Non conosco la situazione specifica della provincia di Biella, posso dire che qui sicuramente oggi non ci sono problemi, venti - trent'anni fa sì. La mia frazione nel 1976 rimase una settimana senza corrente e senza telefono, dopo eventi nevosi relativamente abbondanti molte strade rimanevano impraticabili fino al giorno dopo o ai giorni seguenti.
Le borgate superiori (a quota 800 e 900 metri, non 2000) spesso rimanevano isolate per giorni e giorni. Nel marzo 1967 (c'era un articolo sull'archivio de La Stampa) si parlava di alunni che spesso in inverno non vengono a scuola per la troppa neve e per le strade impraticabili. Ora, in inverni in cui ha nevicato più di allora (parlo del 2008/2009, 2009/2010, 2013/2014) questi disagi non si sono avuti da nessuna parte (escludendo la grande nevicata di dicembre 2008) .Inoltre in passato le borgate e i paesini più piccoli erano più popolati, mica come ora, che l'80% delle persone vive in città .
Una nevicata da 40cm oggi crea i piccoli soliti disagi (forse acutizzati perché c'è più traffico), 40cm negli anni Settanta avevano un altro impatto. Parlo sempre per le zone dove sono cresciuti i miei nonni/parenti/anziani che conosco.
Lou soulei nais per tuchi
Da nonno "potenziale" che s'interessa al tempo praticamente da quando ha iniziato a comprendere un minimo la realtà circostante (6-7 anni), posso assicurare che il clima è cambiato, eccome! Certo le esagerazioni ci sono ed è vero tutto quanto è stato detto sulla velocità delle notizie, l'enfasi sul cambiamento climatico ecc. Ma il cambiamento è percebile empiricamente quanto registrabile e verificabile strumentalmente. Qualcuno ha parlato dei cicli, che ci sono ed hanno un andamento più o meno decennale, ma con un trend, una "radiazione di fondo" di alcuni parametri (l'aumento termico è quella principale) che sono costanti, viaggiano sottotraccia alle variabilità climatiche come l'onda dello tzumani che in pieno oceano viaggia sott'acqua. Per fare un esempio concreto e amato più o meno da tutti noi, vi sono cicli di alta frequenza nevosa che si alternano a quelli di bassa o bassissima frequenza. Salvo il fatto che ogni nuovo ciclo nevoso lo è un po' meno dell'ultimo di 10-15 anni prima. Se tracci la linea tendenziale su una serie di 50-60-100 anni, questo si nota in maniera sufficientemente sensibile. Lo stesso vale per le temperature medie. Con un'accelerata nell'ultimo decennio che non ha avuto uguali.
se i sostenitori dell'ONLY AGW soffrissero meno di acidità di stomaco questo genere di discussioni sono certo arriverebbero comunque ad un punto unico di incontro. Detto questo, è cosa certa che il clima è sconvolto e no, non è quello dei nostri nonni, non solo perchè ce lo dicono i numeri, che possono essere comunque imprecisi da una certa data indietro ... ma perchè è evidente: è evidente per me che ho 29 anni e seguo la meteo da bambino, figuriamoci per chi è più grande di me. Poi è logico che, come ha anche detto qualcuno, la diffusione della disinformazione e le estremizzazioni in entrambi i sensi non hanno portato a nulla di buono in termini di sana informazione e quindi qualsiasi evento climatico viene associato al riscaldamento globale ... che esiste, di fondo
un giorno o l'alto qualcuno inventerà il termometro e finalmente potremo chiarire queste domande così angoscianti ...
battute a parte, non serve essere nonni per avvertire sulla pelle il cambiamento climatico. Ho 46 anni e ho sempre osservato il tempo, oltre che la natura della mia zona.
Le stagioni che (riporto solo sensazioni mie, non dati e studi, sia chiaro) sono cambiate di più sono la primavera (un tempo decisamente più fresca e piovosa, con la neve che spesso appariva sulle cime delle prealpi lariane) e l'estate. Faceva caldo anche quando ero ragazzo, ma quando il caldo e l'afa raggiungevano l'apice, si sapeva che di li a poco sarebbe arrivato il temporale...
Andando più indietro nel tempo, mio padre racconta spesso che "ai suoi tempi" la neve in inverno era qualcosa di abbastanza normale e soprattutto le sue tracce persistevano a lungo. Possedeva una slitta di legno artigianale con pattini sottili (ereditata poi dal sottoscritto) di quelle che scivolano solo sul ghiaccio per capirsi, e d'inverno la usava spesso su certe colline ombrose, dove, a sentire lui, la neve non andava mai via.
