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  1. #351
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: Nowcasting vegetazione anno 2018

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    A proposito di leccio, sulla cartina di Wikipedia il suo areale è abbastanza vasto, comprese le zone interne montane del centro e del sud. Ma non è una pianta che patisce il freddo? Dove sto io non mi sembra ci siano lecci.
    Il leccio nella fascia costiera e collinare abruzzese c'è in forma sporadica e o isolata oppure mista insieme alle roverelle o altre caducifoglie, queste ultime prevalgono quasi dappertutto salvo alcuni lembi costieri (ad esempio i tratti di lecceta pura presso le pendici costiere di Torino di Sangro).
    Allo stesso modo è facile vedere lecci aggrappati a falesie verticali di arenaria,lungo.la costa, mentre tutto intorno , sui terreni normali c'è il bosco misto di quercie caducifoglio fino al mare.
    Insomma il leccio resiste dove le quercie gli lasciano dei siti marginali inospitali.
    Tutto questo avviene sui terreni non calcarei,(arenarie, conglomerati ed argille plioceniche) mentre non appena emergono le prime rocce calcaree dalle argille, a circa 20 km all'interno (un bell'esempio si trova in località Guarenna di Casoli in prov. di Chieti), con precisione chirurgica, dove emergono le rocce calcaree, su esposizioni a sud, e sotto i 400 m si assiste al cambio vegetazionale repentino (dal bosco caducifoglio a vere e proprie isole sempreverdi mediterranee) ove l'albero per eccellenza è il leccio con un corredo significativo di arbusti mediterranei ( ginepro rosso, cisto,lentisco).
    Una bella formazione in tal senso si trova presso il lago artificiale di Casoli, oppure sulle basse pendici esposte a sud ovest del monte Pallano.
    Procedendo verso l'interno della val di Sangro, queste formazioni rapidamente scompaiono, ma lecci isolati ,in forma cespugliosa, si trovano ancora su alcune rupi calcaree esposte a sud, fin verso i 700 m.
    Sono rupi protette ed elevate sul fondovalle per cui non subiscono l'inversione termica con le forti gelate tipiche dei fondovalle.
    Ecco come fa il leccio a spingersi all'interno. (sempre e rigorosamente su pendici esposte a sud).

  2. #352
    Uragano
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    Predefinito Re: Nowcasting vegetazione anno 2018

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Penso che dopo tot secoli si possa anche considerare "naturale": in fondo anche piante come olivo e vite, se non sbaglio, sono importate. Anzi a voler essere pignoli, in Europa non dovrebbero più esistere vigneti "autoctoni" da fine '800
    Olivo e Vite allo stato spontaneo esistono, sono piante autoctone entrambe (anche se coltivate da millenni si sono un po' modificate diciamo così rispetto alle specie spontanee).
    Allo stato spontaneo assieme alal vegetazione indigena, come detto sopra, trovi l'ailanto, la robinia, l'Agave americana, localmente anche il pino strobo (Pinus strobus), ecc., ma non saranno mai considerate specie del posto

  3. #353
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Nowcasting vegetazione anno 2018

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    In riferimento anche a Martin. Le piante sono organismi viventi, e di fatto si "spostano" anche loro, ma anche loro possono adattarsi a diverse condizioni. Il clima è certamente importante, tuttavia ci sono numerosi tipi di piante che possono adattarsi a diversi climi; la vite ne è già un buon esempio, il cardo ne è un esempio estremo, la betulla o l'abete pure si adattano a climi molto diversi ecc. Insomma il clima non basta a definire un biotopo: ci sta che un'area così ampia, anche a clima non mediterraneo, ospiti comunque diverse specie mediterranee data la prossimità con l'area mediterranea propriamente detta. Semplicemente per la prossimità a tale area, e ovviamente specie che in natura non verrebbero spazzate via dal gelo invernale o dall'umidità estiva.
    Anche l'opposto è vero, cioè aree a clima adatto dove però certe specie vegetali non sono spontanee ma importate dall'uomo, per la lontananza dal luogo d'origine.
    Senz'altro Filtur, verissimo, è che solitamente queste mappe riguardano la vegetazione zonale, cioè quella la cui diffusione è dettata esclusivamente dalla componente climatica-altitudinale, escludendo quindi le successioni ecologiche intermedie comprese tra il climax e il suolo scoperto e anche le specie di diffusione secondaria, che spessissimo interessa le specie mediterranee che ritroviamo nelle nostre lande (e che, come anche tu dici, sanno muoversi bene anche in climi limitrofi al proprio, come la vite domestica, l' alloro, le betulle, ecc...)

