Originariamente Scritto da
Giacomo T.
Salve a tutti, vorrei condividere con voi la mia possibile spiegazione su un micro-fenomeno molto particolare che avviene nel tarantino soltanto in alcune determinate condizioni meteorologiche! Si tratta degli effetti dei venti di caduta!
Non conosco bene la zona, tuttavia posso avvalermi del mio
LAM, in particolare di mappe operative ad alta risoluzione che elaboro per il
progetto di Fabio Campanella, per spiegare le conseguenze di tale fenomeno.
Dunque, dividiamo la nostra porzione di territorio, come da grafica (MAPPA OROGRAFICA da 0 a 700 metri, poi Vento a 10m, poi Componente V del vento, in seguito Temperatura e Umidità), in 3 parti, delineate da 3 segmenti numerati:
Altezza.jpg
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Vento.jpgVento2.pngTemperatura.jpgUmidità.jpg
Il vento,
subito dopo la
ZONA-1, comincia ad assumere componente sempre più "meridiana", andando ad attestarsi dai quadranti SETTENTRIONALI. Ma che succede ora? La massa d'aria, "impattando" verso un territorio dall'altitudine via via maggiore (da Nord verso Sud), varia le sue caratteristiche fisiche!
-Prima di tutto, il
vento aumenta gradualmente di intensità, via via che risale il "pendio;
-La sua
temperatura diminuisce gradualmente;
-L'
umidità invece
aumenta lentamente.
Dunque
fino alla
ZONA-2, che rappresenta la parte dall'
altitudine più alta, la massa d'aria ha avuto modo di raffreddarsi, di diventare più umida, e di essere sospinta verso Sud con forza via via maggiore.
E fin qui ci siamo, ma poi?
Subito dopo la
ZONA-2, invece, ci troviamo di fronte un territorio dall'
altitudine incredibilmente più bassa, quasi fosse un "gradino orografico-altimetrico"! E ora?
-Il
vento raggiunge la sua
intensità maggiore proprio in corrispondenza del "salto" verso il basso, per poi
diminuire via via fino alla ZONA-3: è un vero e proprio vento di caduta da NORD!
-Con tali correnti, sempre
dopo la seconda zona, l'
aria diventa incredibilmente
più calda;
-L'
umidità relativa diminuisce invece bruscamente.
L'aria, a causa delle "correnti" da nord provenienti da un territorio più alto, si è notevolmente compressa
dopo la seconda zona, e si è dunque riscaldata e de-umidificata.
Veniamo però alla
ZONA-3, la più interessante! Questa è simile orograficamente alla ZONA-2 precedente, cioè DOPO di essa vi è un altro 'gradino' (l'immediato hinterland tarantino),
TUTTAVIA ciò che accade qui è assolutamente diverso!
Abbiamo detto che:
-Il vento, dopo l'enorme scivolo dalla ZONA-2, ha avuto modo di calmarsi;
-La temperatura ha avuto modo di aumentare bene per compressione;
-L'umidità è calata.
PERCIÒ, subito dopo questa terza zona, dovremmo aspettarci le stesse conseguenze, vale a dire un'ulteriore compressione dell'aria dovuta a una nuova brusca diminuzione d'altitudine, giusto? E invece no! Infatti l'
aria ora (dopo la ZONA-3) è
più che calma, siamo anche sotto un regime anticiclonico, e per di più il cielo è sereno: sono gli ingredienti perfetti per l'ottenimento di un'ottima
inversione termica! E non potrebbe neanche essere ostacolata da eventuali brezze marine ioniche, dato che il
LAM prevede solo venti settentrionali!
Subito dopo la
ZONA-3, dunque:
-Il
vento è
nullo;
-Il
terreno cede radiazioni e si
raffredda notevolmente, addirittura molto più del "pendio" alle sue spalle;
-A causa di un'aria stagnante, l'
umidità relativa aumenta di molto.
Risultato: un cuscinetto di aria più fredda, umida, e stagnante subito sopra la città di Taranto
L'aria ha cambiato caratteristiche più volte, ma in pochi chilometri!
E anche questo fa parte del nostro microclima pugliese
Saluti,
Giacomo
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