Si perchè tende ad abbassare il getto in atlantico e molto spesso la NAO con effetti che puoi immaginare:
PNA_NEGATIVE_1985.gif
Per aiutarti ancora di più ti posto un link esplicativo:
http://www.nc-climate.ncsu.edu/clima...terns/PNA.html
Ultima modifica di campy; 28/10/2011 alle 08:12
Aggiormanento 27 ottobre:
anomnight.10.27.2011.gif
Continua il riscaldamento del nord-atlantico, anche se l'anomalia positiva a largo del Portogallo/Marocco si è leggermente assottigliata.
Sovente è in effetti così anche se a volte le logiche circolatorie pacifiche/atlantiche tendono a slegarsi.
Un PNA neutro non sempre si porta dietro la NAO o la conduce su valori negativi.
Quando un indice non forza spesso operano le logiche legate alle SSTA che non propendono almeno al momento per un'evidente negativizzazione dell'indice atlantico. (Personalmente non vedo i presupposti per una NAO decisamente o prevalentemente negativa )
Metto in evidenza lo stemperamento avvenuto nelle ssta + a ridosso dell'Europa occidentale e in particolare la praticamente ormai totale rimozione delle stesse tra le coste meridionali del Regno Unito e il nord della Francia con le evidenti sempre più incisive spinte che il getto opera per entrare progressivamente verso il Mediterraneo centrale.
Queste alcune differenze rispetto alla prima decade di ottobre:
sst_anom-111009.gif
sst_anom29 ott.gif
Matteo
Oltre a quel che ha postato campy, segnalo questo mio vecchio post in cui discutevo della combinazione fra PNA e NAO.
Aggiungo, dallo studio citato di Quadrelli e Wallace, questa carta che mostra la rappresentazione vettoriale dei coefficienti di regressione degli eventi di freddo estremo (predittando) sui due PC (predittori: PC1: AO/NAO, asse delle x; PC2: PNA, asse delle y) delle SLPA invernali mensili.
La lunghezza del vettore è proporzionale all’ampiezza della regressione: più è lungo, maggiore è la variazione dell'evento di freddo estremo (rappresentato mediante la std) su una specifica zona in funzione dei due PC.
In sostanza: poca l'influenza per i settori centro meridionali, anche se un PNA+ è comunque preferibile ad un PNA-. Come si sa, si vede invece come, per il settore settentrionale (e per l'Europa centro-occidentale in generale) sia molto più importante il pattern AO/NAO- (componente vettoriale negativa del PC1) con una leggera importanza anche dell'associato pattern PNA+ (componente vettoriale positiva del PC2) soprattutto sull'ovest del continente e sui Balcani. Decisamente poco foriera di gran freddo la combinazione AO/NAO+ e PNA- (un classico da Nina).
Schermata 2011-10-30 a 17.43.11.png
~~~ Always looking at the sky~~~
Oltre al valore positivo o negativo, e di magnitudo, è fondamentale, in ottica invernale, la dinamicità del PNA.
Un PNA stabilmente su valori positivi associato ad una NAO pos. è spesso sintomo di AO pos. in quanto è la risultante di scarsi disturbi troposferici al vortice polare, mentre la combinazione PNA neg. (o anche neutro) NAO+ indica cmq un'ondulazione ad onda corta dissociata ( e divergente rispetto al getto polare) e poco influente rispetto alla sinottica atlantica (contraddistinta da una zonalità alta).
E' certamente preferibile, specialmente quando i predictors vedono probabile la prevalenza di NAO+, un PNA pos. che, qualora non troppo stabile può generare ondulazioni ad onda lunga che possono trasmettersi al vicino atlantico in fase calante che tende a far calare anche la NAO generando un forcing foriero di possibili fasi continentali ad innesco (tipo ponte di W.)
Matteo
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