Penso che metterei tutto sotto il castanetum, in cui il castagno sarebbe la specie 'più definitiva' tra tutte le altre (non essendocene una che spicca), pur essendo non troppo diffuso e addirittura abbastanza raro al nordest a causa dei substrati troppo poco acidi. Poi le sfumature con le varie querce cambiano, così come la presenza del carpino nero (che vedrei quasi come climax sulle colline friulane). Dunque confermo castagneto per comodità!
Invece mi par di capire che le zone collinari del nord pre-appenniniche sarebbero più da cerro, che domina a prescindere dalla successione ecologica; per quelle dunque lascerei querceto collinare!
"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
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Io no so in provincia di Bologna, ma in provincia di Modena dai 200 ai 900 metri ormai è quasi tutto cerro! O meglio, nei pendii non troppo scoscesi e/o assolati, che sono presi da orno-osrtyeto con qualche roverella.
E dico ormai, perchè quando ero ragazzo, ahimè più di 30 anni fa, ce n'era molto meno.
Nella montagna modenese i castagneti (abbandonati) si sono quasi tutti convertiti in cerrete, alcune anche bellocce, e sicuramente non a causa di frane o temporali, ma perchè il castagno non è specie autoctona. In esse è ben presente il tremolo, questa sì specie pioniera, ma comunque in minoranza.
Riguardo alla rovere, Quercus sessiliflora, o petraea se preferite, ripeto a tutti, anche all'ottimo Duff, la mia domanda: dove sono? Io nella mia vita le ho viste solo ai laghi di Monticolo, presso Bolzano.
Ultima modifica di alnus; 07/03/2018 alle 22:27
Davvero? Pensavo solo da quote submontane in su... Comunque è vera la cosa dei castagneti e penso sia anche bene per tornare a vegetazione più naturale. A proposito di cerro e pioppo tremulo e castagno nel parco delle betulle di monte San Giacomo, in provincia di Modena, ci sono betulle autoctone a meno di 800 metri in un castagneto sa frutto che si sta naturalizzando! La rovere invece si trovava dove si trovano oggi i castagneti, su suoli acidi, ma da qualche parte c'è ancora...tipo nel mio bosco penso di averne individuata una su un ettaro e mezzo ma è importante la sua presenza
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Bella domanda...
Qui da me appena vado in collina ce ne sarà uno ogni 15 farnie, poi ne ho visti alcuni anche in bassa montagna nelle zone più assolate a margine di acero-frassineti e nelle zone più fresche degli ostrio-querceti con roverella... 10 in tutto dunque, non contando i posti dove non sono sceso dalla macchina a vedere se fossero roveri, roverelle o, più difficilmente e in basso, farnie.
Ah, dimenticavo! Sui colli Euganei, belli acidi come substrato, ce ne sono abbastanza, boschi belli grandi! Molti indotti ma altri anche spontanei, visti dall'interno un paio d'anni fa!
Bellissime queste conversazioni, bravi!!!
Il garda, come gli altri grandi laghi, per la posizione in cui sono (Prealpini esposti a sud), sia per l'acqua stessa che mitiga molto il clima, rendono l'ambiente molto favorevole agli olivi come è noto.
Se non ci fossero i laghi gli olivi non crescerebbero e morirebbero.
Un caso per verificare ciò esiste: la piana del Fucino in Abruzzo.
Finchè c'era il lago fino a fine '800 (grande come quello di Como), la coltivazione dell'olivo era possibile in tutta la Marsica, ora è presente solo in zone molto ristrette e riparate
Da me le roverelle non sono pioniere ma un climax consolidato da secoli dal livello del mare fino a 800-900 metri.
In basso lasciano al leccio le rupi scoscese o al bosco misto a foglia caduca i pendii più freschi o i valloni che scendono verso il mare.
Verso i monti il bosco di roverelle evita i pendii calcarei di bassissima quota (sotto i 3-400 metri) esposti a sud, dove si insediano vere e proprie isole mediterranee (lecci , corbezzoli,lentischi, ginepri), preferisce i pendii assolati appena sopra, mentre nei pendii più freschi sotto 8-900 m scendono i primi abeti bianchi o i faggi.
Il cerro si trova dal mare ai monti ovunque il terreno sia fresco.
Oltre una certa quota si passa alla faggeta.(con una fascia intermedia di pini neri)
Sono risalito anche a questa mappa sulla divisione delle zone europee e nel dettaglio quelle italiane received_959059034257471.png
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