L'osservazione delle varie corse modellistiche dei GM, delle carte relative alla stratosfera e il panorama attuale teleconnettivo, mi porta attualmente a pensare all'ingresso a breve 7/10 gg. in una fase assai interessante sia dal punto di vista termico che precipitativo per il nostro Paese e segnatamente per il nord Italia.
Non si può certamente prescindere dall'analisi stratosferica la quale ha evidenziato una profonda crisi in seno all'attività del vortice polare e il suo completo annientamento alle varie quote seguita da una completa dislocazione dei suoi minimi di geopotenzale, segnatamente fino ai 70 hpa.
Questo non vuole significare che gli effetti dello SWM non stiano per arrivare anche in troposfera...parlano chiaro in tal senso i modelli!
Tuttavia mi pare che al momento la dislocazione non sia così netta come quella visibile nella media stratosfera e che resista ancora un piccolo margine di coesione tra i 2 nuclei del vps il quale pur in notevole crisi, non tende a spaccarsi completamente.
Mi pare che la maggior timidezza del forcing anticiclonico sia più evidentemente visibile nel comparto pacifico aleutinico rispetto a quello atlantico.
Non concordo questa volta con quanto esposto da Remigio in merito alle possibili cause di fallimento o cmq di forte ridimensionamento degli eventi futuri.
Non credo infatti che nè una Qbo occidentale, rivelatasi assolutamente incapace nel fermare la completa rottura delle westerlies cagionata dallo SW alle quote di 30 e 50 hpa, nè una Madden ormai ininfluente o cmq con energia cinetica in esaurimento, possano ulteriormente forzare le componenti zonali delle medie latitudini che tra qualche giorno si dovrebbero pressochè completamente arrestare.
Credo invece che sia invece la coesione aleutinica l'ostacolo maggiore di un completo decadimento del vps a 100 hpa e in troposfera, che qualora non venga meno non permetterà il completo distacco del vortice polare dalle sedi subpolari, ridimensionando ma non eliminando certamente i suoi possibili effetti in termini di freddo e precipitazioni alle medie latitudini.
Questa non del tutto convinta discesa del nucleo siberiano del vortice polare è quella che starebbe in effetti alla base di una possibile marginalizzazione in termini di effetti delle regioni più a sud compreso il nostro meridione.
Ma questo non avviene per una resistenza delle westerlies alle medie latitudini (ci tengo ad evidenziarlo) bensì per una limitata discesa retrograda del vortice polare, almeno per quanto ci mostrano per ora i modelli.
Riguardo lo stop delle correnti zonali alle medie latitudini cito inoltre volentieri un passo di Stefano (steph) e già prima di Marco (blizzard)
" la forte tendenza del GWO a posizionarsi nella fase 1-2, cioè forte calo del momento angolare globale in anomalia già negativa à rilassamento dei jet polari, soprattutto nordatlantico e rinforzo e spostamento verso l’equatore di quello subtropicale à tendenza alla riduzione della zonalità a fvore i predisposizione meridiana o anti-zonale alle medie latitudini;"(fig.1)
Quanto l'ipotesi di una traiettoria troppo occidentale da parte delle discese artiche in arrivo dal nucleo siberiano anche questa mi lascia tiepido se non perplesso per i motivi sopraesposti ovvero l'interruzione dei moti zonali e la progressiva invasione verso nord ovest e verso sud ovest dell'anticiclone scandinavo (ex scand +) potrebbero verosimilmente creare un deciso blocco delle correnti temperate ed umide provenienti da ovest, tagliando di fatto la circolazione depressionaria sul medio atlantico in 2 distinte depressioni, la prima che avrà verosimilmente interessato l'Italia ad esaurirsi gradualmente sul posto (fino a quando non nuovamente alimentata) e la seconda a restare invece isolata ad ovest dell'istmo anticiclonico in prossimità della zona ancora contraddistinta da forti anomalìe SST positive. (fig 2) (fig. 3)
Attenzione che sarà probabilmente proprio la depressione italica a fungere da polo attrattore nei confronti dell'aria siberiana e il canale attraverso cui dovrebbe arrivare ....beh..... anche quello secondo me non arriverà davvero lontano dai nosrtri lidi (
Se la depressione che ci fa paura è quella tagliata dal sottoscritto in basso a sinistra, personalmente non credo che possa essere affatto il target dell'irruzione siberiana ma che verrà per l'appunto tagliata fuori dall'hp.
Aggiungo inoltre che le SSTA atlantiche (il famoso dipolo +/-) dovrebbero nuovamente svolgere un compito fondamentale nel tracciare l'ago della bussola e quindi il passante del corridoio anticiclonico di blocco, che verosimilmente dovrebbe occupare la fascia centro orientale dei meridiani atlantici, lasciando invece nel settore centro occidentale una moderata circolazione depressionaria, figlia dell'ex vp canadese (probabilmente sprofondato in parte nel bel mezzo degli States) collassata e probabilmente congiunta alla depressione verosimilmente presente ancora una volta nei pressi delle consistenti anomalìe positive in capo alle SST medio atlantiche.