  4. #354
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Nowcasting vegetazione anno 2018

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    La pianura romagnola risente del mare per una fascia di 10 km dalla costa. Non di più. Lavoro in agricoltura e vedo che hanno gli stessi limiti di noi emiliani, minime assolute incluse.
    L'aeroporto militare di Cervia sta a circa 7 km dal mare e i suoi dati sono sempre nella rete AM.
    Poi è vero che spesso con prefrontali protratti ci può essere un gradiente di 10 gradi nello spazio di 10 o 20 km per giorni tra Ovest ed Est regione. Ma questo limite può situarsi a seconda dei casi a Parma o a Cesena o in tutte le possibilità intermedie.
    Mentre più raro (anche se ultimamente neanche tanto) è il caso opposto, cioè la coda della perturbazione con o senza ritornanti varie, in cui fa più freddo ad Est che ad Ovest.
    E ciò porta una lievissima differenza nelle medie annuali. Differenza che non incide sulla vegetazione, nè spontanea, nè agraria.
    Ripeto: fino a 10 km dalla costa.
    Ottimo, grazie!!!

  5. #355
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    Predefinito Re: Nowcasting vegetazione anno 2018

    Citazione Originariamente Scritto da Martin MB Visualizza Messaggio
    Grazie, ma di principio è dunque sbagliata l'idea di quel confine? Poi chiedevo un'ulteriore cosa, sempre riguardo al limite tra queste due aree. Su tantissimissimi documenti, come quello in allegato, c'è scritto che l'Emilia Romagna è il limite tra zona mediterranea e centro europea, però chiedevo: ad ogni modo una tra le due zone deve per forza prevalere Sull'altra, ma allora perché è scritto solo che fa da passaggio? Cioè comunque la maggioranza di un bioma c'è per ogni regione... Allegato 485955
    Limite, sì. Ma secondo me quella linea segue proprio il confine con Liguria, Toscana, Umbria e Marche, poi in Romagna si spinge più all'interno ma solo in un' area molto più ristretta di quella che immaginavo all'inizio, come scritto da Alnus.

    Vai tranquillo, le tue colline hanno foresta centroeuropea (meridionale, ma sempre temperata/centroeuropea)

  6. #356
    Burrasca L'avatar di EnnioDiPrinzio
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    Predefinito Re: Nowcasting vegetazione anno 2018

    Con questo caldo di fine aprile, davvero eclatante, il mio faggio in vaso è passato dall'abito invernale a quello primaverile- estivo in meno di una settimana.
    IMG_20180426_075046.jpg

  7. #357
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    Predefinito Re: Nowcasting vegetazione anno 2018

