Vorrei porre un quesito sui temporali che troppo spesso,in determinate situazioni soprattutto per la formazione di cumulonembi durante le ore più calde della giornata,vanno a colpire determinate zone del Salento interno dove la convezione viene stimolata per qualche particolare motivo.
Riporto qui,sintetizzato,un pezzo del futuro articolo,per una maggiore visualizzazione,che sarà posto sull'home page per il riepilogo del mese di Giugno.
Per la grafica delle immagini,accontentatevi!
Questa è la situazione del vento al suolo in una delle situazioni temporalesche pomeridiane:
come potete vedere,e come già accennato da Franko in alcuni post,vi è un'incontro di brezze (quella adriatica,che ha direzione N-Ne e quella jonica che ha direzione W-Sw)
In seguito,sono riportati alcuni shizzi sulla probabile analisi del fenomeno..
dall'alto si può notare che sono spesso le stesse zone a subire l'effetto temporalesco.
In dettaglio,probabilmente,la convergenza dei due venti condensa l'umidità e dà un'ulteriore spinta alla convezione solo nei punti dove questa avviene.E' possibile?
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Marco Fioschini
L'oscurità cela quel che di giorno puoi vedere. La luce cela quel che di notte puoi ammirare: l'immenso.
Ciao Marco, il discorso mi sembra molto interessante. E secondo me merita un dettagliato approfondimento. La conformazione geografica del Salento risulta interessante sotto tanti punti di vista.
Se avete mappe di altri parametri relative a quella giornata postatele.
Sarebbe interessante dare uno sguardo e poter controllare le seguenti:
- Precipitazioni;
- Cape;
- Whiting;
- Total Totals
- Temperatura e Geopotenziale a 500
- Shear
Ciò che voglio capire è se la tua analisi sia l'unica vera motivazione relativa alla formazione di quei ts o se invece ha fatto da "miccia" ad una situazione già di per se favorevole.
Bello spunto!![]()
Quella che avevo battezzato con il nome di SCB (Salentinian Convergence Belt). A mio parere la dinamica descritta è molto plausibile.
La linea di convergenza delle due brezze predispone le condizioni al suolo; la contemporanea predisposizione dell'atmosfera alle quote superiori (ed in quei giorni c'era sebbene talvolta non eccezionale!) comporterebbe l'innesco delle note celle sulla dorsale salentina.
Resta da analizzare, come dice giustamente il buon Alex, una serie di indici.
Sempre a mio modesto parere il fatto che i temporali si formino laddove si ammassanno i cumuli trasportati dalle brezze e che la posizione di questa linea dipenda in maniera diretta dalla forza relativa dei due venti (il gran numero di stazioni ci consente di valutare molto bene questo fatto), pone delle valide basi per pensare che le brezze convergenti fungano da forzante e catalizzatore (ovvero accelerano, esaltano) l'instabilità qualora in quota le condizioni siano favorevoli (cape elevato, vorticità, curvatura ciclonica, scorrimento di masse d'aria umida alle quote medio-alte, gradiente termico elevato...ed altri fattori importanti per la convezione, lo sviluppo e l'accrescimento dei sistemi temporaleschi)
[CENTER][B][URL="http://www.bfpmeteo.it"]www.bfpmeteo.it[/URL] - [/B][B]Osservatorio Meteorologico di Terlizzi[/B][/CENTER]
[CENTER]Dati in Tempo Reale - MeteoCam Live - Carte Sat Radar
[U][URL="http://www.bfpmeteo.it/ase/ase.htm"]Indice SI-ASES (Adriatic Sea-Effect Snow)[/URL][/U][/CENTER]
Molto interessante e soprattutto analisi condivisibile
Il Salento ha una particolarità che lo rende unico nel panorama nazionale: è l' unica penisola priva di rilievi e contemporaneamente è abbastanza "stretto" da permettere la convergenza di due tipi di brezze, appunto l'adriatica e la ionica.
Inoltre in certe situazioni anche le zone interne ioniche e adriatiche possono essere interessate da brezze non di propria "competenza", visto che nessuna località è distante più di 35 km in linea d'aria dal mare più lontano.
Spesso il vento sinottico influisce su quest'aspetto, e così anche sulla linea di convergenza delle brezze, che in linea di massima avviene nelle medesime zone, ma a volte anche più ad W (verso il primo entroterra ionico) o, più spesso, ad E (adriatico), restando il fatto comunque che le zone orientali sono più piovose di quelle occidentali.
Nel caso preso in esame, quello del 3 Luglio scorso, secondo me va aggiunto che il fattore delle correnti in quota mediamente settentrionali (sia a 850 che a 500 hPa) che hanno maggiormente favorito le zone occidentali salentine, mentre ad est solo qualcosa sull'estremo lembo meridionale.
Quindi, oltre al discorso delle brezze, in quell'occasione ha influito anche la "level-guide" in quota.
