Originariamente Scritto da
Marco*
Una massa di aria umida e mite, di estrazione oceanica, quando va incontro ad un muro di aria fredda, pesante e stabile, non può scalzarla come fosse niente ma è costretta ad un lungo e faticoso lavoro di erosione ai suoi bordi per cercare di sopraffarla. Nel frattempo è costretta a trovare altre vie più accessibili, dove poter sfogare il pesante carico di umidità e instabilità che si porta dietro.
In soldoni è quello che probabilmente succederà sullo scacchiere europeo nei prossimi giorni (lag 144-168h), quando il treno delle westerlies andrà letteralmente a sbattere contro il muro eretto da una coriacea alta pressione russo-scandinava.
È una dinamica classica degli inverni europei, che giunge immediatamente appresso al periodo di massimo raffreddamento radiativo delle pianure russe. Grazie ad un modesto contributo della wave troposferica atlantica, in un primo momento questa dinamica andrà ad isolare un'area di bassa pressione sul mediterraneo centro-orientale, responsabile di una fase più invernale e perturbata sui nostri settori.
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A seguire, il venire meno del contributo azzorriano, consentirà alle miti correnti atlantiche di forzare l'ingresso sul vecchio continente. Come detto in apertura, costretto dalla massa di aria stabile e fredda presente a est, l'atlantico sarà costretto a modificare la sua traiettoria classica, andandosi a "gettare" in pieno mediterraneo.
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Lo
scivolo nordatlantico che si andrà a configurare assumerà connotati più o meno invernali a seconda di quanto a ovest il getto andrà a cadere.
Non è difficile ipotizzare comunque una fase perturbata per il mediterraneo centrale, con passaggi perturbati anche di una certa importanza e temperature nella media (come del resto mostrano proprio i principali
gm quest'oggi).
Oltre è difficile andare. Il muro termico eretto ad est sembrerebbe spuntarla in questa prima sfida con le westerlies ma sarà lecito attendersi nuovi assalti oceanici.
L'aiuto del cugino azzorriano è fondamentale per prolungare quanto più possibile la durata del blocco alle correnti oceaniche e aumentare le probabilità che le masse di aria fredda continentale si facciano strada verso ovest.
Potrebbe essere un'ipotesi da considerare per la
terza decade. A meno di stravolgimenti modellistici, una linea di tendenza pare essere tracciata con una certa chiarezza per i prossimi giorni.
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