondiali durante gli ultimi 20 anni del '900.

    Si nota che con l’arrivo della stagione estiva l’area con precipitazioni scarse-nulle avanza verso Nord fino a comprendere l’Italia meridionale, parte delle coste tirreniche centrali, la Sardegna, la Turchia, la Grecia, l’Albania meridionale e buona parte della Penisola Iberica. Al contrario nel periodo invernale si nota un forte calo delle precipitazioni, ma senza arrivare alla siccità estrema estiva del Sud Europa, sulle zone scandinave e dell’Europa orientale (Russia compresa). In generale durante l'anno le regioni più piovose europee sono quelle alpine, dalla Francia del Sud-Est alla Croazia, e la fascia più a Nord della Romania (entrambe soprattutto in estate), le coste atlantiche centromeridionali della Norvegia e l’Islanda costiera meridionale (entrambe soprattutto tra l’autunno e l’inverno). Molto piovose, tra l’autunno e l’inverno, anche le aree costiere scozzesi.




    -Periodo relativo al clou dell'ultima massimo glaciale
    CCSM4-LGM_PRCP_scycle.gif
    http://cci-reanalyzer.org

    Quello sopra è l’andamento delle precipitazioni annuali medie mondiali durante il massimo dell’ultima era glaciale (circa 20 mila anni fa).

    E' subito evidente che anche a quell’epoca era presente la siccità estrema del Sud Italia e, addirittura, si estendeva a tutta l’Italia centrale, Adriatico compreso, e alla Romagna. Per quanto riguarda il resto d’Europa la siccità estiva si estendeva anche sulla Corsica, continuava a interessare quasi tutta la Spagna (inglobando più di ora anche la Catalogna) e, addirittura, nell’Europa Sud orientale non solo occupava la Grecia e la Turchia ma abbracciava tutta l’Albania, la Macedonia, la Bulgaria, la Romania meridionale, la Moldavia e l’Ucraina di sud-est. Al contrario nei mesi più freddi la siccità, di tipo glaciale, inglobava tutta la Scandinavia (eccetto le zone più meridionali e occidentali della Svezia e la Norvegia) ma anche l’Estonia e tutta la Russia settentrionale. Per quanto riguarda le zone più piovose del Vecchio Continente il top era la Spagna Nord-occidentale, l’estremo Sud della Norvegia, l’Ovest svizzero e le zone atlantiche tra le aree occidentali delle Isole Inglesi e l’Islanda meridionale. Decisamente piovosa anche la Francia atlantica.



    Ecco cosa non mi torna:

    1) Com’è possibile che durante l’era glaciale il Sud Europa continuava ad essere così estremamente siccitoso in estate e addirittura l’area con precipitazioni scarse si era allargata fino alla Romagna, la Corsia e molte aree del Sud-est Europa? Io sapevo esattamente il contrario; ad esempio sul libro de “Le variazioni climatiche” di Mario Pinna, si legge che gli immensi ghiacciai nord-europei e americani avevano spostato più a sud l’aria molto fredda e di conseguenza anche il fronte polare con le sue continue depressioni e piogge abbondanti tanto che il Mediterraneo centro-meridionale (oltre che la Spagna atlantica) registrava frequenti precipitazioni. Le stesse Alpi con le loro estese masse glaciali abbassavano ulteriormente la corrente a getto e quindi le perturbazioni. Insomma in questa situazione se c’era una zona dell’Italia con più precipitazioni doveva essere proprio quella meridionale che non era coperta da ghiacciai e che era invasa frequentemente dai fronti perturbati atlantici. Sappiamo bene che durante l’era glaciale il Sahara non era una landa desertica ma (almeno le sue aree più settentrionali e più vicine al Mediterraneo) era ricoperto da una bassa vegetazione. Stesso discorso per il Medio Oriente che risultava essere decisamente più piovoso di oggi. Ok, anche durante il Würm il Sahara continuava ad esercitare la sua tendenza a stabilizzare le masse d'aria formando estese alte pressioni ma, allo stesso tempo, il fronte polare si trovava molto più a Sud e dunque il Mediterraneo e il Medio Oriente beneficiavano maggiormente di abbondanti precipitazioni mentre secondo questa cartina le cose andavano esattamente il contrario. Durante l'ultimo massimo dell'Era glaciale le precipitazioni mondiali erano diminuite ma proprio le zone mediterranee dovevano risultare più piovose.



    2) Riallacciandomi ai dubbi sopra non riesco a capire come mai erano così piovose l’estremo Sud della Norvegia e della Svezia, la fascia atlantica tra l’Islanda meridionale e le Isole Inglesi oltre che la Svizzera occidentale dato che queste regioni avrebbero dovuto essere molto aride. Anzi, le più aride d’Europa; a quei tempi le calotte artiche-scandinave, con la loro forte tendenza a formare vaste e persistenti alte-pressioni, si estendevano fino a Londra e la Germania e ricoprivano tutta la zona alpina e prealpina. Dunque non riesco a capire come quelle zone ricoperte da ghiacciai perenni continuassero ad essere, sempre secondo questa cartina animata, così ricche di precipitazioni. Vi risulta che oggi la Groenlandia (escluse alcune aree del sud costiero), l'Antartide o il Canada settentrionale sono zone ricche di precipitazioni? Mah.......




