Interessante articolo che fa riflettere:
Perché la vita, in realtà, non esiste - Le Scienze
- Una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, dev'essere la verità -
Stazione meteo: Denitron Meteo
io invece dico che la vita esiste proprio perchè nessuno è stato capace di definirla: se ci fosse una definizione, perderebbe la sua particolarità che un essere VIVENTE non può comprendere. diventerebbe banale, paragonabile a, chene so, una reazione di ossidoriduzione
Cercate Gaia di Lovelock; d'accordo o no è un libro molto interessante.
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Molto interessante, davvero. Argomento molto dibattuto e dico la mia.
Mah… mmm… non sono d’accordo con l’autore!
Io non credo che debba essere tacciato di antropocentrismo il tentativo dell’uomo di distinguere l’animato dall’inanimato. Non sono animista, ma faccio delle distinzioni tra le cose che vedo (ovviamente non solo con gli occhi) intorno a me. Una possibile risposta poi, a ben guardare, la fornisce lo stesso autore: la differenza tra vita e non-vita risiede nella complessità, ed io credo che questa linea la possiamo tracciare. Sarà imprecisa, grossolana… mille anni fa era sfumata e correva in un modo, oggi appare più netta (ma lo è?), tra mille anni correrà ancora in un altro modo... ma la possiamo tracciare! Il problema sollevato dall’autore si crea quando si vuol far coincidere tale demarcazione con l’origine stessa della vita (come fa lui) e non mi sembra una cosa corretta.
Queste sono le conclusioni - e quindi il cuore - dell’articolo a cui però giunge dopo che è stata smontata l’ultima (l’attuale) definizione di vita. Nel mio piccolo, mi permetto di essere in disaccordo anche con il modo in cui ragiona. Viene riportato l’elenco delle caratteristiche che concorrono alla definizione di vita e poi scrive che è “facile smontare la logica di tali elenchi”. Potrei dire che, altrettanto facilmente, si possono smontare le sue controargomentazioni, e quindi staremmo punto e a capo. Alcuni esempi: la vita è organizzata, ma anche i cristalli sono organizzati! (sì, ma l’ordine di grandezza di un sistema biologico è incommensurabilmente più alto di quello di un cristallo); la vita consuma energia, ma anche il fuoco lo fa! (sì, ma il fuoco non consuma energia mentre mantiene costanti quei valori fisico-chimici che permettono di mantenere un comparto, il cosiddetto self, distinto da tutto il resto dell’Universo). Per “smontare” poi il punto sulla riproduzione scrive che un gatto da solo non si riproduce (ce ne vogliono due). Mi sembra proprio un escamotage: si stava parlando di vita, non di organismi viventi.
Comunque ripeto: argomento apertissimo e interessante!
Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me. (Kant)
http://borgonuovo.dyndns.org/
[Nell'immagine: M. Finestra]
COncordo, quella della riproduzione del gatto è una boiata: è la categoria generale che deve rispondere alla definizione, non il singolo individuo che decide di farsi i gatti suoi! Qualsiasi gatto, potenzialmente può riprodursi oltre che avere un metabolismo proprio, quindi la categoria "gatti" rientra sempre fra i viventi.
Segnalibri