Artico verso l'abisso... eppure lo dicevamo che...

**Albert0** · 27/12/2016, 22:13

Originariamente Scritto da baccaromichele

Le temperature stanno calando ma rimangono sempre su valori altissimi
Allegato 448486

Questa temperatura a dove e' riferita?

**fabio.campanella** · 27/12/2016, 22:29

Originariamente Scritto da Albert0

Questa temperatura a dove e' riferita?

Media oltre gli 85N se non erro... comunque ne parlavo altrove in questo forum... si sente puzza di "shift climatico" per quelle zone... spero di sbagliarmi.

**Albert0** · 27/12/2016, 22:38

Originariamente Scritto da baccaromichele

NSIDC perde 148.000km2 di estensione il 21 dicembre, praticamente tutti sul settore Atlantico
Immagine

rosso=parte persa rispetto media climatica?

**Alessandro(Foiano)** · 27/12/2016, 22:48

Originariamente Scritto da fabio.campanella

Media oltre gli 85N se non erro... .

da quanti anni sono che questa media viene rilevata? la densità delle rilevazioni è la stessa nel tempo?
se da fine anni '70 mi pare un pò scarsino come riferimento climatico.

**digitos** · 28/12/2016, 13:17

Originariamente Scritto da fabio.campanella

Media oltre gli 85N se non erro... comunque ne parlavo altrove in questo forum... si sente puzza di "shift climatico" per quelle zone... spero di sbagliarmi.

80N

**elz** · 28/12/2016, 19:03

l'anomalia artica di nov-dic 2016 è un evento con tempi di ritorno di 50 anni (70N-80N) e 200 anni oltre 80N e questo anche dopo aver tenuto in considerazione il trend al riscaldamento. Più probabilmente il ripetersi di questi eventi è indicativo di un aumento della variabilità nell'artico; secondo un recente lavoro (Woods-Caballero) la frequenza di queste intrusioni di aria mite ed umida dall'atlantico è aumentato considerevolmente nell'ultimo decennio. Questi eventi causano un arretramento del ghiaccio, inizialmente a causa dei venti che spingono la banchisa verso l'interno e in seguito a causa dell'aumento di radiazione IR dovuta al trasporto di vapore acqueo che impatta in particolare la regione di Barents-Kara per un periodo prolungato; l'arretramento dei ghiacci e la presenza di anomalie positive durante l'autunno rende anche più facile per le intrusioni di aria mite raggiungere l'interno dell'artico.

La causa è probabilmente da ricercarsi negli oceani tropicali ed in particolare anomalie di convezione nella regione indo-ovest pacifico tendono a precedere queste anomalie, molte cose stanno cambiando anche nei tropici in particolare proprio nella regione indo-pacifico dove il gradiente tra oceano indiano e pacifico è aumentato in modo anomalo negli anni 2000, a questo punto non è molto chiaro se il ripetersi di questi eventi rientra all'interno della normale variabilità interna i cui effetti sono amplificati dal nuovo stato artico o se stà emergendo qualcosa di nuovo, in ogni caso questi eventi pur essendo di breve durata hanno un impatto sostanziale su temperature e ghiacci artici durante l'inverno.

Un analisi dell'anomalia artica e 2 studi recenti su questi eventi:
North Pole, Nov – Dec, 2016 – World Weather Attribution

http://journals.ametsoc.org/doi/full...LI-D-15-0773.1

http://journals.ametsoc.org/doi/10.1...LI-D-15-0074.1

**Copernicus64** · 28/12/2016, 19:38

Anch'io stavo monitorando con preoccupazione la paurosa anomalia termica sopra gli 80° di latitudine. Mi chiedevo tra l'altro se un'anomalia del genere non possa influire negativamente sullo sviluppo di blocking invernali in un modo che non ha precedenti.

Tuttavia c'è anche da tenere presente un'altra anomalia mai registrata prima e cioè la presenza di acque oceaniche ancora libere dai ghiacci anche oltre la latitudine 80N.

