Records of sunspot numbers began in 1610 such that detailed estimates of solar variation for the years covered by the CET record can be made without resort to the use of proxy data. Reconstructions of TSI [e.g. 16-18] differ in magnitude (Table 1), but there is agreement in form with 4 peaks and 4 to 6 troughs occurring over the time-scale of the CET record (Fig. 4). These are: a minimum in TSI associated with the Maunder Sunspot Minimum in the latter half of the 17th Century; a peak, possibly bi-modal approaching modern TSI values during the 18th Century; a well-defined trough corresponding with the Dalton Sunspot Minimum between 1800- 1820; a poorly defined TSI peak in the mid 19th Century; a reduction in TSI during the late 19th Century; increasing TSI during the early 20th Century; a decrease in TSI from around 1950- 1975; and a second phase of TSI increase in the late 20th Century [1980s-2000s]. There is good correspondence with TSI throughout the CET record, with warm events correlating with high TSI and cool phases correlating with plateaus or decreases in TSI .
However, for temperature increases from the beginning of the Industrial Revolution (Maunder Minimum and Dalton Minimum to end of 20th Century), high TSI models can account for only 63-67% of the temperature increase. This would suggest that one third of Global Warming/Climate Change can be attributed to AGW. … Approximately two-thirds [0.8°C to 0.9°C] of climate warming since the mid-late 18th Century [1.3°C] can be attributed to solar causes, suggesting warming due to anthropogenic causes over the last two centuries is 0.4 to 0.5°C.
due terzi del riscaldamento dalla meta' del XIX sec, dal 1860
e' attribuibile ad alta attivita Solare rispetto al periodo precedente condizionato da prolungata bassa attivita' solare , Minimi Solari , Sporer , Maunder , Dalton .
In EUROPA inverni in assoluto piu freddi gelidi e nevosi concomitanti la lunga fase di bassa attivita Solare, il Minimo di Maunder 1645/1715 ,
gelido inverno '08/1709 ,
Minimo di Dalton 1790/1830 , in Europa inverno gelido e nevoso '29/1830 ,
grande Massimo Moderno alta attivita Solare dal 1944 al 2003 , in assoluto i piu MITI inverni '06/2007 , 2016 , 1990 , 1988 , 1994 , 1998 , 1955 .
Ultima modifica di robertino; 18/11/2017 alle 17:00
tra l'altro bisognerebbe riflettere come a fronte di una variazione nell'ordine del 0.1% tra massimo e minimo in TSI vi sia comunque una conclamata influenza sui pattern climatici
poi c'č anche la variabile raggi cosmici che perņ č controversa
c'č questo studio
http://www.nature.com/articles/natur...w.lescienze.it
che stando a i primi risultati testimonia come in effetti i protoni ad alta energia riescano ad aumentare la produzione di particelle di dimensioni nanometriche nell’atmosfera gassosa di un fattore 10
questo valore, per quanto significativo dal punto di vista teorico, perņ non č sufficiente a giustificare la produzione di nuclei di condensazione da cui si possano formare le nubi
Ultima modifica di Alessandro1985; 18/11/2017 alle 17:29
Ci sono alcune analogie Indici con l inverno '05/2006 e l inverno '68/1969 , con PDO neutra , QBO neg , e fase calante Low Solar Activity ,
dicembre 1968 , e dicembre 2005 risutati mediamente piu freddi .
se venisse confermata questa configurazione sinottica con elevazione HP nord Atlantico lungo i meridiani fino all Islanda ,
l inizio inverno meteo prima decade di dicembre potrebbe essere piuttosto fredda in gran parte d Europa e anche in Italia.
L'aggiornamento del programma Copernicus su base ECMWF con i dati di novembre mostra un dicembre dinamico e umido per il Mediterraneo centro-occidentale, sebbene i geopotenziali inferiori alla norma sull'Europa centro settentrionale, le anomalie precipitative superiori alla norma sull'Italia centro settentrionale e le anomalie termiche superiori alla norma soprattutto sull'Italia centro settentrionale lasciano presagire afflussi d'aria di matrice polare marittina:
convert_image-atls12-a82bacafb5c306db76464bc7e824bb75-Yykrof.jpg
convert_image-atls13-a82bacafb5c306db76464bc7e824bb75-DYkZS0.jpg
convert_image-atls14-a82bacafb5c306db76464bc7e824bb75-9_e0nh.jpg
Non ho idea di quanto siano affidabili e indicative queste proiezioni.
Posso solo dire che questa carta delle anomalie rappresenta una situazione che sarebbe, questa sģ, una vera svolta.
Dopo interi trimestri trascorsi mediamente con anomalie positive sulla Gran Bretagna, si assiterebbe finalmente a qualcosa di diverso.
I modelli di questa mattina in zona 240h sembrano intravedere una evoluzione di questo tipo.
Cornobianco
http://meteotirana.al
Dhe retė si zarfa tė mėdhenj notojnė, Si zarfa, qė stinėt njėra-tjetrės ja nisin...
Veramente lo scorso inverno ha avuto un'anomalia positiva (e neanche poi tanto scarsa) proprio sulla Gran Bretagna
compday.tm1WszwmG7.gif
Diciamo che dalla carta che ha postato Gio sarebbe un trimestre caratterizzato da perturbazioni atlantiche piu' forti del normale fra Nord Atlantico e UK e un HP di blocco fra Scandinavia e Est Europa ma, a differenza dell'inverno 2013/14, ad esempio, un maggiore contributo polare-marittimo sembrerebbe rendere meno accentuate le anomalie positive, rendendole deboli-moderate (fra 0 e +1 sul ns. paese).
Dati meteo in tempo reale a Carmagnola (TO): http://www.torinometeo.org/realtime/carmagnola/live/
http://carmagnolaclimat.altervista.org/
Si esatto, d'accordo con quanto evidenziato da Federico: inoltre, Cornobianco forse si riferiva ad una svolta piu' legata al NW italico e alla zona Svizzera... Dopo mesi e mesi di mancate precipitazioni in quelle zone e' un tipo di configurazione (quella proposta dal centro in questione) che premierebbe soprattutto quelle aree.
E' chiaro che il contributo freddo, in termine di aria artica o continentale, non si vedrebbe nemmmeno lontanamente con quella sinottica... Al massimo potrebbe essere relegato a qualche sparuto episodio
Segnalibri