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  1. #61
    Vento fresco
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Grazie mille, Galinsoga!
    Molto interessante!
    Ho un particolare interesse per la rovere, in quanto sull'Appennino tra Reggio e Bologna non l'ho personalmente mai incontrata. Questo rafforza la tua tesi dell'esclusione reciproca col cerro, che qui stra-abbonda, e prevale molto largamente anche sulla roverella, anche a quote basse.
    Personalmente la rovere l'ho vista solo ai laghi di Monticolo (BZ) e in media Valle Trebbia (PC). In quest'ultimo luogo, però, la quercia prevalente è sempre il cerro.
    Allora devo sicuramente fare un giro dalle tue parti!
    Se ti interessano le formazioni forestali appenniniche la zona più interessante che puoi visitare qui nei dintorni è l'alta Valle dell'Orba, in particolare i versanti settentrionali del Beigua (dal Faiallo all'ex stazione sciistica di Alberola), ci trovi un po' di tutto: boschi di rovere, faggeta più o meno pura con maggiociondolo alpino, bosco misto faggio e rovere con acero di monte, agrifoglio e perfino tasso (tra Piampaludo e Alberola) e perfino nuclei di betuleto quasi puro (Monte Avzè), ci sono ovviamente molte zone con rimboschimenti di pino nero e i castagneti sono molto diffusi, come avviene normalmente su suoli acidi.

  2. #62
    Vento moderato L'avatar di Ragnarok
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Ho trovato qualche dato per l'Emilia Romagna; il tipo di bosco più diffuso è il querceto misto submesofilo, seguito dalla faggeta e al terzo posto si equivalgono quasi querceti misti xerofili e cerrete

    IMG_20180802_145645.jpg


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  3. #63
    Vento moderato L'avatar di Ragnarok
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Altra scoperta, ecco i dati della copertura di faggio per regione italiana; direi che questo è molto importante in quanto il faggio è uno degli alberi più presenti in Italia. Si nota come la regione con più Faggio in assoluto sia l'Abruzzo (naturalmente data la vasta copertura montuosa), seguito dal Piemonte, il quale supera per pochissimi ettari l'Emilia Romagna. Ecco dunque le tre regioni con maggiore presenza di questo albero in Italia. Entrambe hanno più di 100 000 ettari di faggete, le uniche ad avere una superficie sopra tale soglia con presenza di faggio. Screenshot_20180823-153325.jpg


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  4. #64
    Bava di vento L'avatar di LaBriglia
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da wtrentino Visualizza Messaggio
    Qui l'abete rosso dovrebbe esser il più diffuso.

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    Si è visto, resiste poco al vento

  5. #65
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da LaBriglia Visualizza Messaggio
    Si è visto, resiste poco al vento
    Quello del 29 ottobre scorso è stato un evento eccezionale comunque, fuori scala. Non so se vi rendete conto di che inferno abbiamo passato quella sera, io che abito in una zona tra le meno colpite temevo saltasse tetto di casa da un momento all'altro, il tutto mentre infuriavano strisciate temporalesche e diluviava. Immagina nelle zone più martellate, a miei parenti le raffiche hanno fatto scoppiare la vetrata in casa. Emblematica l'immagine di una parte sommitale di un abete sollevato e appeso su cavi elettrici. Altra cosa che mi ha colpito molto passando nelle zone colpite è la quantità di alberi spezzati a metà anziché sradicate.

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  6. #66
    Bava di vento L'avatar di LaBriglia
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da wtrentino Visualizza Messaggio
    Quello del 29 ottobre scorso è stato un evento eccezionale comunque, fuori scala. Non so se vi rendete conto di che inferno abbiamo passato quella sera, io che abito in una zona tra le meno colpite temevo saltasse tetto di casa da un momento all'altro, il tutto mentre infuriavano strisciate temporalesche e diluviava. Immagina nelle zone più martellate, a miei parenti le raffiche hanno fatto scoppiare la vetrata in casa. Emblematica l'immagine di una parte sommitale di un abete sollevato e appeso su cavi elettrici. Altra cosa che mi ha colpito molto passando nelle zone colpite è la quantità di alberi spezzati a metà anziché sradicate.

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    Si si in effetti è vero, è stato un evento eccezionale. A parte gli alberi spezzati, la maggior parte però è stata proprio sradicata e sbattuta a terra. E questo è stato facilitato dal fatto che le foreste erano per la maggior parte ripiantate negli anni 40/50 e non naturali, quindi le piante avevano età simili, altezze simili e sono andate giù come birilli. Aggiungi il fatto che l'abete rosso ha radici molto superficiali e in natura non formerebbe mai boschi omogenei, ma si mischierebbe ad altri... Il gioco è fatto, speriamo solo che ora, dove si ha in programma di ripiantarli, lo so faccia con criterio !

