Aria limpida grazie al fresco maestrale di questi giorni e allora ecco che si scorgono orizzonti inaspettati guardando verso l'interno, verso la Valle dell'Ofanto.

Prendendo come punto di osservazione l'area nei pressi della foce, ci si rende conto come il fiume apra un vero e proprio campo visivo che si divide in due quadranti principali: a sinistra il brullo l'altopiano murgiano, a destra le dolci pendenze che giungono dal subappennino dauno. Nel mezzo svettano in lontananza alcune cime appenniniche.

La più evidente è quella del monte Vulture, un vulcano spento di 1326 m. in provincia di Potenza, oggi foriero di acque sorgive e fitti boschi di latifoglie. A sinistra spuntano altre cime arrotondate dell'appennino lucano (nei pressi di Muro Lucano e Avigliano) ma ciò che sorprende è la sagoma che si scorge poco alla destra del Vulture. Si tratta del Cervialto: montagna più alta (1808 m.) del gruppo dei monti Picentini, tra le province di Avellino e Salerno.

La distanza è notevole: 111.6 km ma l'ottima visibilità rende visibili panorami a dir poco inaspettati.
Ecco le foto:

Il Vulture. Si scorgono anche i ripetitori televisivi.




Il Cervialto





La bassa Valle dell'Ofanto è punto strategico e consente di osservare tante altre "figure" stagliarsi all'orizzonte. Completano la gallery alcuni scatti di Castel del Monte(533 m.) e di due cime garganiche: il monte Calvo (1056 m.) e il monte Sacro (857 m.)

Il castello di Federico II


Il monte Calvo, punto più alto del promontorio garganico



Il Monte Sacro