La frequenza delle nebbie è diminuita perché sono diminuiti gli inquinanti in particolare l'anidride solforosa. ...gli inquinanti infatti favoriscono l'aggregazione del vapor d'acqua. ...quindi il riscaldamento dovuto al maggior soleggiamento dipende dalla diminuzione degli inquinanti.
Si vis pacem, para bellum.
Stavo pensando che, in fondo, fare riferimento alle medie climatiche in un periodo di cambiamento climatico molto rapido non ci dà indicazione dell'eccezionalità o della normalità di un evento. Se la distribuzione statistica cambia così velocemente, rimane difficile fare queste valutazioni...
Sarebbe interessante confrontare le distribuzioni di temperatura di alcuni periodi sufficientemente lunghi (>30 anni) per varie stazioni e fare alcune considerazioni di tipo statistico, ad esempio se vale l'ipotesi nulla di una distribuzione di temperature 81-10 per le temperature estive degli ultimi anni
Stazione Davis Vantage Pro 2
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È effettivamente una cosa che ho sentito spesso ed a prima vista ha anche senso, ma non ho mai trovato uno studio specifico che confermi pienamente oppure smentisca il lavoro di queste particelle su un fenomeno a larga scala come quello della formazione di nebbie (localmente, es. vicino ad alcuni agglomerati industriali, invece ovviamente sì) quindi sospendo il giudizio.
La stessa diminuzione delle nebbie, del resto, farebbe calare la concentrazione media nell'atmosfera di sostanze come l'anidride solforosa, non agendo più da concentratore, quindi in sostanza avremmo un doppio feedback positivo, che in ogni caso bisognerebbe vedere quanto possa incidere rispetto all'aumento termico. Insomma, mi sembra un campo un po' scoperto dagli studi per potere dire con certezza quanto influisca l'una o l'altra cosa, pur senza escluderlo.
In ogni caso, mentre per la Pianura Padana non ci sono dubbi sulla diminuzione di questi inquinanti, bisognerebbe vedere i dati per l'Altopiano svizzero. @AbeteBianco tu hai qualche serie storica?
Come dicevo, per quanto sia sicuramente sensato pensarlo perchè a scala locale l'interazione è stata provata, la relazione su una scala differente non è automatica. In molte zone (non parlo necessariamente della PP) risulta una forte diminuzione delle nebbie anche rispetto a periodi senza elevate concentrazioni di tali inquinanti, prima del 1900 (avevo letto un'analisi del DWD su Karlsruhe, ad esempio).
Personalmente sono convinto che un'influenza ci sia sicuramente, ma non sono in grado di stimare quanto questa sia determinante a livello statistico. La mia sensazione è che lo sia meno del riscaldamento in quota, ma analogamente non ho sottomano dati in grado di provarlo.
Peraltro, curiosità (non c'entra molto con le zone di cui stiamo parlando): in California si è analogamente avuto un calo dei fenomeni nebbiosi superiore al 40%. In quel caso pare essere dovuto alla diminuzione di temperatura tra zone costiere ed interne (presumibilmente per una maggiore presenza di brezze di terra).
Ultima modifica di NoSync; 15/08/2017 alle 10:45
L'utilizzo delle serie OMM è utile soprattutto per far prendere coscienza a chi ancora non l'avesse del forte riscaldamento climatico in atto. Sono invece d'accordo che ormai è inutile dire che fa eccezionalmente caldo perchè un mese estivo chiude a +1.5°C dalla 71-00; sarebbe stato caldo eccezionale nel 1988, ma oggi è solo un mese un po' caldo perchè ormai il clima è mutato, e a differenza di altre volte non si tratta di una normale oscillazione.
Ad ogni modo ci sono tanti parametri che non sono disponibili in nessuna media (anche se i dati, almeno per gli ultimi 20 anni, spesso sono loggati) e che sarebbero molto interessanti per valutare quanto una massa d'aria sia calda, come ad esempio la temperatura potenziale. Purtroppo quello che abbiamo a disposizione è un arsenale spuntato.
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