http://www.dxlc.com/solar/
Il sole è un elemento fondamentale per la vita e l'ecosistema del pianeta ma
è anche tra i più complessi ed enigmatici da studiare.
Molte delle ipotesi e delle teorie non hanno un riscontro certo al 100% ma,
grazie ai progressi della scienza,si iniziano ad individuare strade prima poco percorribili.
I cicli solari che più studiamo sono il ciclo di Schwabe(11.2 anni) e di Hall(22 anni).
Il primo si basa sul numero di macchie solari(esplosioni) che raggiungono un picco massimo per poi ridiscendere.
Il secondo parte dallo stesso punto relazionandolo con il campo magnetico solare.
Maggiore è il flusso,l'attività solare, maggiore è il campo magnetico che provoca uno schermo al bombardamento cosmico che,tra le altre cose,"posa" sulle piante il C14,rilevabile in dendrologia per la datazione e,di riflesso,utilizzato in campo climatologico per l'innalzamento termico.
Al variare del flusso solare varia,si è studiato,anche la copertura nuvolosa planetaria e, di conseguenza,maggiore è l'attività ed il vento solare minore è la produzione di nubi atmosferiche e quindi c'è meno schermo ed una facilità d'innalzamento termico.
Quindi,non è che il sole sia più freddo o più caldo durante il ciclo bensì
cambia la schermatura grazie alla variazione del tasso di ionizzazione.
Quando c'è molta attività solare l'ozono cerca di compensare filtrando i raggi UV scatenando un assorbimento di energia in stratosfera.
Vuoi perchè l'ozono è in panne vuoi perchè c'è una grande attività stratosferica,accade che vi sia una espansione di energia in troposfera e questo può comportare l'innalzamento termico di aria,suolo ed acqua, alterando,ad occhio, di poco l'ecosistema, ma nn poco le teleconnessioni(index) ed eventuali conseguente nel lungo termine.
Ad esempio,una delle zone di maggior riscaldamento è la fascia equatoriale
e sub-tropicale.
Un suo riscaldamento provoca una mutazione della cella di hadley la quale può alterare,a catena,NAO,EAJ;AO etc..
Ovviamente gli index della fascia intertropicale come la MJO,ITCZ e la QBO sono direttamente influenzati.
Quest'ultima,si è riscontrato,con fattore positivo(QBO+) e minimo solare
si ha una situazione di NAO+ sulla fascia temperata/mediterranea europea.
...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
Malgrado la giovane età hai cervello da vendere, molto bella l'analisi,complimenti!
Grazie ragazzi.
Mi ci voleva in questo momento..
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Mi associo ai complimenti dei forumisti.
Grande Gianluca.
...ma perchè non entri nello specifico delle previsioni a lunga scadenza, visto che hai tutti gli elementi fin qua esposti a portata di mano?
Devi pur iniziare anche sbagliando, con una tua teoria.
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Ehm...Ti sei perso qualcosa Rox.
Ad inizio Inverno(e Steph,Blizzard o Campy possono confermare) avevo
paventato la possibilità che questa stagione potesse essere di gestazione,
nonostante la chance che avevamo di avere un mix teleconnettivo buono.
Invece,già da Ottobre,si notavano le prime difficoltà,per altro considerevoli,
delle SSTA positive e della Qbo in netta fase di westerlies.
Mi pare,tutto sommato,di aver detto bene.
Però,oggi,godiamoci le piogge e la neve in montagna(un toccasana per
le escursioni ma soprattutto per le riserve idriche),monitorando quello
che potrebbe essere un finale di febbraio interessante ed un proseguo
altrettanto dinamico.
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http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=15003
Stiamo vivendo in queste ore un marcato peggioramento di stampo atlantico, arrivato secondo tempistiche anomale, ma ugualmente ben accetto visto il gap pluviometrico che segnalano gran parte delle regioni italiane.
La dinamica di questa fase depressionaria è pregevole dal punto di vista sinottico/teleconnettivo, essendo didascalico il posizionamento dei valori e delle figure bariche.
In Europa vige un regime climatico semi-zonale, con valori pressori intensi alle medie ed alle alte latitudini, corrisposti da un index AO negativo ed in continuo regresso; sulle mappe sinottiche si riscontra una decisa presenza anticiclonica nel medio Atlantico contrastata da una vivace azione polare passata, sostanzialmente, ad un core bilocato in wave pattern 2, con pulsazione canadese intensa. In questa veduta d'insieme manca la rappresentazione di altri fattori che contribuiscono a confondere le idee ed innescare dubbi evolutivi: NAO, EAJ, MJO, QBO, ITCZ, POLAR/EURASIA, SP etc.
Tra tutti, la NAO, si attesta su valori di debole positività e, come abbiamo detto nello scorso editoriale, questa sua condizione da una parte preclude una tendenza agli scambi meridiani ma, d'altra parte, propone una serie di evoluzioni interessanti e possibili.