    Citazione Originariamente Scritto da EnnioDiPrinzio Visualizza Messaggio
    Il leccio nella fascia costiera e collinare abruzzese c'è in forma sporadica e o isolata oppure mista insieme alle roverelle o altre caducifoglie, queste ultime prevalgono quasi dappertutto salvo alcuni lembi costieri (ad esempio i tratti di lecceta pura presso le pendici costiere di Torino di Sangro).
    Allo stesso modo è facile vedere lecci aggrappati a falesie verticali di arenaria,lungo.la costa, mentre tutto intorno , sui terreni normali c'è il bosco misto di quercie caducifoglio fino al mare.
    Insomma il leccio resiste dove le quercie gli lasciano dei siti marginali inospitali.
    Tutto questo avviene sui terreni non calcarei,(arenarie, conglomerati ed argille plioceniche) mentre non appena emergono le prime rocce calcaree dalle argille, a circa 20 km all'interno (un bell'esempio si trova in località Guarenna di Casoli in prov. di Chieti), con precisione chirurgica, dove emergono le rocce calcaree, su esposizioni a sud, e sotto i 400 m si assiste al cambio vegetazionale repentino (dal bosco caducifoglio a vere e proprie isole sempreverdi mediterranee) ove l'albero per eccellenza è il leccio con un corredo significativo di arbusti mediterranei ( ginepro rosso, cisto,lentisco).
    Una bella formazione in tal senso si trova presso il lago artificiale di Casoli, oppure sulle basse pendici esposte a sud ovest del monte Pallano.
    Procedendo verso l'interno della val di Sangro, queste formazioni rapidamente scompaiono, ma lecci isolati ,in forma cespugliosa, si trovano ancora su alcune rupi calcaree esposte a sud, fin verso i 700 m.
    Sono rupi protette ed elevate sul fondovalle per cui non subiscono l'inversione termica con le forti gelate tipiche dei fondovalle.
    Ecco come fa il leccio a spingersi all'interno. (sempre e rigorosamente su pendici esposte a sud).
    Un'altra cosa volevo chiedere, qual è la differenza tra la flora dell'Abruzzo interno e quella dell'Abruzzo orientale a quote di bassa montagna? Ad esempio se paragoniamo paesi come Pretoro, Tornareccio o Caramanico con L'Aquila quali differenze sostanziali emergono? La macchia mediterranea nell'interno fin dove si spinge?

  8. #358
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    Predefinito Re: Nowcasting vegetazione anno 2018

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Limite, sì. Ma secondo me quella linea segue proprio il confine con Liguria, Toscana, Umbria e Marche, poi in Romagna si spinge più all'interno ma solo in un' area molto più ristretta di quella che immaginavo all'inizio, come scritto da Alnus.

    Vai tranquillo, le tue colline hanno foresta centroeuropea (meridionale, ma sempre temperata/centroeuropea)
    Grazie, ma in questi documenti fanno capire che è un miscuglio incomprensibile di bioma scrivendo che fa da confine e contatto con la zona temperata e mediterranea no? Sembra che nessun bioma prevalga....


    "All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei

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  9. #359
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    Predefinito Re: Nowcasting vegetazione anno 2018

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    A proposito di leccio, sulla cartina di Wikipedia il suo areale è abbastanza vasto, comprese le zone interne montane del centro e del sud. Ma non è una pianta che patisce il freddo? Dove sto io non mi sembra ci siano lecci.
    Di lecci ne ho visti addirittura in Trentino, sulle pareti rocciose esposte a sud non lontano dal confine col Veneto. In Abruzzo non ha problemi ad attecchire, mischiandosi spesso al querceto meno termofilo (cerro, farnia) e al castagneto.

    Tra le querce è quella che gradisce di più le temperature miti ma resiste bene anche a -10/-15°c


    **Always looking at the sky**

  10. #360
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    Predefinito Re: Nowcasting vegetazione anno 2018

    Citazione Originariamente Scritto da Martin MB Visualizza Messaggio
    Grazie, ma in questi documenti fanno capire che è un miscuglio incomprensibile di bioma scrivendo che fa da confine e contatto con la zona temperata e mediterranea no? Sembra che nessun bioma prevalga....
    In effetti sì. Guarda, a me piace la definizione di cui parlavamo l'altro giorno (G2, G3), che spiegano per filo e per segno la vegetazione e dalle quali si deduce la totale appartenenza dei boschi emiliano-romagnoli collinari alla foresta temperata decidua (per cui nettamente sbilanciata sul centroeuropeo). Stop, non c'è bisogno di altra mappa/spiegazione.

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