  2. #2
    Tempesta violenta L'avatar di Fenrir
    Data Registrazione
    05/09/03
    Località
    Tromsø (Nor)
    Età
    47
    Messaggi
    12,780
    Menzionato
    109 Post(s)

    Predefinito Re: Carta animata precipitazioni globali durante era glaciale. C'è qualcosa che non quadra?

    Citazione Originariamente Scritto da ovestest Visualizza Messaggio
    Ho trovato delle ineteressantissime cartine animate delle medie annuali pluviometriche (ci sono anche quelle delle temperature) durante la glaciazione, l'ultima, del Würm

    Per me c’è qualcosa che non quadra; confrontiamo le medie pluvio mondiali del periodo 1979-2000 con quelle del massimo periodo freddo dell’ultima era glaciale:


    -Periodo attuale: 1979-2000
    World_ERAI_PRCP_scycle.gif
    http://cci-reanalyzer.org

    Quello sopra è l’andamento delle precipitazioni annuali medie mondiali durante gli ultimi 20 anni del '900.

    Si nota che con l’arrivo della stagione estiva l’area con precipitazioni scarse-nulle avanza verso Nord fino a comprendere l’Italia meridionale, parte delle coste tirreniche centrali, la Sardegna, la Turchia, la Grecia, l’Albania meridionale e buona parte della Penisola Iberica. Al contrario nel periodo invernale si nota un forte calo delle precipitazioni, ma senza arrivare alla siccità estrema estiva del Sud Europa, sulle zone scandinave e dell’Europa orientale (Russia compresa). In generale durante l'anno le regioni più piovose europee sono quelle alpine, dalla Francia del Sud-Est alla Croazia, e la fascia più a Nord della Romania (entrambe soprattutto in estate), le coste atlantiche centromeridionali della Norvegia e l’Islanda costiera meridionale (entrambe soprattutto tra l’autunno e l’inverno). Molto piovose, tra l’autunno e l’inverno, anche le aree costiere scozzesi.




    -Periodo relativo al clou dell'ultima massimo glaciale
    CCSM4-LGM_PRCP_scycle.gif
    http://cci-reanalyzer.org

    Quello sopra è l’andamento delle precipitazioni annuali medie mondiali durante il massimo dell’ultima era glaciale (circa 20 mila anni fa).

    E' subito evidente che anche a quell’epoca era presente la siccità estrema del Sud Italia e, addirittura, si estendeva a tutta l’Italia centrale, Adriatico compreso, e alla Romagna. Per quanto riguarda il resto d’Europa la siccità estiva si estendeva anche sulla Corsica, continuava a interessare quasi tutta la Spagna (inglobando più di ora anche la Catalogna) e, addirittura, nell’Europa Sud orientale non solo occupava la Grecia e la Turchia ma abbracciava tutta l’Albania, la Macedonia, la Bulgaria, la Romania meridionale, la Moldavia e l’Ucraina di sud-est. Al contrario nei mesi più freddi la siccità, di tipo glaciale, inglobava tutta la Scandinavia (eccetto le zone più meridionali e occidentali della Svezia e la Norvegia) ma anche l’Estonia e tutta la Russia settentrionale. Per quanto riguarda le zone più piovose del Vecchio Continente il top era la Spagna Nord-occidentale, l’estremo Sud della Norvegia, l’Ovest svizzero e le zone atlantiche tra le aree occidentali delle Isole Inglesi e l’Islanda meridionale. Decisamente piovosa anche la Francia atlantica.



    Ecco cosa non mi torna:

    1) Com’è possibile che durante l’era glaciale il Sud Europa continuava ad essere così estremamente siccitoso in estate e addirittura l’area con precipitazioni scarse si era allargata fino alla Romagna, la Corsia e molte aree del Sud-est Europa? Io sapevo esattamente il contrario; ad esempio sul libro de “Le variazioni climatiche” di Mario Pinna, si legge che gli immensi ghiacciai nord-europei e americani avevano spostato più a sud l’aria molto fredda e di conseguenza anche il fronte polare con le sue continue depressioni e piogge abbondanti tanto che il Mediterraneo centro-meridionale (oltre che la Spagna atlantica) registrava frequenti precipitazioni. Le stesse Alpi con le loro estese masse glaciali abbassavano ulteriormente la corrente a getto e quindi le perturbazioni. Insomma in questa situazione se c’era una zona dell’Italia con più precipitazioni doveva essere proprio quella meridionale che non era coperta da ghiacciai e che era invasa frequentemente dai fronti perturbati atlantici. Sappiamo bene che durante l’era glaciale il Sahara non era una landa desertica ma (almeno le sue aree più settentrionali e più vicine al Mediterraneo) era ricoperto da una bassa vegetazione. Stesso discorso per il Medio Oriente che risultava essere decisamente più piovoso di oggi. Ok, anche durante il Würm il Sahara continuava ad esercitare la sua tendenza a stabilizzare le masse d'aria formando estese alte pressioni ma, allo stesso tempo, il fronte polare si trovava molto più a Sud e dunque il Mediterraneo e il Medio Oriente beneficiavano maggiormente di abbondanti precipitazioni mentre secondo questa cartina le cose andavano esattamente il contrario. Durante l'ultimo massimo dell'Era glaciale le precipitazioni mondiali erano diminuite ma proprio le zone mediterranee dovevano risultare più piovose.



