Originariamente Scritto da
vigna
Gigio docet
Due conti della serva sul bollente aprile romagnolo (e non solo) da poco conclusosi.
Di gran lunga il più caldo dal 1950 (ma possiamo tranquillamente andare più a ritroso nel tempo), con una anomalia di temperatura media di ben +3,6°C (vs trentennio 1971-2000) che surclassa il precedente limite di +2,9°C dell’aprile 1961.
Tanto per intenderci l’ordine di grandezza dell’anomalia testè osservata è la stessa del luglio 2015, anch’esso il più caldo della intera serie storica.
Tredicesimo mese di aprile consecutivo con più o meno sensibili anomalie termiche positive, giacché per trovare l’ultimo aprile “fresco” occorre tornare al 2005 (appena -0,4°C di anomalia).
Problema: particolarmente dal nuovo millennio le anomalie termiche mensili positive (temperatura media) con magnitudine oltre i 3°C (uno sproposito su base mensile) cominciano a rappresentare un folto gruppo:
Gennaio 2018 e 2014
Febbraio 2014 e 2016
Aprile 2018
Giugno 2003 e 2017
Luglio 2015
Agosto 2003
Settembre 2011
Novembre 2002 e 2014 (+4,1°C di anomalia, la maggiore in assoluto).
Per ben 12 volte in 18 anni ci siamo scofanati una anomalia termica mensile superiore ai 3°C.
Certo, annoveriamo pure febbraio e marzo 2018 “freddini” (mica gelidi eh), ma con l’incremento in “media” e “varianza”, tra vecchio e nuovo clima, i conti tornano (la figura vale più delle parole).
Avanti il prossimo, probabilmente dietro l’angolo.
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