Per la cronaca, in quel giorno la mia zona (in genere difficilmente favorita dai ts di calore) fu ben colpita, ben 40.2 mm in meno di un'ora, mentre verso est quasi nulla, così come anche la costa gallipolina.
Riguardo gli indici temporaleschi, i principali furono questi (radiosondaggio Brindisi 12z):
- CAPE 634.08
- SI 2.13
- LI -2.02
- SWEAT 139.59
- K-Index 29.10
- TT 45.20
- CINS -19.01
Alt. Gpz 500 hPa: 5760
Temp. 500 hPa: -11.3 °C
DP 500 hPa: -22.3 °C
(University of Wyoming - Radiosonde Data)
Infine, riporto il radar di precipitazioni di quel giorno, grazie alla gentile concessione di Francesco Paolo(quindi in questo caso la "striscia" di confluenza è spostata più verso W)
Meteosfera
Reti: MNW - WU - Sup.
"Colui che segue la folla non andrà mai più lontano della folla. Colui che va da solo sarà più probabile che si troverà in luoghi dove nessuno è mai arrivato" (Albert Einstein)
Bene Stefano!
Un appunto sulla level-guide: questa ci aiuta a capire da che parte pioverà, mentre quella che io chiamo radice (ovvero la base, l'origine) del temporale o dei cluster temporaleschi dipende fortemente (o coincide probabilmente) dalla zona di confluenza delle brezze. In teoria, se volessimo provare "scientificamente" questa teoria dovremmo analizzare dei buoni LAM e tentare di fare una prognosi su quella che sarà la striscia di confluenza e la zona precipitante.
[CENTER][B][URL="http://www.bfpmeteo.it"]www.bfpmeteo.it[/URL] - [/B][B]Osservatorio Meteorologico di Terlizzi[/B][/CENTER]
[CENTER]Dati in Tempo Reale - MeteoCam Live - Carte Sat Radar
[U][URL="http://www.bfpmeteo.it/ase/ase.htm"]Indice SI-ASES (Adriatic Sea-Effect Snow)[/URL][/U][/CENTER]
si, giusta osservazione![]()
quindi credo che, parlando del leccese, in quella giornata la convezione (e quindi l'incontro di brezze) fosse partita nell'area ad W di Lecce, più o meno attorno le zone Campi-Salice-Veglie e poi le correnti abbiano trasportato i nuclei verso sud, che nel frattempo si sviluppavano sempre più (da qui si vedeva ottimamente).
Meteosfera
Reti: MNW - WU - Sup.
"Colui che segue la folla non andrà mai più lontano della folla. Colui che va da solo sarà più probabile che si troverà in luoghi dove nessuno è mai arrivato" (Albert Einstein)
Ringrazio tutti gli intervenuti,è diventato un post interessante.
Per cui,la prossima volta ci sono condizioni temporalesche,sarà da analizzare bene questo aspetto al fine di confermare quest'affascinante fenomeno!![]()
Marco Fioschini
L'oscurità cela quel che di giorno puoi vedere. La luce cela quel che di notte puoi ammirare: l'immenso.
grandi ragazzi
interessantissimo post
personalmente credo non ci siano dubbi...
già in situazioni di vento sinottico le linee di convergenza nei bassi strati favoriscono l'avvio della convezione temporalesca
è evidente come anche in questa casistica di vento termico (unitamente anche ad altri fondamentali parametri) la conformazione geografica della penisola salentina contribuisca la genesi di una linea di convergenza e quindi delle celle, sarà poi la disposizione dei venti in quota a spostare l'asse temporalesco più vero lo jonio e o verso l'adriatico.
speriamo di assistere quanto prima a nuova fenomenologia di questo tipo per poter approfondire questo argomento.
Come già Marco e Stefano hanno evidenziato,sicuramente le correnti in quota direzionano i temporali verso alcune zone piuttosto che altre ma un'altro fattore secondo me,da considerare,è l'intensita delle due brezze al momento della fenomenologia.
Se la brezza adriatica,in quel giorno,risultasse più intensa e con una spinta maggiore verso l'interno,rispetto a quella dello Jonio,ovviamente l'innesco della fenomenologia avverrà più ad W.
Questa è un'immagine che salvai il 2 Luglio
se guardate,l'ho salvato qui,si nota una netta zona di convezione prima dello sviluppo delle celle
p.s. si potrebbe anche inviare una segnalazione formale al CNR di Lecce a nome anche di Meteonetwork,loro sicuramente avranno le attrezzature più adeguate..che ne pensate?
Marco Fioschini
L'oscurità cela quel che di giorno puoi vedere. La luce cela quel che di notte puoi ammirare: l'immenso.
Complimenti per il bellissimo post e le analisi dettagliate del fenomeno!!!![]()
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[I].......un inverno senza neve è un come un bel fiore che non sboccia mai.......[/I]
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