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  1. #21
    Brezza leggera
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    Predefinito Re: La fantastica cronaca del gennaio 1709 a Firenze

    Interessante dal punto di vista meteo è anche lo Zibaldone del Priore di Cerliano. Cerliano è una frazione di Scarperia, nel Mugello. Nel libro si descrivono gli eventi meteo dal 1606 al 1663 nella provincia di Firenze e spesso nelle cronache si parla di neve fino a fine Maggio (Cerliano è a circa 400 mt.) Allego una scansione perché mi sta fatica trascrivere
    zibaldone.jpg

  2. #22
    Uragano L'avatar di albedo
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    Predefinito Re: La fantastica cronaca del gennaio 1709 a Firenze

    Citazione Originariamente Scritto da whitelion Visualizza Messaggio
    Interessante dal punto di vista meteo è anche lo Zibaldone del Priore di Cerliano. Cerliano è una frazione di Scarperia, nel Mugello. Nel libro si descrivono gli eventi meteo dal 1606 al 1663 nella provincia di Firenze e spesso nelle cronache si parla di neve fino a fine Maggio (Cerliano è a circa 400 mt.) Allego una scansione perché mi sta fatica trascrivere
    zibaldone.jpg
    "Gennaio manco neve...". Bellissimo, parlavano come se magna. Peggio di noi.

    RECORD PRATO+PRATO EST 1921-2014: Anno + freddo: 13,4° (1940); Anno + caldo 16,4° (1943); Anno + piovoso 1788,1 mm (1937);
    Anno + asciutto 503,8 mm (1945); Min. assoluta - 13,8° (11 gen 1985); Max assoluta 41,0° (7 lug 1952); Mese + freddo 0,2° (feb 1929); Mese + caldo 28,9° (ago 2003)

  3. #23
    Vento fresco L'avatar di Carnby
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    Predefinito Re: La fantastica cronaca del gennaio 1709 a Firenze

    Citazione Originariamente Scritto da albedo Visualizza Messaggio
    Peggio di noi.
    Meglio di noi.
    La lingua viva del popolo è sempre meglio di quella astratta degli accademici (parere di linguista, quindi vi potete fidare e continuare a toscaneggiar tranquillamente).
    Tornando alle faccende meteo, quella neve a fine maggio avrebbe potuto essere grandine fine (small hail, Frostgraupel) o neve tonda (Reifgraupel)?
    Termoigrometro Oregon Scientific EMR812HGN/THGR228N su schermo passivo Davis

  4. #24
    Uragano L'avatar di albedo
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    Predefinito Re: La fantastica cronaca del gennaio 1709 a Firenze

    Citazione Originariamente Scritto da Carnby Visualizza Messaggio
    Meglio di noi.
    La lingua viva del popolo è sempre meglio di quella astratta degli accademici (parere di linguista, quindi vi potete fidare e continuare a toscaneggiar tranquillamente).
    Tornando alle faccende meteo, quella neve a fine maggio avrebbe potuto essere grandine fine (small hail, Frostgraupel) o neve tonda (Reifgraupel)?
    Si ma non ti credere. Un parroco dell'epoca era un intellettuale, la maggioranza del "volgo" manco sapeva scrivere.

    RECORD PRATO+PRATO EST 1921-2014: Anno + freddo: 13,4° (1940); Anno + caldo 16,4° (1943); Anno + piovoso 1788,1 mm (1937);
    Anno + asciutto 503,8 mm (1945); Min. assoluta - 13,8° (11 gen 1985); Max assoluta 41,0° (7 lug 1952); Mese + freddo 0,2° (feb 1929); Mese + caldo 28,9° (ago 2003)

  5. #25
    Calma di vento
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    traversetolo
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    Predefinito Re: La fantastica cronaca del gennaio 1709 a Firenze

    Non riesco a trovare l'originale dell'articolo di Lucastorm, vorrei sapere dove sono conservate le lettere da cui ha tratto le sue notizie (archivio di stato o comunale di Firenze?). Potresti aiutarmi? Grazie
    Citazione Originariamente Scritto da albedo Visualizza Messaggio
    Per chi se la fosse persa dall'amico esimio prof. Luca su Facebook la ripropongo nella sua interezza.


    IL TERRIBILE GENNAIO 1709 A FIRENZE

    il mese di dicembre del 1708 fu un tripudio di pioggia e nebbia! - "Mai un raggio di sole che potesse illuminare la severità già di per se oscura di questi monumenti" . Così ebbe a scrivere il medico romano Filippo Marini nel suo folto carteggio-epistolare con l'amico Giuseppe Conti. "l'aria sembra sempre pesante e molto fredda".
    “una serata di grande neve ha sollevato questo mio giorno dalla tristezza e dallo smarrimento - così, Filippo, dice in una lettera, dopo la nevicata del giorno di Santo Stefano su Firenze - non avevo mai visto fiocchi così grandi!!" .
    "La magìa della neve è bastata pochi giorni: di nuovo pioggia, nebbia . . e le ossa fradice, infreddolite"
    3 gennaio 1709. "Finalmente il sole e il cielo terso; lo stesso blu che ricordo sopra al Colosseo" . " l'aria è freddissima e il vento che mi sorprende allo sbocco del campo di Santa Maria Novella mi infastidisce! In questa città ho sempre da lamentare il disagio!". "Non ricordo che l'odore marcio dell'Arno tumultuoso e del muschio ai bordi delle strade".
    7 gennaio 1709. " Il sole accecante il giorno prima dell'Epifania mi ha riportato alla mente le nostre scorribande invernali sulla spiaggia di Ostia".
    9 gennaio 1709. "Sono certo di non aver mai sentito un vento così freddo!! Ti secca la faccia e chiude la bocca! Non vedo l'ora di essere nella mia buia stanza a respirare il caldo delle candele".
    11 gennaio 1709. "non posso resistere al fascino dell'Arno già completamente ghiacciato . . nonostante il dolore della sofferenza per questo vento maledetto!"


    Contrariamente a quanto scritto su alcuni link, l'ondata di gelo del gennaio 1709 arrivò ferocemente, è vero, ma occorsero almeno 3 giorni per rendere compiuto il crollo definitivo delle temperature!

    13 gennaio 1709 - Così scriveva Filippo Marini all'amico romano Giuseppe Conti: "il gelo è insostenibile. La sofferenza di pochi minuti trascorsi all'aperto, al vento, non ammette traduzione verbale. Mi vedo impotente e inadeguato. L'Arno è una distesa di ghiaccio candido e rilucente . . il sole rischiara l'animo, splende, ma non emana calore . . quasi come fosse il riflesso della sua stessa morte!"
    " Mi stupisce il carattere dei fiorentini ... che paiono non curarsi di altro che del lavoro e dei guadagni!".
    "Ieri ho visto ragazzi giovanissimi spargere la rena del fiume sulle anguste strade del centro e aiutare vecchie signore ricche a salire sulle carrozze". "Dopo il tramonto la città è spettrale".
    14 gennaio 1709 - "L'alba di oggi non arrivava mai! Un silenzio tombale avvolgeva la città, finalmente senza vento e avvolta in un grigiore profondo! Quando sono uscito dal San Giovanni di Dio una cascata di fiocchi di neve ha immediatamente coperto di bianco la mia mantella. Devo trascrivere il mio primo operare su un fegato distrutto: corro alla mia stanza senza sentire il freddo e la magìa della nevicata".
    15 gennaio 1709 - " Ti scrivo ancora oggi dalla mia stanza. Non sto bene. Lo strapazzo e la paura di ieri mi hanno indebolito. Non ho mai visto ne mai immaginato tanta neve ... e ancora nevica con forza impressionante. Scorgo con fatica le ombre degli uomini che lavorano nella strada. Tutte le finestre sono chiuse! Gli artigiani e i bottegai continuano nel loro lavorìo!"

