La vegetazione spontanea costiera delle mie parti è spesso costituita da boschetti di carpini,che crescono a ridosso della spiaggia.
Di solito il risveglio primaverile parte nelle basse colline interne e poi arriva anche al mare(meno soleggiato e più fresco,rispetto all'interno di bassa quota).
L'Adriatico funziona al contrario del Tirreno.
Qui un boschetto di carpini bordo spiaggia,sulla costa dei trabocchi,ove si vedono i primi timidi risvegli della vegetazione,ancora spoglia.
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alcune foto di oggi:
faggio
acero
noce,olmo
noce,carpino
acero e querce
pioppo cipressino
pioppo bianco e pioppi
ciliegi
anno 2008:1176 mmanno 2009:1222,5 mmanno 2010:1265 mm
...Always looking at the sky...
Risvegli agli antipodi( sullo stesso terrazzo,ma con esposizioni differenti)
Faggio,prime figlie basali(lato nord)
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Mirtilli in fiore(lato nord)
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Betulla prime foglioline(lato nord)
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Arancio in fiore(lato sud)(viene coperto in inverno)
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Foglie di Platano e di Fico in rapida crescita dalle mie parti, così come del resto la maggior parte delle altre foglie in genere.
Tipica vegetazione bordo spiaggia della costa abruzzese della provincia di Chieti, (tratto di costa alta a sud del fiume Sangro)
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Robinie e felci aquiline
Mi ero dimenticato di segnalare la fioritura dei Glicini.
Piantagione di noci,a ridosso della spiaggia,in evidente ritardo nel risveglio vegetativo,rispetto alle piante poste nell'interno collinare(lungo.l'adriatico il risveglio è più lento).
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visto l'andamento termico di aprile qui si è portato avanti tutto di una decina di giorni rispetto alla normalità (o anche di più)
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Risveglio vegetativo in anticipo di due/tre settimane dopo le ultime settimane pesantemente sopramedia.
Solo il glicine bianco ha rispettato la sua classica tempistica, esplodendo nella seconda decade in una fioritura abbondante e profumatissima.
Intanto per la serie "diventeranno alberi" un benvenuto al nuovo arrivato: un cerro nato da una ghianda prelevata sul monte Cornacchia lo scorso settembre.
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