  7. #67
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da LaBriglia Visualizza Messaggio
    Si si in effetti è vero, è stato un evento eccezionale. A parte gli alberi spezzati, la maggior parte però è stata proprio sradicata e sbattuta a terra. E questo è stato facilitato dal fatto che le foreste erano per la maggior parte ripiantate negli anni 40/50 e non naturali, quindi le piante avevano età simili, altezze simili e sono andate giù come birilli. Aggiungi il fatto che l'abete rosso ha radici molto superficiali e in natura non formerebbe mai boschi omogenei, ma si mischierebbe ad altri... Il gioco è fatto, speriamo solo che ora, dove si ha in programma di ripiantarli, lo so faccia con criterio !
    In parte dissento.
    C'erano peccete pure tra i boschi caduti, ma c'erano anche moltissimi boschi misti peccio - larice. Infatti nelle immagini attuali si vedono in molti casi i larici rimasti in piedi in mezzo alla devastazione dei pecci, notoriamente malfermi. In realtà la maggior parte delle fustaie alpine è rappresentata da questa consociazione. Credo che sia del tutto spontanea: nasce dopo il taglio raso dai semi provenienti dai boschi vicini e si stabilisce spontaneamente col tempo.

  8. #68
    Burrasca
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da galinsoga Visualizza Messaggio
    Vorrei capire come si fa a determinare quale sia l'albero tipico di una regione padana, prendo ad esempio la Lombardia, nel momento in cui la superficie boscata semi-naturale della zona di pianura raggiunge (a stento direi) l'1%? A nessuno viene in mente il fatto che, se i boschi planiziali e quelli di fondovalle non esistono quasi più, probabilmente nel determinare la frequenza delle essenze boschive sia (inevitabilmente) il fatto che le maggiori superfici boscate si trovano in aree montuose?
    Con i dovuti casi particolari e i vari distinguo, questo discorso mi è venuto in mente qualche giorno fa. Ho trovato un sintetico ma esauriente documento di Veneto Agricoltura dove ben snocciolava questi dati di massima:

    Veneto Agricoltura

    Su circa 1milione ha. di Pianura Veneta (Veneto-Friulana), in epoca sicuramente precedente al 1000 a.C. tale superficie era al 100% occupata da foresta vergine. La progressiva colonizzazione, la centuriazione romana e il successivo sviluppo agricolo medievale e moderno (pur con l'interruzione alto-medievale ed un temporaneo recupero dei boschi) hanno progressivamente e massicciamente ridotto i boschi di pianura. Sotto la Repubblica di Venezia circa 7mila ha. erano ancora a bosco, protetto perché da esso si ricavava prezioso legname: lo 0.7% della superficie. Finita la Repubblica, diminuita la necessità di legname in loco, distrutti anche gli ultimi boschi per fare ulteriore spazio alle coltivazioni: si arriva a 30 anni fa al minimo storico, letteralmente, di 50 ha. di bosco in pianura, cioè lo 0.005% della superficie, in gran parte nel bosco di Olmè di Cessalto e il resto in una decina di boschetti. Non la scomparsa degli alberi, quelli ce ne sono tra filari e giardini, ma dei boschi. Negli ultimi 30 anni sono stati ripiantati numerosi boschi (anche quello "urbano" di Mestre) e siamo arrivati a 500 ha. L'obiettivo è ri-decuplicare tale superficie entro il 2050, arrivando a 5000 ha. cioè lo 0.5%. Breve (ma lunga) storia triste dei boschi di pianura.

  9. #69
    Bava di vento L'avatar di LaBriglia
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    In parte dissento.
    C'erano peccete pure tra i boschi caduti, ma c'erano anche moltissimi boschi misti peccio - larice. Infatti nelle immagini attuali si vedono in molti casi i larici rimasti in piedi in mezzo alla devastazione dei pecci, notoriamente malfermi. In realtà la maggior parte delle fustaie alpine è rappresentata da questa consociazione. Credo che sia del tutto spontanea: nasce dopo il taglio raso dai semi provenienti dai boschi vicini e si stabilisce spontaneamente col tempo.
    Non so, io ho scritto così perché ho parlato anche con il direttore del parco di paneveggio-pale s.martino , una delle zone più colpite, e mi ha detto così...Cioe che la maggior parte di quelle foreste, paneveggio compresa, non è naturale, ma frutto di rimbischimenti degli anni 30-40-50 , ovvero dopo la guerra, che aveva raso al suolo le foreste

  10. #70
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    Predefinito Re: Alberi tipici delle regioni italiane

    Citazione Originariamente Scritto da LaBriglia Visualizza Messaggio
    Non so, io ho scritto così perché ho parlato anche con il direttore del parco di paneveggio-pale s.martino , una delle zone più colpite, e mi ha detto così...Cioe che la maggior parte di quelle foreste, paneveggio compresa, non è naturale, ma frutto di rimbischimenti degli anni 30-40-50 , ovvero dopo la guerra, che aveva raso al suolo le foreste
    Testimonianza che dipende dalla effettiva competenza del direttore in questione. Che comunque non smentisce la mia osservazione.
    In ogni caso i liutai cremonesi andavano là a rifornirsi ben prima dell'ultima guerra.

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