Non sono d'accordo, mentire, dire mezze verità o restare ambigui, non è un metodo conciliabile con la scienza, e è semplicemente sbagliato.
Se iniziamo a dire che il fine guistifica i mezzi, allora prepariamoci ad essere sopraffatti, prepariamoci a rinunciare definitivamente a libertà, democrazia e giustizia.
Nessuno, tantomeno in queste tematiche, si può arrogare il diritto di "manovrare le masse", qualsiasi sia il fine.
Con questi metodi si sa dove si inizia, ma non si sa mai dove si finisce!
A me piacerebbe conoscere le cause di quelle impennate...
Ho capito il tuo ragionamento. Ma una cosa è un aumento derivato da una serie di cause "naturali" altro sarebbe, in teoria, un aumento legato a cause antropiche. Il primo potrebbe essere un trend, il secondo una perturbazione.
Ai fini pratici ciò vorrebbe dire che nel primo caso (trend) per ristabilire l'equilibrio di partenza dovresti anche attendere che tutte le condizioni di base del trend mutino. Dovresti, insomma, aspettare che muti il trend.
Nel secondo caso si tratterebbe di un'immissione artificiale. Quindi non è detto che i tempi di maltimento siano gli stessi.
In ogni caso si tratta sempre di un tempo lunghissimo. Forse ha ragione Gb quando pensa ad una soluzione artificiale al problema. Spero, anche se, a naso, la difficoltà maggiore che vedo è quella di trovare un cattura CO2 che non ne immetta dell'altra nel compiere l'operazione...
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Mah, in passato la Natura ha risolto stoccando la CO2 nei depositi fossili.
Visti i quantitativi in gioco penso che l'unica strada percorribile sia quella di aumentare la fitomassa più consistente, ovvero le foreste calde e temperate, quelle biologicamente più attive.
La via artificiale mi sembra irta di incognite.
Abbiamo già fatto abbastanza danni giocando al "piccolo chimico". Direi che sia giunta l'ora di smetterla con le soluzioni "tecnologiche"...
Inoltre, mi sembra che dai grafici emerga un sostanziale trend al rialzo nel quale si è impostato l'effetto antropico.
Indubbiamente il trend rialzista c'era: siamo in epoca interglaciale. Per la fitomassa: hai ragione, ma sai meglio di me che si scontra con la necessità di dar da mangiare a 8 miliardi di persone. Non c' è solo il problema delle emissioni, c'è anche il land use che non mi pare sia stia arrestando (a livello globale. Qui da noi magari è diverso).
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
1) mai sentito parlare di benefici economici indotti dal principio precauzionale in ambito di protezione ambientale?
2) chi mente?
3) nessuno resta ambiguo: esporre ragionamenti, ipotesi, scenari con una probabilità che si verifichino o meno quantificata percentualmente non è nulla di scandaloso e nemmeno poi così raro nell'ambito scientifico, anzi.
Parlare di fattori di certezza / di confidenza fa parte della teoria dei sistemi esperti (AI) di cui la scienza (e non solo la climatologia) da diversi anni ormai si serve.
Il resto mi pare un discorso un po' fuori tema.
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