NAO: stato dell’arte
Parte 1 (di 3): definizioni e indici
Comunemente per NAO si intende un’oscillazione barica (al suolo e in quota, tipicamente SLP e a 500 hPA) fra due “centri d’azione”: la LP subpolare e l’HP subtropicale estesa fra Nordatlantico e Europa occidentale.
NAO+ significa che i due “centri d’azione” sono forti e persistenti, causando alta zonalità fra Nordatlantico ed Europa (d’inverno) o fra Nordatlantico e Scandinavia (d’estate). Effetti: STA+ sul continente e gradiente di precipitazioni elevato fra Europa centrale (+) e Europa meridionale (-) d’inverno; STA+ e precipitazioni sottomedia sul continente d’estate.
NAO-, al contrario, significa che i due “centri d’azione” sono deboli e “disturbati”, dando luogo a debole zonalità o a forte continentalità (d’inverno) o al contrario influenza più oceanica d’estate. Effetti contrari a prima: STA- sull’Europa e gradiente di precipitazioni inverso fra Europa centrale (-) e Europa meridionale (+).
Cmq la NAO ha molto più influenza durante l’inverno (tipicamente DJFM) perché assai più pronunciata (in entrambe le fasi) che d’estate.
La LP subpolare (semipermanente, è bene ricordarlo: è sempre una media di tutte le LP subpolari nordatlantiche che tipicamente sono localizzate in quest’area) è localizzata, di solito, fra Groenlandia (stagione estiva), Islanda e mar di Norvegia (stagione invernale).
L’HP subtropicale (figura invece permanente, in quanto braccio discendente della cella di Hadley) è localizzato, di solito, fra medio Nordatlantico (Azzorre), penisola iberica e Mediterraneo occidentale (stagione invernale) e medio Nordatlantico, UK e d Europa centrale (stagione estiva). Fra inverno ed estate si nota, dunque, conformemente allo “shift” verso latitudini più alte di tutto il sistema barico (ITCZ e celle di Hadley in primis), uno spostamento verso nord dei due “centri d’azione” della NAO.
Gli indici più usati per definire la NAO sono:
-differenza barica fra Azzorre e Islanda (il più vecchio, riferito a tutto l’anno, oggi meno usato in inverno per i motivi che spiegherò nella parte 2);
-differenza barica fra Gibilterra e Islanda sudocccidentale (indice del Climate Research Unit, CRU, elaborato da Jones et al, 1997);
-differenza barica fra Lisbona e Reykjavik (indice elaborato da Hurrell nel 1995, invernale DJFM);
-“The principal component (PC) time series of the leading EOF of seasonal SLP anomalies over the Atlantic sector (20-80N, 90W-40E). Questo attualmente è il più usato, corrisponde al caratteristico pattern teleconnettivo.
Posto il pattern invernale (DJF) e estivo (JJA).
Seguirà la parte 2 (dedicata ai trend, ci sono ipotesi e dubbi…) e la 3 (dedicata ai principali parametri predittivi: qui ci sono alcune scoperte recenti che ho fatto…).
To be continued![]()
Grazie di questo post.
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Un interessante ricostruzione grafica dell'indice NAO a partire dal 1400!!
Fig. 5. Boreal winter NAO index (standardized anomalies relative to 1961-90). Observed December to March mean NAO (black, 1824-2000), the reconstruction of Cook et al. 2002 (blue, 1400-1979), and the reconstruction of Luterbacher et al. (red, 1500-1990). Both reconstructions have been shifted to match the observed mean over 1901-1974, and all series have been smoothed with a 30-year Gaussian-weighted filter.
http://wdc.cricyt.edu.ar/paleo/pubs/...jones2001.html
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