secondo me va migliorata l'area didattica, insomma vanno inserite dispense, esempi piccole simulazioni, cosi' da imparare anche un po' di base della teoria davvero bella interessante ma sicuramente non elementare che c'e' alla base
Sono d'accordo anch'io su questo punto: e' da anni che anche la SMI (Societa' Meteorologica Italiana) si batte per l'istituzione di un albo dei Meteorologi professionisti che darebbe anche piu' dignita' a questa professione che e' un lavoro come un altro e non si capisce perche' non debba essere trattata come tutte le libere professioni. All'estero ci sono gia' arrivati da anni, spero che ci arriveremo anche qui in Italia.
Un'altra cosa smilitarizzare il servizio meteo italiano e renderlo civile come in tutti gli altri paesi europei con sedi regionali e locali (in cui collaborano anche volontari cittadini,per esempio di MNW o altre reti amatoriali) per un monitoraggio capillare del territorio. Nulla contro l'AM che bisogna ammettere e' migliorata molto ultimamente,ma credo che sia antiquato continuare ad avere un servizio meteo militare.
Ste
"L'alba è meravigliosa, la pioggia rinfresca, il vento ci prende in braccio, la neve ci riempie di allegria. In verità non esiste il brutto tempo, ma soltanto differenti tipi di bel tempo" (J. Ruskin)
Le mie foto su flickr: http://www.flickr.com/photos/33434902@N04/sets/Socio WWF dal 1993
1) Cosa non ti piace del modo in cui viene fatta meteorologia in Italia?
2) Quali sono i temi di cui vorresti sentire parlare?
3) Cosa proporresti per incentivare la cultura scientifica in questo settore?
4) Opinioni personali: tutto quello che avete sempre voluto dire in proposito ma che non avete mai detto (moderando i termini e, ovviamente, con critiche costruttive…)
Ecco le mie risposte.
1/2/4) Il problema principale, a mio avviso, non è la quantità di tempo a cui viene dedicata
una rubrica di meteorologia ma il modo con cui vengono esposte al pubblico le
informazioni all'interno della rubrica stessa.
Sembra quasi che tra i vari personaggi preposti a dare informazioni meteo, ci sia una
sorta di timore di essere giudicati dai telespettatori ogni qual volta c'è da
annunciare l'arrivo di una fase piovosa, anche se questa si presenta dopo mesi di
siccità. La realtà è che i media non hanno mai sensibilizzato il pubblico sul tema di
questo affascinante settore della scienza e continuano a non farlo. Un metereologo è
spesso costretto ad usare un atteggiamento negativo verso qualsiasi evento meteorologico
che non sia una giornata di sole per puri motivi di audience.
L'opinione pubblica, che già prova poco interesse per l'argomento in questione, risulta
fortemente influenzata e tende ad associare ad una normale fase piovosa, sempre
qualcosa di negativo.
Per combattere il malcostume e i luoghi comuni che dilagano in questo settore si dovrebbe
iniziare ad adottare un linguaggio meno condizionato educando il pubblico, oltre che
informarlo.
Un esempio tra tanti: il termine "brutto tempo" dovrebbe essere eliminato dal vocabolario
della meteorologia e usare più semplicemente la frase "una giornata di pioggia".
In questo caso si renderebbe l'informazione più obiettiva e meno faziosa.
3) Già nelle scuole si dovrebbe insegnare una minima dose di climatologia magari accompagnata
da un ritorno in grande stile della vecchia educazione civica. Da qui ne deriverebbe
anche uno studio sull'educazione verso l'ambiente e quindi l'ecologia, un argomento che
dipende strettamente dal clima.
La cosa più importante è che si infonda la convinzione che la pioggia non è soltanto
importante per la nostra stessa esistenza, ma è fondamentale per l'economia di una
nazione e per l'intero ecosistema.
Ultima modifica di fabri64; 11/02/2007 alle 21:31
Le mie foto su flickr: http://www.flickr.com/photos/33434902@N04/sets/Socio WWF dal 1993
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