    2) Riallacciandomi ai dubbi sopra non riesco a capire come mai erano così piovose l’estremo Sud della Norvegia e della Svezia, la fascia atlantica tra l’Islanda meridionale e le Isole Inglesi oltre che la Svizzera occidentale dato che queste regioni avrebbero dovuto essere molto aride. Anzi, le più aride d’Europa; a quei tempi le calotte artiche-scandinave, con la loro forte tendenza a formare vaste e persistenti alte-pressioni, si estendevano fino a Londra e la Germania e ricoprivano tutta la zona alpina e prealpina. Dunque non riesco a capire come quelle zone ricoperte da ghiacciai perenni continuassero ad essere, sempre secondo questa cartina animata, così ricche di precipitazioni. Vi risulta che oggi la Groenlandia (escluse alcune aree del sud costiero), l'Antartide o il Canada settentrionale sono zone ricche di precipitazioni? Mah.......



    Posso solo farti un paio di osservazioni qua e la', quelle che perlomeno mi sembrano piu' pertinenti.
    Innanzitutto stiamo parlando di 20.000 anni fa. Abbiamo problemi a ricostruire il clima di 100 anni fa, quindi devi prendere tutto con forte elasticita' - a sentirti parlare di "romagna" quando si e no l'approssimazione di quelle carte dovrebbe essere a livello continentale o per grandi aree mi ha fatto un po' ridere

    Secondo, al picco del Wurm l'intera Scandinavia era ricoperta da una coltre di ghiaccio che qui nel nord arrivava anche a spessori di 3000 metri. Quel ghiaccio da qualche parte doveva venire, e io ci credo molto che lungo il confine meridionale della calotta polare (Scozia e Norvegia del sud) durante tutto il periodo glaciale le precipitazioni dovessero essere davvero consistenti. Secondo me si parla proprio di migliaia di mm di stau di correnti oceaniche che impattavano sulla calotta polare e ne favorivano la crescita. Questo certamente sara' stato il fattore che ha provocato la crescita iniziale della calotta nelle prime battute del Wurm, solo che a latitudini molto piu' settentrionali. E si', e' quello che succede in Groenlandia meridionale secondo me e' identico: molte zone del SE, sottoposte a continue ingerenze cicloniche nordatlantiche, hanno piovosita' spettacolari.

    Le altissime latitudini mondiali sono attualmente praticamente deserte, ma questo come vedi accade anche nella cartina che hai postato. Li' si' che probabilmente si formavano enormi alte termiche, ma ci si trovava un buon 2000 km a nord del bordo della calotta e le correnti oceaniche certamente non avevano abbastanza spinta per scalare il muro glaciale. Senza contare che probabilmente ai tempi soffiavano feroci venti adiabatici che tenevano ben lontane le correnti umide
    "You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)

  3. #3
    ovestest
    Ospite

    Predefinito Re: Carta animata precipitazioni globali durante era glaciale. C'è qualcosa che non quadra?

    Ciao Fenrir, apprezzo molto le tue spiegazioni e in effetti potrebbero rappresentare una risposta se non fosse che restano molti dubbi. L’attuale Groenlandia è una terra aridissima tranne alcuni tratti costieri in particolare dell'estremo sud perché in estate si liberano dai ghiacci e subiscono l'effetto dell’impatto delle depressioni atlantiche. Ma nell’era glaciale le zone meridionali della Norvegia e l’attuale area atlantica tra le Isole Inglesi e l’Islanda erano coperte da ghiacci perenni anche nei mesi più “caldi”. Il tuo discorso andrebbe bene se durante l’estate quelle zone si liberavano dalle masse glaciali, ma non sembra (almeno dalle ricostruzioni e le carte che girano sui libri e internet) . Sembra, infatti, che lì il ghiaccio rimaneva costantemente. A liberarsi dal ghiaccio durante l’estate dovevano essere le zone dell’Europa centrale, la Pianura Padana o le coste francesi e spagnole, non la Norvegia meridionale e l’area scozzese-islandese che per dodici mesi all’anno restavano sotto la coltre glaciale . Almeno così sembra…… Detto questo resta ancora da chiarire perché le regioni mediterranee soggette alla siccità estiva erano, secondo le carte animate sopra, più estese di oggi.

    ultima2.jpg
    centrometeolombardo.com
    Cartina+dei+Neandertaliens.jpg
    2.bp.blogspot.com

    Questo invece era l'espansione delle terre e i mari ricoperte da neve e ghiaccio durante la stagione invernale
    Maxi.jpg
    ETNOGENESI DEL POPOLO DEI LIGURI - ONIRAMMU

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •