il post vuole focalizzare aspetti non climatici ma di natura puramente meteorologica cercando di collegare se possibile, il ciclo solare la circolazione termoalina e la circolazione atmosferica generale. Qui nessuno sta cercando un raffreddamento climatico
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Beh è quello che sostenevano gli autori di quell'articolo e non è per nulla campato in aria ci sono valide ragioni per pensare che la nao impatta il nord atlantico subpolare in modo opposto a diverse scale temporali (raffreddamento dalla nao+ su scala interannuale, ma riscaldamento con lag su scale decennali) solo che poi la nao stessa è passata ad una fase opposta oltre al trend globale (e gli oceani tropicali si sono scaldati eccome al netto dell'enso) con la salita post 2014 che ha fatto saltare la proiezione fin da subito (i valori sono già fuori dal range previsto).
Ultima modifica di elz; 07/03/2018 alle 19:54
Thread piuttosto interessante, peccato venga inquinato con dati scontati di cui tutti siamo ben consapevoli. Lo scopo di questo TD era ben altro..
"Una NAO persistentemente negativa può favorire il wave break del VPS ed indebolirlo con conseguente predisposizione del pattern AO-, introducendo così una sorta di feedback che si ripercuote sul segno della stessa NAO e sulle SSTA atlantiche."
Marco...visto che mi hai citato anche nel titolo mi tocca risponderti.
Se ti fossi fermato alla parte ingrassettata avrei potuto accondiscendere con la dovuta prudenza almeno in parte rispetto quanto hai scritto.
E' probabile infatti che vi siano meccanismi, ancora poco noti dal punto di vista dinamico, che collegano l'elettromagnetismo solare con il pattern nao ed in effetti correlazioni non troppo risalenti mostrano quanto dici ovvero una fase nao tendenzialmente negativa in corrispondenza con il minimo elettromagnetico (misurabile ad esempio dall'Ap index).
Non posso invece trovarmi d'accordo nel momento in cui con una sicumera assai rischiosa in meteoclimatologia, tanto più in periodi climatici davvero esigui, parli di dissipazione del calore oceanico dal momento che purtroppo i dati non sono dalla tua parte specialmente nel momento in cui rischi di confondere pericolosamente andamenti di breve periodo che si configurano in pattern della durata di qualche anno con una tendenza globale ormai consolidata e che rischia di far gridare vendetta a quanti osservando il trend climatico non vedono purtroppo alcun segnale di regressione del riscaldamento globale.
Ti invito quindi a tener ben separati due aspetti che possono sembrare in contraddizione ma che in realtà tali non sono in quanto l'uno disegna la tendenza a poter configurare nuovi pattern mentre l'altro a lunga gittata non mostra alcun nuovo step climatico bensì il consolidamento se non l'incremento di anomalìe di segno +.
Ti consiglio quindi di fermarti all'analisi dei pattern che effettivamente possono prestarsi a mutamenti di breve periodo.
Ecco questo non mi sento di escluderlo anche se sarà bene aspettare conferme ulteriori in tal senso
Matteo
Si mat, infatti c'è un bel punto di domanda nel titolo....ovviamente sono molto più certo dell'alta probabilità di un netto cambio di pattern per quanto riguarda il settore euro asiatico nei semestri freddi dei prossimi anni, per il resto ( dato il punto di domanda) bisognerà ovviamente vedere come andranno realmente le cose.
Detto ciò, a proposito dell'energia dissipata dagli oceani, ho inserito alcuni grafici che però mostrano abbastanza chiaramente alcuni segnali in tal senso, in particolare del settore NATL ( cambio di segno dell' AMO ??)...anche il fatto che le SSTA delle fasce equatoriali non abbiano avuto particolari scossoni pur in presenza di un big Nino come quello dello scorso anno, a mio avviso è un segnale.
Su questo elz non mi trovi di accordo. È indubbio che le medie e alte latitudini ad aver sofferto di più
http://www.climate4you.com/images/Ve...%2065N-65S.gif
E per dissipamento di energia non intendevo la diminuzione della HC ma del passaggio di consegne AMO/PDO +/-
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