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  1. #1
    Vento forte L'avatar di Giovanni78
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    Predefinito Mi date una mano a comprendere la propagazione degli sfondamenti oltre lo spartiacque?

    Le nevicate per sfondamento sono quelle che mi affascinano di più...
    Per l'anno corrente in base alla natura delle nevicate mi sono annotato il tipo di correnti con cui avvenivano.
    Ebbene, questi sono i dati:

    sfondamento stau
    SW SE
    1.Moro 335 205 519
    2.P.d. Camosci 475 202 344
    3.Zamboni 290 228 489
    4.Larecchio 169(260) 235 346
    5.Veglia 301(440) 163 367
    6.Devero 269(420) 162 263
    7.H. Furggu 369 320 420
    8.Toggia 610 238 339
    9.Vannino 424 277 311
    10.Laghetti 393 218 543
    11.Sabbione 354 203 225
    Distanza dallo spartiacque
    Moro
    0,1 km
    P.d.Camosci
    0,8 km
    Zamboni
    2,96 km
    Larecchio
    20,10 km
    Veglia
    2,02 km

    Devero
    2,72 km
    H. Furggu 13,26 km
    Toggia 4 km
    Vannino
    3,6 km

    Laghetti 1,86km
    Sabbione 1,43km










    I dati sono dal 5 di novembre, in quanto quest'anno si è trattato della prima perturbazione autunnale, le nevicate di settembre e ottobre ( circa 60 cm alle alte quote) ho deciso di non considerarle.

    Allego una piccola mappa per chi non fosse pratico della zona.
    Ho deciso di prendere in considerazione le quote over 2000, per non considerare le temperature, ma solo la propagazione delle prcp.
    Per cui in base ai dati pluviometrici Veglia e Devero si possono elevare a 450 e 425 cm circa, così come anche Larecchio andrebbe portato a 250-270.
    Quello che balza immediatamente all'occhio è che l'entità degli sfondamenti non è proporzionale alla distanza dallo spartiacque, e non è possibile ottenere alcuna funzione da questi numeri.




    Salta subitissimo all'occhio come al Lago dei Sabbioni nonostante si trovi a 1,4 km dallo spartiacque abbia sfondato meno che a Hendar Furggu che si trova a 13 km...
    Ci sono delle vie preferenziali? Come agiscono le valli confinali? Soffiano come un imbuto verso SE?
    Ci sono dei "canali" che grazie alla pressione più bassa convogliano gli sfondamenti?
    Vogliamo parlare del Lago del Toggia, che per distacco ha avuto più sfondamenti quest'anno? 610 cm contro i 475 di Pian dei Camosci che si trova appena 2,5 km più a W, più vicino allo spartiacque per altro.
    Cosa succede agli sfondamenti? Dopo aver saltato lo spartiacque ricadono con maggiore intensità laddove lo spartiacque termina la sua penombra, lasciando in penombra le zone immediatamente sotto lo spartiacque?
    Esiste una sorta di Stau di seconda mano sulle alpi non confinali?
    Ho pensato che la Valle Anzasca essendo la Saasertal e la Mattertal poco nevose non avesse sufficientemente peso, e quindi tenderei ad escluderla.
    Ho valutato la differenza fra nivometro automatico e manuale, e ho aggiunto un 10% ai nivo automatici.
    Questo è il grafico... Sono dell'idea che il massimo si abbia proprio sullo spartiacque, e poi vada a crearsi un massimo relativo notevole quando va a finire l'ombra che proietta la catena spartiacque, oltre l'andamento è quasi lineare, e lo studio diventa piuttosto facile.




    Voi che cosa ne pensate? anche da voi è così? Succede anche negli altri posti?

  2. #2
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    Predefinito Re: Mi date una mano a comprendere la propagazione degli sfondamenti oltre lo spartiacque?

    Tema e sinottica molto, moooooooooolto, affascinante.

    Mi riguarda personalmente perché l'Alto Adige ha l'intero spartiacque ricettivo al Nord e le prime vallate dopo il confine con un buon 40-60% di neve media annua proveniente da Nord.
    Picco in zona Passiria-Ridanna-Brennero, col passo Rombo - Timmelsjoch a 2510m., che ha almeno 200cm annui da Nord, e altrettanti da Sud...

    Per le Alpi Retiche e del Nordest però le sinottiche e le isobare devono tracciare venti più da NW rispetto alle Alpi occidentali.
    Bolzano questo inverno ha assistito ad almeno 3 nevicate, senza accumulo, provenienti da N-NW.

  3. #3
    Vento forte L'avatar di Giovanni78
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    Predefinito Re: Mi date una mano a comprendere la propagazione degli sfondamenti oltre lo spartiacque?

    Citazione Originariamente Scritto da Heinrich Visualizza Messaggio
    Tema e sinottica molto, moooooooooolto, affascinante.

    Mi riguarda personalmente perché l'Alto Adige ha l'intero spartiacque ricettivo al Nord e le prime vallate dopo il confine con un buon 40-60% di neve media annua proveniente da Nord.
    Picco in zona Passiria-Ridanna-Brennero, col passo Rombo - Timmelsjoch a 2510m., che ha almeno 200cm annui da Nord, e altrettanti da Sud...

    Per le Alpi Retiche e del Nordest però le sinottiche e le isobare devono tracciare venti più da NW rispetto alle Alpi occidentali.
    Bolzano questo inverno ha assistito ad almeno 3 nevicate, senza accumulo, provenienti da N-NW.
    Scommetto che su da voi nevica anche da NE...
    Qui invece l'W puro porta circa 2/3 delle nevicate da sfondamento perché più carico di umidità... ma spesso anche più più tiepido .
    Immagino che voi in Alto Adige abbiate una grande copertura di stazioni nivometriche.
    Quello su cui volevo porre l'accento è il fatto che il massimo delle nevicate da sfondamento si ha ove finisce l'ombra proiettata dallo spartiacque.
    Ad esempio, se anche al Brennero dovesse essere così la montagna che prende teoricamente più neve da N dovrebbe essere il crinale fra la cima Vallaccia e la cima di Stanga, e non la parete S della spina del Lupo, perché appunto rimane in ombra, pur trovandosi geograficamente più vicina allo spartiacque.
    Secondo me comunque Timmelsjoch ha molto di più di 400 cm di media annua a quella quota; Predoi e Sesto che media nivo hanno?

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