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    Burrasca L'avatar di Buros
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    neve 05-06 marzo 2016: due giornate per riconciliarsi con la meteo

    E’ vero, sono dovuto andare a cercarmele, e se fossi rimasto a casa non avrei potuto far altro che passare l’ennesima giornata di rosicamenti vedendo che non lontano ed a bassissime quote la neve era caduta con accumulo.
    Ma necessitavo di rivedere condizioni e paesaggi invernali, e non potendo aspettare chissà quando li avrebbe fatti a casa mia, ho colto la palla al balzo.
    Mia sorella e mio cognato salivano ad Aprica per cercare qualche soluzione di acquisto casa in montagna ed io, sapendo che doveva fare una fraccata di neve, mi sono autoinvitato


    La sera prima mio cognato telefona su a qualche albergo per trovare posto per pernottare la notte di domenica; uno di questi gli dice che era un pazzo a salire col tempo che era previsto. Mio cognato sapeva che doveva nevicare ma non si immaginava che erano previsti fino a 40-50cm di neve. Dopo un po’ di tentennamenti del tipo “cosa facciamo? Andiamo? Non andiamo?”, decide di partire ugualmente e di vedere in loco come sarebbe stata la situazione.
    Ci alziamo sabato mattina, decidiamo di prendercela con calma e fare colazione a casa anziché partire presto e colazionare ad Aprica come da programmi originari.
    Pioveva moderato, da me probabilmente era anche potuto cadere qualche fiocco prima dell’alba (segnalati tra l’altro a Saronno da Luca93) stante la minima di +1.9 ora però in forte aumento fino a +4…
    Io nel frattempo guardo com’era la situazione in giro: nevicava a 400mt nel comasco, nevicava in Piemonte, a Torino cosiccome a Cuneo, e stavolta ci stava dando dentro bene, mica come i 5cm bagnatissimi di settimana scorsa quando era stato proclamizzato un nevone da 30cm…



    Bella nevicata anche a Brunate S. Maurizio



    Dopo colazione si parte da Giussano. Sono le 8:40 circa, piove a dirotto.
    Prendiamo la SS36 ed entro pochi km sbucano già i monti lecchesi sulla nostra sinistra con già le cime imbiancate, e non è che si trattasse di monti alti 1000 metri, ma al più di poche centinaia di metri.
    Arriviamo alle gallerie; praticamente sin da subito dopo Lecco compaiono i primi splatters, usciti dalla galleria Borbino di Abbadia Lariana troviamo la neve che entro poche centinaia di metri comincia già ad imbiancare sulle piante all’altezza di Mandello del Lario. Prendiamo la galleria successiva, lunga poco più di 1km, usciamo ma ce n’è subito un’altra, è la galleria Somana, lunga un paio di chilometri, all’uscita dalla quale ci ritroviamo questo paesaggio



    Pazzesco! Entriamo in galleria con neve che sbiancava appena, usciamo dall’altro lato tutto bianco e strade che già tendono a cedere! Bellissimo!
    Mio cognato che già cominciava a preoccuparsi perché credeva che un simile paesaggio l’avrebbe trovato solo in prossimità dell’Aprica e non cosi presto, si stava già chiedendo se non fosse il caso di rinunciare e tornare indietro perché fare tutta la strada in quelle condizioni avrebbe significato arrivare chissà quando a destinazione…
    Per fortuna è un tratto dove le gallerie si susseguono una dietro l’altra per cui per lunghi tratti dentro alle gallerie si può proseguire bene e più avanti lungo il tragitto continuiamo a trovare neve ma che non attecchiva più sulla strada, anzi a tratti la neve torna ad essere splatterosa.
    A Colico troviamo una leggera sbiancata e neve in corso ma che non aderiva da nessuna parte.
    Il prosieguo del viaggio nel tratto valtellinese vede un’alternanza tra splatters e zone anche con sola pioggia come tra Morbegno e Sondrio, a tratti ricomparivano gli splatters laddove ci si alzava leggermente di quota.
    Arriviamo a Tresenda e svoltiamo per la salita ad Aprica; le prime tracce di neve le troviamo attorno al paesello di Motta, a 500 metri di quota. Era neve caduta in mattinata ma in quel momento, con l’innalzamento della quota neve dovuto al sudest, stava piovendo.
    Nel frattempo mi godo un paio di webcam, come questa favolosa di Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo



    A partire dagli 800mt finalmente si scorgono i primi fiocchini dopo che fino ad almeno 600mt di quota nemmeno gli splatters erano avvistabili.
    Mio cognato durante il viaggio aveva chiamato su ad Aprica per informarsi su com’erano messe le strade e ci era stato detto che cominciava a nevicare a partire dalla casa cantoniera ed in effetti è da li (a circa 900mt, ndr) che troviamo il primo paciocco sulla strada che diventa via via più “pulito” man mano che si sale.
    Arriviamo in paese e questo è lo scenario che troviamo



    Nevicava tra l’altro in maniera molto fitta a polistirolo, piccolissime palline che rimbalzavano e rotolavano, come mostra il crop (un po’ sgranato) delle due seguenti foto





    Dopo esserci sistemati in stanza, usciamo per farci una passeggiata in attesa di andare a pranzo…
    Oltre a godermi la neve dal vivo, continuo a monitorare la situazione anche in altre zone della regione. Bellissima questa webcam di Ganna sul mezzogiorno dove stava pestando di brutto…



    Tornando ad Aprica, guarda caso proprio quando siamo in ristorante comincia a nevicare fitto a fiocchi più grossi, io non vedevo l’ora di finire di mangiare per uscire a godermi il momento. Nel frattempo mi aggiorno con qualche webcam, bella questa di Brunate che si stava comportando davvero bene



    ... ma anche quest’altra di Quartarone di Crodo dove ne stava buttando parecchia



    Per fortuna la bella fase di neve moderata prosegue anche a fine pranzo ed ho modo di godermelo con una passeggiata…










    Mio cognato sta liberando l’auto dalla neve per portarla dentro al garage dell’albergo e montargli le catene, ma si reimbianca immediatamente a vista d’occhio



    Questi invece sono alcuni scatti effettuati dalla finestra della stanza d’albergo: appena arrivati (quindi verso le 11)…



    … e verso le 14:30





    Tra l’altro a tratti nevicava con folate di vento da est e scaccianeve con effetto polvere dai tetti che presentavano anche lunghi ghiaccioli.
    Nel pomeriggio, dopo un riposino (ma ino ino), usciamo nuovamente per andare a vedere alcune case… io rimango con loro per un po’, poi mi distacco e vado per i fatti miei a farmi un nivotour in paese. Momento molto bello a metà pomeriggio con neve che intensifica e scende molto fitta, anche se le dimensioni dei fiocchi non sono mai state particolarmente grosse (cmq in questo frangente 1-2cm di diametro c’erano)























    Nella fase finale del nivotour, e cioè dalle 17 in poi, la neve resta fitta ma i fiocchi si restringono decisamente diventando molto piccoli e con cielo che rischiara parecchio, dava persin fastidio l’emanazione solare riflessa dal bianco della neve…
    Nel corso della serata prosegue a nevicare ed arrivano anche alcuni rovesci prima di cena che regalano nuovi momenti di neve moderata anche con fiocchi di medie dimensioni







    Dopo cena la nevicata si attenua e sale anche temporaneamente la nebbia, ma non disdegna di fare nuovi momenti di ottima neve con strada principale che imbianca a più riprese…



    Poi in tarda serata i fenomeni si attenuano ed io posso andarmene a letto tranquillamente, consapevole che il meglio ormai l’aveva dato. Misurati in serata 40cm in uno spiazzo quasi immacolato.
    La mattina seguente inizia con parziali schiarite a cui segue una nuvolosità instabile che non impedisce al sole di fare capolino ma nemmeno ai fiocchi di riprendere a cadere, anche in maniera piuttosto fitta ed ancora a mò di polistirolo (tra l’altro fase di neve debole ampiamente prevista dalle triorarie sin da almeno un paio di gg prima, triorarie che nei giorni precedenti avevo seguito assiduamente e devo ammettere che, accumuli a parte ma che se le si sanno interpretare ci si fa due calcoli propri, non hanno sbagliato quasi nulla di questi due giorni qui)…









    Viene il momento di ripartire. Durante la discesa ho modo di apprezzare che la quota neve nel corso del pomeriggio del giorno prima era scesa fino praticamente al fondovalle. Per quasi tutto il percorso di rientro ho trovato neve sul fondovalle valtellinese con zone maggiormente imbiancate intorno a Sondrio e, dopo una tratta di sole tracce, nuovamente da Ardenno-Morbegno a venire.
    A Colico ci fermiamo per fare una sosta pranzo, e tra l’altro proprio in zona Colico ho scattato questa foto per immortalare il paesaggio completamente ammantato e la cornice dei monti ben innevati tutt’attorno



    Credo che li un buon 7-8cm al suolo ci fossero tutti.
    Sulla SS36 ci teniamo la neve ai lati (con anche mucchietti a bordo strada) fino alla galleria di Mandello del Lario all’entrata della quale il paesaggio era ancora ben innevato ed alla cui uscita, 1km e qualcosa più avanti, non v’era più alcuna traccia di neve.


    Arrivati a casa ho appena il tempo di posare lo zaino che mio fratello mi chiede se volevo andare con lui al Pian del Tivano a vedere la neve. Ed ovviamente io rispondo si. Ed allora tempo mezz’oretta e si riparte.
    Stavolta il viaggio all’interno del triangolo lariano è ben meno nevoso che quello sulla sponda orientale del Lario; mentre da quella parte la neve era ben presente fin almeno i 350mt, le montagne che affiancano il tragitto che porta a Canzo (e poi da li alla salita per la Colma) erano prive di neve almeno fino a 700mt e solo allo sbucare da dietro di monti più alti si cominciavano a vedere le cime imbiancate.
    Ad ogni modo salendo da Asso le prime tracce di neve le troviamo appena prima del paese di Sormano, ma è proprio dal centro abitato (quota 750mt circa) che la neve al suolo si fa perenne e omogenea. Salendo poi il manto aumenta per bene, passiamo dalla Colma ma scendiamo giù al Pian del Tivano (per impossibilità di parcheggio) dove poi sostiamo e facciamo una passeggiata verso l’Alpetto di Torno. Al Tivano ho misurato circa 20-22cm di neve semicroccante tipica da fusione e ricongelamento, che sono poi quelli nelle seguenti foto









    Nel tornare indietro ho insistito io per fermarci alla Colma perché sapevo di poter cavare fuori qualche bella panoramica e per misurare la differenza di manto tra li ed il Pian Tivano, che si trova un buon 100mt più in basso. Li alla Colma (ad essere precisi sul pianoro appena dietro l’Osservatorio Astronomico, dove tra l’altro tirava un’ariettina gelida con 0 gradi) ho misurato 32-33cm ed ho ammirato lo stupendo panorama offerto dalla coltre di nebbia sottostante che si diradava lasciando scoprire gli abitati di Sormano e Caglio e dalle imponenti sagome delle Grigne, regine delle prealpi



    L’osservatorio meteorologico CML della Colma con la webcam che quel giorno puntava per non so quale motivo verso il terreno…



    Le loro maestà



    Panoramica



    Terminano cosi due giornate intense ma che andavano assolutamente vissute. A sera ero fisicamente cotto ma psicologicamente soddisfatto e realizzato, mi serviva davvero riavvicinarmi alla mia adorata neve, non potevo lasciar passare un altro semestre estivo senza prima rivederla, calpestarla e toccarla con mano. In queste due giornate ho potuto concentrare tutto quanto di meglio la neve può offrire: una bella nevicata intensa, e bellissime immagini della neve illuminata dal sole
    Ultima modifica di Buros; 13/03/2016 alle 22:10

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