Ah, abitava a Ponte Chiasso (Co), mica a Canazei.
Lorenzo
Non solo c´era HP, ma inquinanti industriali a livelli stellari.
Inoltre che i termometri misurino oggettivamente e´ corretto ma va inquadrato nel contesto: inutile dire ad esempio che Ciampino si e´ riscalda in 50 anni, senza associare il fatto che nel 1961 aveva 12000 abitanti, meno abitazioni, strade, conformazioni delle abitazioni diverse ecc. Oggi ne ha 40 mila!
I ricordi dei tuoi nonni sono perfetti, sei tu che non ne cogli le differenze col clima attuale. è ovvio che anche prima facesse inverni ciofeca del tutto simili ai nostri, ad esempio, ma lo faceva semplicemente con quel paio di gradi in meno che fa tramutare un inverno stabile e freddo/fresco in uno stabile ma mite/caldo. Questo fa TUTTA la differenza del mondo. fortunatamente i ricordi cmq sono fuffa, ciò che conta nella scienza sono i dati perché come si può ben vedere in questo topic, banalmente, ci sono pareri e ricordi totalmente opposti.
chiedi, visto che hanno una memoria così lucida, di come stavano i ghiacciai quando erano giovani loro e come stanno adesso. chissà come mai quando si parla di cose simili a quelle del topic nessuno lo prende come esempio a me sembrano differenze per nulla normali in 40/60 anni. si parla di ghiacciai che hanno perso pressoché tutta la loro massa in pochi decenni... dov'è la normalità in questo?
ed io non sono un sostenitore dell AGW, per nulla, ho sempre precisato e sostenuto che l'attività antropica ha influito (questo è certo, i grafici sono palesi) ma in percentuale piuttosto moderata (quanto? boh, 5,10,15? non ci è dato ancora saperlo).
la nebbia, cmq, la portava l'inquinante di natura diversa (dimensione) che adesso si è ridotto notevolmente sostituito da quello più piccolo. l'hp è ben presente anche adesso come allora, gli ultimi inverni ne sono la riprova. ah, per allora parlo del clima dei nostri nonni e non genitori. quello dei nostri genitori (o almeno i miei) era già inficiato dal GW.
secondo me la fai un po' troppo semplice, ancor di più con l'ultima frase del tuo post.
Si vis pacem, para bellum.
optimum climatico medievale, fu un periodo nettamente più caldo di quello attuale, il periodo anche più prospero con grande crescita demografica, almeno fu così in Europa, durò circa 500 anni, il brusco raffreddamento che ne seguì provocò carestie de epidemie, la vite dava frutti anche in Inghilterra, prova ora a produrre vino Tutto a mio avviso dipende dal vortice polare e dalla sua compattezza o meno, e l'interazione tra atmosfera e oceano.
secondo me è falsa sta cosa Ale. prima non creava problemi e pulivano le strade perché
a- c'era un terzo della popolazione di adesso
b- conseguenza di a, c'era un decimo delle strade di adesso
c- sempre conseguenza, c'erano esigenze TOTALMENTE diverse. prima la gente lavorava sotto casa e non aveva la macchina molto spesso, adesso anche chi abita a Crodo deve fare 30km per lavorare
d- come si evince da sopra, prima c'erano un decimo delle macchine di adesso, forse anche meno. va da se che la viabilità nei paesini del biellese era giusto un pelo più semplificata
e- leggo adesso che specifichi 20 anni fa, io intendo periodi un po' più indietro visto che 20 anni fa il clima era cmq già ben cambiato e quindi non è oggetto della domanda iniziale del topic. 20 anni fa era uguale ad adesso, quasi, e la differenza è che c'erano semplicemente più soldi punto.
Si vis pacem, para bellum.
I miei nonni mi raccontavano sempre che prima della novena dell'Immacolata a Castel di Sangro (parlo degli 30-50) c'era sempre la neve, inoltre sulle montagne di Picinisco ( i monti della Meta) c'era sempre la neve anche nel mese di agosto. Il padre di un mio amico (nato del '54) ci dice sempre che a Venafro nevicava tre-quattro volte l'anno e Monte Sammucro 1205 mt era sempre innevato da dicembre fino a marzo
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