Originariamente Scritto da
Climavariante
Sono ormai molti anni che gli inverni ci presentano scenari poco emozionanti per di chi ancora ha il coraggio di ammirare gli archivi
NCEP dal 1870..al 1985.
Ma quegli archivi rispecchiano dinamiche configurative di un'atmosfera con centri di azione ben differenti da quelli che hanno preso piede via via negli ultimi 30 anni.
C'è stato e ci sarà sempre spazio per piacevoli breaks...ma le cose rare più le aspettiamo con spasmodica ansia e meno si avverano.
Ci sono troppe aree ad anomalia positiva nel mondo..e qualche area che per particolare struttura geografica ancora risponde bene all'inverno (USA).
Quando su un pianeta le aree di anomalia di un segno prevalgono...non possiamo addurre i cambiamenti che vediamo alla casuale dinamica configurativa.
C'è qualcosa che lavora sul piano energetico. Che sia il
GW, che sia il sole..che sia l'oceano..a me poco importa.
C'è eccesso di calore, molte batterie sono scariche...altre ancora lavorano bene perchè supportate dal contesto geografico
Le configurazioni sono meccanismi di ridistribuzione del calore.. se ci sono aree ad anomalia positiva e aree a forte anomalia negativa ..è un conto...
ma se abbiamo prevalenza di aree a mostruosa anomalia positiva e qualche area ad anomalia negativa...le configurazioni (patterns di redistribuzione) possono fare ben poco...per portare il gelo nel cuore del mediterraneo.
I modelli stanno avendo molte difficoltà a riprodurre i nuovi scenari.
Con le precipitazioni le previsioni sono un disastro.
Ci vorrà un pò di tempo per l'adattamento.
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