Con una NAO deb.+ potrebbe instaurarsi un regime di Scandinavian pattern positivo, con blocco anticiclonico alle alte latitudini e possibile fase di termicizzazione.
Questa futuristica visione barica, presa isolatamente, può indurre a ritenere che vi sia una grossa probabilità di innesco freddo/continentale verso il Mediterraneo: ma le dinamiche sono molto più complesse.
Osservando le serie storiche delle annate con le irruzioni più intense, noteremo che la NAO è quasi sempre stata in condizioni di forte-moderata negatività e, soprattutto, accompagnata da una EA- ed un pattern scandinavo neutro/positivo.
Nella circostanza attuale abbiamo soltanto la possibilità di un blocco pressorio tra Scandinavia e Russia non accompagnato da una efficace azione del ramo atlantico in veste di oscillazioni NAO e del jet stream (EA).
Altri valori, non trascurabili, non sono nella condizione di proporre vedute ottimistiche nel medio termine e, tra tutti, possiamo citare MJO e QBO.
La MJO è tornata in fase di nucleo e, l'unica nota positiva sulla quale slanciarsi in analisi propositive, è un suo indirizzamene verso la fase 7/8, luoghi dell'oscillazione che provocherebbero una miglior disposizione della Cella di Hadley e una conseguente attività longitudinale delle onde.
La QBO resta in fase positiva e non c'è motivo di pensare ad un suo improvviso cambio in easterlies poiché non è ancora raggiunto il punto di viscosità tra West e East, dove essa cambia di segno e muta di direzione. La condizione di QBO+ , oltre che inibire in un certo modo gli scambi meridiani, è accompagnata dal Solar Flux basso e, come da statistica, l'accoppiata non è generatrice di situazione dinamiche fredde in Europa/Mediterraneo.
In America lo stratwarming ha potuto generare l'irruzione che seguiamo in troposfera grazie ad una condizione teleconnettiva (PDO-) fruttuosa, accompagnata da un blocco aleutinico che, proprio dalla pacific decadal oscillation, ha tratto energia.
In Italia/Mediterraneo è ora in atto un buon riscaldamento stratosferico in area atlantica ma, il vero problema, è che non si riesce a creare un forte anticiclone in Atlantico con estensione meridiana; senza questa importante figura barica sarà difficile ottenere una depressione retrograda orientale o una saccatura intensa da N-N-E.
L'index AO rappresenta, ad oggi, una situazione di forte azione stratosferica ma non è confortato dal suo ramo atlantico, inibito dai continui warming e dall'attività pressoria vivace alle medie latitudini, confortata da una cella di hadley poco attiva e da un ITCZ sempre propenso ad innescare apporti di matrice sub-tropicale, per ora frenati grazie alla semi-zonalità ed al flusso ciclonico atlantico.
Lo stesso warming, ora in fase minor, potrebbe coadiuvare una risposta in troposfera, facilitando una maggior distensione dell'Hp in sede atlantico-scandinava ma, per ora, noto che gli Ep-flux restano abbastanza divergenti, non facilitando la propagazione del riscaldamento e l'azione di blocking. Aspetto il prossimo aggiornamento di circolazione stratosferica.
Il quadro sinottico descritto non è molto favorevole ad un'ondata di freddo e, in questo inverno fatto di scampoli freddi e staticità, è bene partire da una accurata analisi oggettiva, prima di impostare faraoniche visioni sinottiche.
Con questo vogliamo comunicare ai lettori che, nonostante una visione globale complessa, le possibilità di una recrudescenza termica sono discrete, a partire dalla seconda decade mensile.
Dobbiamo però mettere sul piatto della bilancia una limitazione teleconnettiva-sinottica evidente, che può però essere contrastata proprio da questi continui warming che, in brevi lassi temporali, riescono a mutare gli scenari barici.
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In attesa degli aggiornamenti del flusso stratosferico/troposferico per osservazione la propagazione e gli eventuali effetti sulla baroclinicità dei sistemi europei.
Intanto si osserva una lieve propensione della MJO ad orientarsi verso una nuova fase di possibili ondulazioni.
L'ENSO e lo studio delle SSTA mostra diverse anomalie termiche con possibile
diminuzione,du buona fattura, del NINO.
Qualcosa bolle in pentola(e lo sapevamo già) però lo scenario europeo mostra
l'enorme difficoltà nel creare un indotto capace di far rettrocede la massa d'aria fredda.
Vediamo cosa si riesce a mettere in atto:intanto anche la NAO è prevista in debole ma costante diminuzione.
Purtroppo il patternm scandinavo è molto forte e forse era meglio in condizioni di SP deb+/neutro.
Come vedete è una situazione con tanti fattori in lotta tra loro,come da diversi mesi a questa parte.
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