    La grande nevicata del gennaio 1709 cominciò in Firenze a metà mattinata del giorno 14. " La neve veniva giù fittissima a falde non troppo grosse ma tali da attecchire ed ispessirsi... ovunque con estrema facilità e rapidità" .
    La precipitazione non colse la città impreparata; dopo giorni di si forte ghiaccio al punto che: "messo all'aperto un secchio di acqua calda questa gelava pressoché all'istante".
    Nevicò con "cotale lena" tutto il giorno 15!
    "Sono ancora troppo debole. Una febbre leggera annienta il mio fare e tutto questo cadere della neve senza riposo mi intimorisce", così scrisse il giovane medico Filippo Marini all'ora del vespro del 15 gennaio 1709.
    Nella notte tra il giorno 15 e il giorno 16 il vento riprese a sibilare tra i Palazzi e la nevicata divenne ancora più intensa e prepotente!
    La tormenta proseguì implacabile fino a mezzodì del giorno 16. Le monache della Badia a Ripoli lamentarono i crolli nel loro giardino officinale e i portoni di accesso alla Badìa coperti fino a metà dalle montagne di neve!
    "I bottegai e gli artigiani del centro hanno cessato l'attività e aiutano i ragazzi della strada a spalare e a rammontare più neve possibile". Così osservò e scrisse Filippo Marini l'indomani 16 gennaio. "Il cielo adesso è più chiaro, si intravede il cerchio del sole, ma la furia del vento continua a scaricare al basso grandi quantità di neve che sembra farina della Sicilia!”
    "Prima delle tenebre è venuta Suor Agnese alla mia stanza, accompagnata da un inserviente. Al San Giovanni di Dio c'è bisogno di me. Mi ha raccontato di giovani donne che stanno arrivando con il loro piccolo in braccio, morente o già morto!”
    E' il vento del diavolo!! gridava la monaca mentre procedevamo a stento verso l'Ospedale. Intorno a noi era un'inferno di neve e ghiaccio!"

    APOTEOSI NEVE E GELO DEL 1709 SU FIRENZE
    La nevicata del gennaio 1709 è ritenuta una delle più potenti di tutta la storia-meteo della città di Firenze. Nevicò senza sosta e spesso con eccezionale intensità dalla mattinata del giorno 14 fino al pomeriggio del giorno 16. Dalla tarda serata del 15 la precipitazione si trasformò in una implacabile tormenta con venti fortissimi da NE. Nonostante l'aumento termico iniziale, la precipitazione, avvenne comunque in un contesto permanente di temperature ben inferiori allo zero! Il freddo subì poi un nuovo e ulteriore tracollo nella notte tra il 15 e il 16 per continuare a scendere implacabilmente fino al giorno 19 a causa del vento tempestoso di tramontana.
    Firenze era stata già duramente provata da 10 giorni di gelo particolarmente forte e inconsueto, soprattutto a causa delle bassissime temperature durante le ore centrali diurne, sempre molto negative. Il "nevazzo" fu, come dire, la botta finale. Isolò e paralizzò completamente la città. Si bloccarono tutte le vie di accesso e si paralizzarono totalmente i traffici!
    Il Granduca Cosimo III, noto per le suo carattere ombroso e indeciso, sempre concentrato più sui problemi per la successione che su quelli dei fiorentini, dimostrò eccezionalmente un interesse e una preoccupazione particolare in quei momenti di assoluta e drammatica emergenza.
    Così scriveva il giovane medico-chirurgo Filippo Marini all'amico romano Giuseppe Conti, durante la gelida notte del 18 gennaio 1709: "E' dal giorno 16 che vivo dentro l'ospedale di San Giovanni. Questo freddo maledetto ha già ucciso alcuni neonati, vecchi e mendicanti. Famiglie di poveri indigenti hanno abbandonato le loro case non riscaldate per cercare rifugio da noi. Abbiamo ancora pochi sacchi di farina di castagne e di grano; un po' di miglio, di orzo, di fave e di castagne secche. Sterilizziamo panni e fasce facendo bollire la neve sopra ai bracieri. Ogni tanto, sul mezzodì, vado a prendere aria sulla piazza verso il fiume. Ma la neve è troppo alta; il ghiaccio impedisce anche pochi passi. Il tempo è brutto: sono rari gli spiragli di sole tra le nubi. Cade spesso neve piccolissima e cade la neve che il vento, a tratti, strappa dai tetti dei palazzi. Qua, nella grande piazza, uomini e ragazzi si danno un gran daffare per togliere la neve dalle strade e gettarla nel fiume completamente ghiacciato; ogni tanto li vedo fuggire a cercare un riparo più caldo, anche quì, all'ingresso dell'ospedale, per paura dei congelamenti. Al calare del buio un silenzio tombale scende sulla città e non si vede più anima viva fuori. Scrivere mi rilassa e mi distrae, allontana il dolore e le paure . . . ma chissà mai quando potrò spedirti queste lettere!"