Siccome la temperatura riportata è quella prossima al suolo è probabile che la media termica per l'area 80-90N risulti ora fortemente influenzata dalle acque libere dai ghiacci. Questo sembra essere in parte suffragato dal fatto che a 850 hpa le T pur essendo alte, non presentano quei valori di anomalia.

Sarà interessante verificare se, dopo la discesa gelida dei prossimi giorni una volta ricreatosi il pack, si assisterà o meno ad un riassestamento delle T su valori più prossimi alle medie del periodo...

**digitos** · 28/12/2016, 21:09

Originariamente Scritto da Copernicus64

Anch'io stavo monitorando con preoccupazione la paurosa anomalia termica sopra gli 80° di latitudine. Mi chiedevo tra l'altro se un'anomalia del genere non possa influire negativamente sullo sviluppo di blocking invernali in un modo che non ha precedenti.

Tuttavia c'è anche da tenere presente un'altra anomalia mai registrata prima e cioè la presenza di acque oceaniche ancora libere dai ghiacci anche oltre la latitudine 80N.

Siccome la temperatura riportata è quella prossima al suolo è probabile che la media termica per l'area 80-90N risulti ora fortemente influenzata dalle acque libere dai ghiacci. Questo sembra essere in parte suffragato dal fatto che a 850 hpa le T pur essendo alte, non presentano quei valori di anomalia.

Sarà interessante verificare se, dopo la discesa gelida dei prossimi giorni una volta ricreatosi il pack, si assisterà o meno ad un riassestamento delle T su valori più prossimi alle medie del periodo...

E' preoccupante come lo è stata nelle ultime stagioni ma se guardate i modelli dei prossimi giorni, i venti e le temperature sono favorevoli per un recupero nell'area in questione.
Già da 2-3 giorni è così.

**Copernicus64** · 29/12/2016, 00:31

Originariamente Scritto da digitos

E' preoccupante come lo è stata nelle ultime stagioni ma se guardate i modelli dei prossimi giorni, i venti e le temperature sono favorevoli per un recupero nell'area in questione.
Già da 2-3 giorni è così.

Beh no, attenzione un anomalia delle T in superficie (mi riferisco alla zona prossima al polo) supera abbondantemente le più forti anomalie precedenti (almeno da metà autunno in poi). Riguardo ai venti e T favorevoli, la futura copertura con ghiaccio marino potrebbe dirci se è più un fatto "contingente" per così dire, oppure viceversa è qualcosa di più allarmante (per es. l'aumentata quantità di vapore acqueo dopo il super nino ecc...)

**Lucas80** · 29/12/2016, 10:47

Situazione " allarmante " , a quanto pare. Le virgolette le ho messe perché, secondo me, questa condizione potrebbe essere allarmante per noi ma potrebbe rientrare tranquillamente nella variabilità climatica a noi sconosciuta.
Al di là delle considerazioni personali, andrebbe messo anche in conto il feedback esistente tra vapore acqueo e la Regione Polare , molto complesso se preso nell'insieme delle altre variabili.
Se da un lato esiste una conclamata diminuzione dei ghiacci marini , un aumento della temperatura e, di conseguenza, l'abbassamento dell' umidità relativa con ulteriori ripercussioni indirette positive sull'aumento della temperatura ( un'analisi quantitativa ed anche per sommi capi, questa) , dall'altro esiste una sorta di riequilibrio imposto proprio dall'aumento del vapore acqueo che comporterebbe un aumento dell'umidità assoluta e, di conseguenza, dell' u.r. ritornando, grosso modo, ad un equilibrio.
Poi che l'albedo si vada a modificare ( ma di quanto? Solo localmente? In quest' ultimo caso il danno sarebbe contenuto ) insieme ad altri meccanismi tipici dell'Artico sarà tutto da vedere.

Chi vivrà vedrà, forse.