Guarda, ti dirò: anch'io credo che inizi proprio da quelle zone; ma la cosa "affascinante" e, al contempo, "impressionante", è che di salite vere e proprie diciamo, non se ne vedono sino a Cuneo...
Comunque si, non appena riesco a riscaricarmi Google Earth, darò subito un'occhiata
Però, dai, ti do una chicca .
La prima volta che sono venuto a Cuneo (questo a giugno), per sbaglio, uscito dal casello di Asti-est, mi avventuro per alcune strade provinciali che tagliavano praticamente le Langhe; sono arrivato a Cuneo passando per Barolo e La Morra... Vabbè...era la prima volta! Ecco, facendo questo giro qualche salita l'ho vista
Google Maps Find Altitude questo sito ti dice l'altitudine precisa del punto che ti interessa, basta cercare la località sulla mappa e cliccare sulla zona che vuoi, non serve scaricare niente.
Se vuoi incontrare una salita vera e propria allora devi passare dalla A21 quindi da Asti verso Torino:
l'autostrada corre pressoché in piano da Asti fino a Villafranca d'asti (160m s.l.m) superata la quale appena due chilometri più avanti inizia una decisa salita che sembrerà portare in cima ad una collina ma raggiunta la punta invece ti si aprirà davanti un paesaggio decisamente piano e molto aperto: l'Altopiano Piemontese, infatti la salita termina a San Paolo Solbrito a quota 260m.
Questo effetto sorpresa è massimizzato in una zona 2 km più a nord: partendo dall'agrimacelleria Cascina Capello (190m) nel cumune di Villanova d'Asti si prende la strada provinciale 2 verso ovest: una tipica strada collinare, abbastanza stretta, in un contesto boscoso e chiuso tipico dei rilievi del Monferrato, che con una serie di curve scala un versante collinare prendendo rapidamente quota ed è proprio l'ultima curva che sterza con decisione introducendoti sull'altopiano piemontese, proprio all'incrocio con la strada provinciale 16, quota 265 metri.
Passando invece per la A33 Asti-Cuneo la morfologia del territorio è più complicata: negli anni il Tanaro ha eroso il proprio letto e, proprio in virtù della subsidenza dell'area astigiana rispetto a quella torino-cuneese, ha dato vita a quella che prende il nome di Cattura del Tanaro. Il Tanaro infatti nelle ere passate scorreva verso nord superano l'attuale città di Bra e buttandosi nel Po tra Carmagnola e Carignano (solo mi immagino le continue alluvioni a Moncalieri che per forza di cose doveva essere una palude) successivamente però l'erosione anche ad opera di altri rii ha fatto scivolare il Tanaro verso Est in una zona appunto più bassa che ha infine scavato la val Tanaro di Alba dividendo le Langhe dal Roero. Dunque partendo da Alba (160m) si risale la valle verso ovest in leggera ed ovvia pendenza e superata la confluenza tra il Tanaro e la Stura di Demonte, proprio sotto la cittadina di Cherasco ad una quota di circa 195m, la strada inizia l'unica salita ravvisabile che sale la sponda sinistra della Stura a sud dell'abitato di Roreto le cui case si affacciano proprio verso il fiume e sono visibili da sotto durante l'ascensione che porta ad una quota di 300 m ma qui la percezione viene meno sopratutto perchè l'autostrada taglia l'ultimo pezzo con una galleria; percezione che invece si riacquista facendo la strada normale poco più a nord che si inerpica con i tre tornanti di Roreto.
Da qui, si sale su di un lungo piano inclinato di 35 km fino ai piedi di Cuneo (circa 500m di quota) senza appunto avere la possibilità di accorgersene (troppo lungo).
Ps: l'Auchan è a 515m e S. Rocco Castagnaretta è a 580m; la salita la fai, almeno in parte, sul ponte del fiume Gesso che entra poi in galleria uscendo ad una quota di 560m.
scusate se mi sono dilungato un poco, frattanto che si aspetta la pioggia...
ma di quei 10-13mm dell'Agnello con -3°C?
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per dover di cronaca oggi attorno alle 18.45 10 minuti di grandine (dimensioni 1cm) a Castelletto Stura
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Guarda, sei stato a dir poco esaustivo! Credo che una voce enciclopedica non avrebbe saputo spiegare in modo migliore e più dettagliato rispetto a quanto tu hai fatto, davvero.
Si, in effetti sono stato a Cherasco e questa cosa l'ho notata;
cambiando luogo, la zona verso Ceva è praticamente appenninica: di salite e curve ne ho trovate a iosa...(ma, in verità, già da Mondovì procedendo per Ceva e subito da Vicoforte, lo scenario diventa sensibilmente appenninico a mio parere).
Ecco, infatti -riguardo alla zona di Auchan- proprio il ponte sul Gesso mi ha dato quella impressione che mi dicevi: ed è lì allora che inizierà la salita
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