    La neve secca e polverosa tornò a cadere su FIRENZE con abbondanza a cavallo tra i giorni 19 e 20 gennaio (circa 2 palmi), aggravando ulteriormente una situazione divenuta ormai insostenibile e dai risvolti veramente drammatici. L'afflusso sparato dell'aria proveniente direttamente dalla Siberia, che aveva già ibernato tutta la media Europa, contrastava da noi con il complesso depressionario stazionante sul Mediterrano. Dal giorno 20/21 si ipotizza una -23°/-24° che scende parallelamente alla media-bassa Toscana; Umbria e Marche. A Firenze si valutano in quei giorni temperature "pomeridiane" stimabili tra i -8°/-10° e rese ancora più pungenti dai venti da ENE spesso tormentosi e per il cielo sempre nuvoloso. Lo scienziato e studioso-eclettico Lorenzo Malagotti (anche lui romano), che aveva contribuito a portare gloria e fama alla "Accademia del Cimento", si impegnò a mobilitare alcuni giovani appassionati-meteo dell'epoca, allievi temerari, perché effettuassero rilevazioni e calcoli termometrici, sia in città che fuori città, nonostante le condizioni-esterne estremamente difficili e pericolose! Vengono citati punti di osservazione strategici all'interno del Giardino di Boboli (in quegli anni l'Accademia del Cimento occupava un'ala di Palazzo Pitti); presso il Torrino di Santa Rosa, sull'Arno e, più lontano, sulla pianura malsana ad ovest della città, alle "cave di rena", tra Ugnano e Stagno, sempre in prossimità del corso del fiume.

    "Ancora tanta neve su questa città! Aghi di ghiaccio nel vento": così scriveva Filippo Marino la sera del 20 gennaio, rinchiuso dentro l'Ospedale di san Giovanni di Dio. "Aumentano i decessi e solo per alcuni uomini visibilmente più forti possiamo tentare l'atto estremo dell'amputazione". Fuori l'aria è quasi non respirabile e si cammina a stento lungo gli stretti corridoi tracciati dagli spalatori e dagli spazzini, nelle muraglie della neve ghiacciata. Tutte le botteghe sono chiuse e le officine aprono soltanto poche ore nel mezzo al giorno.
    Ci sono famiglie che arrivano da noi stremate, scese dai poggi circostanti, da Fiesole, da Pian del Mugnone e da ogni dove, sfidando questo inferno di neve.
    Alcuni vecchi medici di questo ospedale scuotono la testa, imprecano, piangono e dicono che è quasi peggio che durante l'ultima peste!"

    Già nel periodo a ridosso della grande nevicata dei giorni 14, 15 e 16, certe autorità-granducali avevano emesso ordinanze che sconsigliavano qualsiasi forma di vita o di attività esterna, nella città, dalle 5 della sera alle 11 della mattina successiva.

  6. #26
    Uragano L'avatar di albedo
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    Predefinito Re: La fantastica cronaca del gennaio 1709 a Firenze

    Citazione Originariamente Scritto da daniele salmelli Visualizza Messaggio
    Non riesco a trovare l'originale dell'articolo di Lucastorm, vorrei sapere dove sono conservate le lettere da cui ha tratto le sue notizie (archivio di stato o comunale di Firenze?). Potresti aiutarmi? Grazie
    Mi dispiace, ma non ne ho la più pallida idea.

    RECORD PRATO+PRATO EST 1921-2014: Anno + freddo: 13,4° (1940); Anno + caldo 16,4° (1943); Anno + piovoso 1788,1 mm (1937);
    Anno + asciutto 503,8 mm (1945); Min. assoluta - 13,8° (11 gen 1985); Max assoluta 41,0° (7 lug 1952); Mese + freddo 0,2° (feb 1929); Mese + caldo 28,9° (ago 2003)

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