Esatto le foto le ho fatte li. Tra l'altro è un buon ragionamento quello degli uccelli e penso proprio sia per quello che si trovano in tali conche, oltre al fatto che sono le zone più riparate. Ho notato come siano abbondanti i lecci in questa zona delle Prealpi e ciò è dovuto principalmente all'esposizione dei rilievi
"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
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Sono già verdi i prati da voi?
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Qui sempre stati verdi.
Oggi a circa 700 metri di altitudine IMG_20180309_160952_HDR.jpg IMG_20180309_155748_HDR.jpg in alcuni punti tendono al giallino ma grossomodo sono verdi con anche delle margherite nelle zone soleggiate.
Ultima modifica di paxo; 09/03/2018 alle 21:12
Dunque, io penso che dopo un bel periodo sotto la neve il suolo si rigeneri bene e sia pronto a rinverdire come rigenerato! I noccioli fioriscono già a Dicembre, adesso stanno partendo i pollini dei fiori. I pugni fioriscono solitamente un pochino prima dei ciliegi, una settimana o 10 gg in media direi. Per quanto riguarda i ciliegi io penso che quando fioriscono loro comincia proprio definitivamente la primavera végétale perché la loro fioritura corrisponde con l'inizio della foglia zione di grandi alberi come Querce e Faggi, solitamente dovrebbero fiorire verso gli inizi di Aprile ma dipende dalle annate. A Gennaio qua tra l'altro i sambuchi erano già pronti a fogliare, che sono gli alberi che meno soffrono le fate tardive, infatti anche un pieno inverno possono cominciare a fogliare se l'inverno è mite, ma con l'arrivo di un clima più invernale ancora non sono germinati e stanno cominciando in questi giorni
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Qui sono fioriti a fine gennaio, inizio febbraio, anche se i primi gg di febbraio sono stati freddi la fioritura era già avviata ed è andata avanti comunque.
Qui non ci sono tante specie di alberi: castagni, querce, betulle, faggi, abeti e larici. Chiaramente ci sono molte altre specie, ma di boschi ce ne sono solo di queste specie.
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Succede talvolta, su quei suoli dove è impossibile che qualcosa 'di meglio' della roverella cresca...! Spesso è seguita, al nordest soprattutto, dal carpino nero, vera specie climax dei pendii ripidi e poco feraci, oppure delle rupi
Oooh che belli i pini neri! Lì dalle tue parti poi c'è la sottospecie Villetta Barrea! Gli esemplari che hai visto ne fanno parte?
Il pino nero di Villetta Barrea come pure il suo cugino Pino nero di Fara San Martino (Maiella) sono relegati su alcune rupi inaccessibili dove il faggio non riesce a far loro concorrenza (i pini temono l'ombra dei faggi) sono piante autoctone ma relitte, mentre le estese piantagioni a pino nero sulla Maiella (da 600 a 1300) sono composte da pini neri austriaci nonché da qualche peccio e pino silvestre (che comunque tendono a riprodursi e a rinnovarsi).
I pini autoctoni abruzzesi sono più vicini geneticamente ai pini neri austriaci che non ai pini larici di Calabria e Corsica.
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