Per concludere ribadisco i miei dubbi riguardo al completo sprofondamento del vortice polare verso le medie latitudini per le ragioni sopraesposte (rebus sic stantibus ), ma vedo pochi ostacoli ad interferire e ad ostacolare una probabile severa ondata (forse a fasi) di freddo anche su buona parte della nostra penisola (con molte riserve al momento tuttavia per il nostro meridione) con incipit probabile dopo il 5/7 febbraio e dopo un piccolo assaggino (a discrezione della goccia retrograda ) in Scand +.
Matteo
Bene Mat, mi rileggero' per benino e attentamente il tuo post. Volevo solo chiederti una cosa, GFS 18 (l'unico run che ho visto negli ultimi tre gg.), mostra a 156 h l'inizializzazione di una struttura di blocking in Atlantico. Io la vedo come diretta conseguenza del "travaso" dello SW in zone "terrene".
Nei manuali di Meteorologia (cfr. Giuliacci) e' ben descritto come base per il blocking e' lo SW. Mi pare che il modello americano cominci a far vedere questa "variabile". Che ne pensi?
tks, e per i comlimenti a dopo
io ho vomitato sul sedile di un 737 AF (per chi non è pratico af=air france). figo, no? (Fedex dixit)
Complimenti Matteo, analisi dettagliata e molto comprensibile che accende un barlume di speranza.
Tieni vivo questo 3d.
http://my.meteonetwork.it/station/pgl072/index.php
http://meteovalenzano.altervista.org/
https://www.wunderground.com/weather/it/valenzano/IBARIVAL2
grande mat questa sì che è un'analisi lineare e ben esposta!
ti faccio presente un solo appunto:
la ormai prossima riproposizione della famosa falla iberica (figlia di un apprezzabile abbassamento di magnitudo della NAO), a quanto mi sembra di capire, per te non rappresenterebbe un pericolo rilevante per un eventuale deviazione del flusso gelido in seno al collassamento (ancora eventuale) del lobo siberiano del vpt.
ebbene io credo di ritenere questo elemento già molto rilevante per un maggiore coinvolgimento delle regioni centrali e meridionali da parte delle probabili discese artiche
se davvero la fase di NAO- si rivelerà un semplice intermezzo (e qualche segnale pare intuirsi dal long range modellistico serale, con la depressione spagnola che affossa nella piega del getto) considererei quantomeno molto più basse le possibilità di nefaste rimonte subtropicali e guarderei sicuramente con più fiducia l'evoluzione long range che ormai da qualche giorno i modelli propongono a 180-240h
Non mi spiego in tal senso le tue riserve relativamente alle chance che il sud potrà giocarsi nei prossimi 15 giorni.
con stima
Forse si mal focalizza il "problema" soggettivizzando una visione che soggettiva non è. Mi spiego. Lo SW produrrà una forte irruzione di aria fredda su 3/4 d'Europa, probabilmente Inghilterra e Spagna comprese, dopo il 5 febbraio. Ciò dimostra che la resistenza delle westerlies è praticamente assente, a maggior ragione se si conta anche l'irruzione fredda tra domenica 1 e martedì 3 febbraio che sparerà proprio verso ovest.
Semmai bisognerà capire perchè non l'Italia, o meglio, perchè si la Spagna grazie a quella costante area depressionaria sulle coste atlantiche della penisola iberica, ben individuabile anche in gran parte delle quote stratosferiche.
p.s. poi magari da domani e dopodomani le carte vireranno verso il freddo per l'Italia
Citta' di Castello(PG):
http://www.tifernometeo.tk/
"...Lasciamo perdere poi il 1985, chi non c'era non può capire: la neve la mattina dell'8 coi i primi fiocchi a -16°C, il cielo buio con i lampioni accesi anche di giorno, le uova crepate nel pollaio, gli schiocchi dei tronchi delle piante da frutto che scoppiavano, etc. etc." Gigiometeo
Si ma,secondo i modelli attuali il freddo non sfonderebbe neppure in Spagna, a parte un assaggio nella parte settentrionale del paese il giorno 3. Per ora la colata non riuscirebbe proprio a coinvolgere il Mediterraneo grazie a quelle depressioni al largo dell'Iberia. Poi con Gfs 00 di oggi si intravvedono buoni segnali per l'arrivo del freddo dopo il 7-8. La situazione e' assolutamente da seguire, e l'inverno non e' ancora finito. Grazie Mat per la sempre ottima lettura della situazione in addivenire.Allego un paio di carte interessanti con graziose gocce fredde a spasso per l'Adriatico..
In attesa.........Dati aggiornati ogni 5 minuti qui. http://www.meteotitano.net/ora.php
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